Beat Streuli. Immagini in movimento
Dal 05 Maggio 2012 al 18 Novembre 2012
Cinisello Balsamo | Milano
Luogo: Museo di Fotografia Contemporanea - Villa Ghirlanda
Indirizzo: via Frova 10
Orari: merc. giov. e ven. 15-19; sab. e dom. dalle 11-19
Curatori: Roberta Valtorta
Telefono per informazioni: +39 02 6605661
E-Mail info: ufficiostampa@mufoco.org
Sito ufficiale: http://www.mufoco.org
All’interno del grande progetto Art Around (otto opere site specific in otto luoghi del Nord Milano
realizzate da otto giovani artisti selezionati da scuole di fotografie e d’arte di tutta Italia), il Museo
di Fotografia Contemporanea presenta al pubblico italiano due progetti di Beat Streuli raccolti
sotto il titolo Immagini in movimento: un grande billboard installato nel centro storico di
Cinisello Balsamo e una mostra composta da videoproiezioni nello spazio espositivo interno del
Museo.
Beat Streuli (Altdorf, Svizzera, 1957) è un figura di spicco nel panorama dell’arte contemporanea
internazionale. Con rigore e coerenza da oltre quindici anni fotografa o riprende in video i passanti
delle innumerevoli città del mondo nelle quali ha lavorato, da New York a Osaka, da Zurigo a
Chicago, da Dusseldorf a Sidney, da Barcellona a Vienna, da Berlino a Los Angeles, da Helsinki a
Cracovia a Singapore.
Streuli ha eletto la folla metropolitana a motivo costante del suo lavoro. Le sue figure di passanti
raccontano lo status esistenziale dell’uomo urbano nella sua duplice veste di individuo irripetibile e
di essere anonimo sprofondato nella massa. In questa coincidenza tra privato e pubblico sta la
verità e la straordinaria contemporaneità delle sue immagini. Senza enfasi espressiva alcuna, ma
anzi riducendo all’essenziale i codici della fotografia e del video, Beat Streuli trae queste figure
dalla strada, luogo di tutti e di nessuno, e le compone tra loro, costruendo di progetto in progetto
un racconto del mondo globalizzato assai complesso, un enorme mosaico di tipi umani ripresi
nell’evidenza del loro transitare nelle città . Nelle sue immagini non vi sono quegli “eventi” che
farebbero la gioia di un reporter poiché egli “si limita” a registrare con sguardo uguale e quasi
automatico fisionomie, gesti, abiti segnati dalle leggi della moda e del consumo, pettinature,
accessori, dispositivi tecnologici e, insieme, spezzoni di automezzi e di ambiente urbano. Nella
maggior parte dei casi, le persone non sanno di essere fotografate e sono presentate da molto vicino
grazie all’utilizzo del teleobiettivo. Nell’opera di Streuli la fotografia (immagine fissa) e il video
(immagine in movimento) sono molto vicine, anzi sembrano sovrapporsi: video che seguono
regole fotografiche e fotografie in sequenza dinamica come video.
artaround.mufoco.org
La forza dell’impianto narrativo del lavoro dell’artista svizzero giunge a pieno significato nel
momento in cui le molte immagini raccolte nelle strade delle città vengono fortemente ingrandite
ed esposte nello spazio pubblico: prendono infatti la forma di grandi billboard urbani, manifesti
incollati sui muri, gigantesche figure collocate su pareti esterne e interne e vetrate di edifici e spazi
pubblici (università, stazioni, aeroporti, musei, banche), immateriali proiezioni su ampi schermi.
Una volta installate o proiettate, le immagini di Beat Streuli diventano parte integrante dello spazio
urbano e parlano in modo diretto a quelle stesse persone (cittadini, passanti, turisti, frequentatori
dei luoghi pubblici nei quali sono collocate) che sono anche, contemporaneamente, i soggetti delle
immagini, come in un gigantesco rispecchiamento che fa coincidere attori e spettatori.
Il Museo di Fotografia Contemporanea ha commissionato a Beat Streuli un lavoro sulla città e sul
territorio di Cinisello Balsamo.
A partire dalle riprese, realizzate nell’autunno 2011 tra viale Zara, viale Fulvio Testi (Milano) e la
città di Cinisello Balsamo, l’artista ha progettato per il centro storico di Cinisello un gigantesco
billboard con grandi immagini di volti, che viene installato in preparazione della prossima
apertura del nuovo Centro Culturale Pertini. Sia dal punto di vista architettonico che simbolico con
questa installazione la città si apre a una nuova dimensione metropolitana della cultura,
dell’informazione, dell’innovazione.
All’interno del Museo di Fotografia Contemporanea viene invece presentata una mostra composta
di cinque recentissime videoproiezioni realizzate da Beat Streuli tra il 2010 e il 2012:
Manhattan/September 09, 2010; Cars/Brussels, 2010; Quai de l’industrie 09/Brussels, 2010/11;
Border Lines/Singapore, New York, 2011; e Zara Cinisello, 2012. Quest’ultima opera video
presenta, insieme a molte immagini realizzate a Cinisello Balsamo, anche quelle già presenti sul
billboard.
Nel loro insieme le cinque proiezioni, in parte sonore e in parte mute, creano un ambiente video di
tono fortemente metropolitano, con masse di persone in movimento, volti, automobili in transito,
particolari dell’ambiente urbano, in un sottile equilibrio tra immagine fissa e immagine in
movimento più lento o più veloce, delicate dissolvenze, alternanza di figure, intermittenze, a
comporre il ritmo pulsante della vita urbana.
I due lavori di Beat Streuli – billboard e mostra – sono accompagnati da un importante volume,
Beat Streuli. Public Works 1996-2011, pubblicato dall’editore jrp ringier di Zurigo, che raccoglie
tutti i principali lavori di arte pubblica realizzati dall’artista.
realizzate da otto giovani artisti selezionati da scuole di fotografie e d’arte di tutta Italia), il Museo
di Fotografia Contemporanea presenta al pubblico italiano due progetti di Beat Streuli raccolti
sotto il titolo Immagini in movimento: un grande billboard installato nel centro storico di
Cinisello Balsamo e una mostra composta da videoproiezioni nello spazio espositivo interno del
Museo.
Beat Streuli (Altdorf, Svizzera, 1957) è un figura di spicco nel panorama dell’arte contemporanea
internazionale. Con rigore e coerenza da oltre quindici anni fotografa o riprende in video i passanti
delle innumerevoli città del mondo nelle quali ha lavorato, da New York a Osaka, da Zurigo a
Chicago, da Dusseldorf a Sidney, da Barcellona a Vienna, da Berlino a Los Angeles, da Helsinki a
Cracovia a Singapore.
Streuli ha eletto la folla metropolitana a motivo costante del suo lavoro. Le sue figure di passanti
raccontano lo status esistenziale dell’uomo urbano nella sua duplice veste di individuo irripetibile e
di essere anonimo sprofondato nella massa. In questa coincidenza tra privato e pubblico sta la
verità e la straordinaria contemporaneità delle sue immagini. Senza enfasi espressiva alcuna, ma
anzi riducendo all’essenziale i codici della fotografia e del video, Beat Streuli trae queste figure
dalla strada, luogo di tutti e di nessuno, e le compone tra loro, costruendo di progetto in progetto
un racconto del mondo globalizzato assai complesso, un enorme mosaico di tipi umani ripresi
nell’evidenza del loro transitare nelle città . Nelle sue immagini non vi sono quegli “eventi” che
farebbero la gioia di un reporter poiché egli “si limita” a registrare con sguardo uguale e quasi
automatico fisionomie, gesti, abiti segnati dalle leggi della moda e del consumo, pettinature,
accessori, dispositivi tecnologici e, insieme, spezzoni di automezzi e di ambiente urbano. Nella
maggior parte dei casi, le persone non sanno di essere fotografate e sono presentate da molto vicino
grazie all’utilizzo del teleobiettivo. Nell’opera di Streuli la fotografia (immagine fissa) e il video
(immagine in movimento) sono molto vicine, anzi sembrano sovrapporsi: video che seguono
regole fotografiche e fotografie in sequenza dinamica come video.
artaround.mufoco.org
La forza dell’impianto narrativo del lavoro dell’artista svizzero giunge a pieno significato nel
momento in cui le molte immagini raccolte nelle strade delle città vengono fortemente ingrandite
ed esposte nello spazio pubblico: prendono infatti la forma di grandi billboard urbani, manifesti
incollati sui muri, gigantesche figure collocate su pareti esterne e interne e vetrate di edifici e spazi
pubblici (università, stazioni, aeroporti, musei, banche), immateriali proiezioni su ampi schermi.
Una volta installate o proiettate, le immagini di Beat Streuli diventano parte integrante dello spazio
urbano e parlano in modo diretto a quelle stesse persone (cittadini, passanti, turisti, frequentatori
dei luoghi pubblici nei quali sono collocate) che sono anche, contemporaneamente, i soggetti delle
immagini, come in un gigantesco rispecchiamento che fa coincidere attori e spettatori.
Il Museo di Fotografia Contemporanea ha commissionato a Beat Streuli un lavoro sulla città e sul
territorio di Cinisello Balsamo.
A partire dalle riprese, realizzate nell’autunno 2011 tra viale Zara, viale Fulvio Testi (Milano) e la
città di Cinisello Balsamo, l’artista ha progettato per il centro storico di Cinisello un gigantesco
billboard con grandi immagini di volti, che viene installato in preparazione della prossima
apertura del nuovo Centro Culturale Pertini. Sia dal punto di vista architettonico che simbolico con
questa installazione la città si apre a una nuova dimensione metropolitana della cultura,
dell’informazione, dell’innovazione.
All’interno del Museo di Fotografia Contemporanea viene invece presentata una mostra composta
di cinque recentissime videoproiezioni realizzate da Beat Streuli tra il 2010 e il 2012:
Manhattan/September 09, 2010; Cars/Brussels, 2010; Quai de l’industrie 09/Brussels, 2010/11;
Border Lines/Singapore, New York, 2011; e Zara Cinisello, 2012. Quest’ultima opera video
presenta, insieme a molte immagini realizzate a Cinisello Balsamo, anche quelle già presenti sul
billboard.
Nel loro insieme le cinque proiezioni, in parte sonore e in parte mute, creano un ambiente video di
tono fortemente metropolitano, con masse di persone in movimento, volti, automobili in transito,
particolari dell’ambiente urbano, in un sottile equilibrio tra immagine fissa e immagine in
movimento più lento o più veloce, delicate dissolvenze, alternanza di figure, intermittenze, a
comporre il ritmo pulsante della vita urbana.
I due lavori di Beat Streuli – billboard e mostra – sono accompagnati da un importante volume,
Beat Streuli. Public Works 1996-2011, pubblicato dall’editore jrp ringier di Zurigo, che raccoglie
tutti i principali lavori di arte pubblica realizzati dall’artista.
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