Brera in contemporaneo. Fabro, Garutti, Kounellis, Paolini
Dal 09 Luglio 2015 al 27 Settembre 2015
Milano
Luogo: Pinacoteca di Brera
Indirizzo: via Brera 28
Orari: martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, domenica 8.30-19.15 (ultimo ingresso ore 18.40); sabato 8.30-23
Enti promotori:
- MiBACT
- MIUR
- inBrera
- Accademia di Belle Arti di Brera
Costo del biglietto: intero € 10, ridotto € 7, abbonamento 2015: € 25, gratuito ogni prima domenica del mese
Telefono per informazioni: +39 02 72263259 - 266
E-Mail info: comunicazione.brera@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://www.brera.beniculturali.it
Il primo progetto espositivo che unisce tutte le istituzioni del Palazzo di Brera in un unico percorso tra arte antica e contemporanea
L’Accademia di Brera, in occasione di Expo 2015, si fa capofila di un grande progetto espositivo che apre per la prima volta al grande pubblico tutti i luoghi del Palazzo di Brera, anche i più nascosti e poco conosciuti.
“Brera in contemporaneo” coinvolge per la prima volta tutte le storiche istituzioni situate, sin dalla fine del 1700, all’interno del Palazzo di Brera a Milano: Accademia di Belle Arti, Pinacoteca, Orto Botanico e Museo Astronomico, Osservatorio Astronomico, Biblioteca Braidense, Istituto Nazionale di Scienze e Lettere.
L’arte moderna e contemporanea è protagonista di due mostre che animano tutti gli spazi del complesso architettonico, accompagnando i visitatori in un inedito percorso che svela il patrimonio di uno dei più prestigiosi e affascinanti palazzi storici italiani.
Due le iniziative dedicate, realizzate in collaborazione con Zerynthia – Associazione per l’arte contemporanea:
“Fabro, Garutti, Kounellis, Paolini” (Pinacoteca di Brera, 10 luglio/27 Settembre 2015). Inaugurazione giovedì 9 luglio ore 18.00
“Accademia aperta” con apertura di aule e laboratori, e le iniziative espositive “Ai confini del quadro. Brera anni sessanta-settanta” in Sala Napoleonica e “Bagnoli, Curran, Lim, Pistoletto, Richter. Installazioni nel Palazzo di Brera” (28 Luglio/13 Settembre 2015). Inaugurazione martedì 28 luglio ore 12.00
Entrambi i progetti sono concepiti, realizzati e promossi attraverso l’attiva partecipazione degli studenti, iscritti alle diverse scuole e Dipartimenti (Arti Visive, Progettazione e Arti Applicate, Comunicazione e Didattica) dell’Accademia di Brera.
Ogni mostra è accompagnata da un volume edito da Johan & Levi.
“Fabro, Garutti, Kounellis, Paolini”
Mostra a cura di: Biennio Specialistico “Visual Cultures e pratiche curatoriali” dell’Accademia di Brera; Giovanni Iovane; Raffaella Pulejo; Federico Ferrari; Rachele Ferrario; Laura Lombardi; Sandrina Bandera, Direttrice Polo Museale Regionale Lombardia
Il percorso espositivo presenta installazioni di Luciano Fabro (1936-2007) e di Alberto Garutti, Jannis Kounellis e Giulio Paolini. Fabro e Garutti, oltre che artisti di livello internazionale, sono stati docenti dell’Accademia di Brera. Giulio Paol ini è l’unico artista contemporaneo presente nella collezione della Pinacoteca con l’opera Ateneo , 1971-1973. Jannis Kounellis è stato visiting professor , nonché “Socio Onorario” dell’Accademia. Tutti questi straordinari protagonisti dell’arte italiana e internazionale sono “transit ati” all’interno del Palazzo di Brera.
L’idea essenziale di Brera in Contemporaneo è quella di ripresentare il processo avviato da Russoli negli anni ‘70 di ripensare un museo, oggi, attraver so “l’opera e le opere” di artisti contemporanei storicamente legati al Palazzo. Non si tratta, dunq ue, dell’ennesimo tentativo di far dialogare antico e contemporaneo ma di dare pe so ed equilibrio a una presenza simultanea, nelle sale della Pinacoteca, di opere antiche e contemporanee.
Si tratta di un contemporaneo ripensamento degli spazi espositivi e, al contempo, dei rapporti e delle relazioni tra capolavori quali, tra gli altri, lo Sposalizio della Vergine di Raffaello, la Crocefissione di Bramantino, Il ritrovamento del corpo di San Marco di Tintoretto, gli affreschi di Bernardino Luini nella Cappella di San Giuseppe e le opere di Luciano Fabro, Alberto Garutti, Jannis Kounellis e Giulio Paolini.
Baudelaire, con una bellissima immagine, definiva ciò che accade simultaneamente, come qualcosa che accade in “un unico bagliore”. E questo istantaneo bagliore illumina e si fa spazio nell’opera di Garutti - al centro della Sala IX della Pinacoteca - che reca una dida scalia che trascina l’intera sala, e lo spettatore, in un vortice temporale: “ Tutti i passi che ho fatto nella mia vita mi hanno portato qui, ora”.
A lato della Crocifissione di Bramantino, in sala XV, Jannis Kounellis presenta un “atto unico” che raddoppia e rende incredibilmente drammaturgica un’immagine trasformandola simultaneamente in un evento.
Nella sala XXIV della Pinacoteca, Gi ulio Paolini realizza una grande installazione, proprio dinanzi il celebre Sposalizio di Raffaello.
L’opera di Paolini che si inscrive in un muro autoportante di 5 x 8 metri si intitola (Non) senso della visita. E a commento dell’opera vale senz’a ltro la pena riportare l’auto grafa e parziale didascalia dell’autore: “Diciannove fogli incorniciati, 40 x 40 cm ciascuno; matita e collage su carta; riquadri a matita su muro. Una cornice re ca l’immagine della mia opera Raphael Urbinas MDIIII (1968), riproduzione fotografica in grande zza al vero (5 x 3,5 cm) della luce del portale del tempio dipinto da Raffaello in Lo sposalizio della Vergine (1504). Il dettaglio è qui post o di fronte all’originale nel quadro di Raffaello”.
Infine, Luciano Fabro. Ovviamente a differenza degli altri artisti, non ha potuto eseguire sopralluoghi e scegliere, in base ad accordi o simmetrie segrete, il proprio luogo espositivo. all’interno della Pinacoteca. Insieme a Silvia Fabr o e allo staff curatoriale della Pinacoteca e del Biennio Specialistico “Visual Cultures e pratiche curatoriali” dell’Accademi a sono stati individuate due sale della Pinacoteca dove esporre tre opere.
La prima è la Cappella di San Giuseppe, dove al centro è stato collocato Io (L’uovo) del 1978 che si “appoggia”, si sostiene su Modo di mettere le lenzuola del 1968. Nella sala XXVIII infine è stata collocata l’opera Groma per Spinoza , 1984-1997: in quest’opera, a ll’interno di quattro ampolle, sono conservate le trascrizioni di quattro lezion i che l’artista tenne all’ Accademia di Brera. Un richiamo al grande filosofo dell’Etica ma anche e soprattutto, nel contes to del Palazzo di Brera, alle straordinarie lezioni che Fabro te nne agli studenti dell’Accademia.
L’Accademia di Brera, in occasione di Expo 2015, si fa capofila di un grande progetto espositivo che apre per la prima volta al grande pubblico tutti i luoghi del Palazzo di Brera, anche i più nascosti e poco conosciuti.
“Brera in contemporaneo” coinvolge per la prima volta tutte le storiche istituzioni situate, sin dalla fine del 1700, all’interno del Palazzo di Brera a Milano: Accademia di Belle Arti, Pinacoteca, Orto Botanico e Museo Astronomico, Osservatorio Astronomico, Biblioteca Braidense, Istituto Nazionale di Scienze e Lettere.
L’arte moderna e contemporanea è protagonista di due mostre che animano tutti gli spazi del complesso architettonico, accompagnando i visitatori in un inedito percorso che svela il patrimonio di uno dei più prestigiosi e affascinanti palazzi storici italiani.
Due le iniziative dedicate, realizzate in collaborazione con Zerynthia – Associazione per l’arte contemporanea:
“Fabro, Garutti, Kounellis, Paolini” (Pinacoteca di Brera, 10 luglio/27 Settembre 2015). Inaugurazione giovedì 9 luglio ore 18.00
“Accademia aperta” con apertura di aule e laboratori, e le iniziative espositive “Ai confini del quadro. Brera anni sessanta-settanta” in Sala Napoleonica e “Bagnoli, Curran, Lim, Pistoletto, Richter. Installazioni nel Palazzo di Brera” (28 Luglio/13 Settembre 2015). Inaugurazione martedì 28 luglio ore 12.00
Entrambi i progetti sono concepiti, realizzati e promossi attraverso l’attiva partecipazione degli studenti, iscritti alle diverse scuole e Dipartimenti (Arti Visive, Progettazione e Arti Applicate, Comunicazione e Didattica) dell’Accademia di Brera.
Ogni mostra è accompagnata da un volume edito da Johan & Levi.
“Fabro, Garutti, Kounellis, Paolini”
Mostra a cura di: Biennio Specialistico “Visual Cultures e pratiche curatoriali” dell’Accademia di Brera; Giovanni Iovane; Raffaella Pulejo; Federico Ferrari; Rachele Ferrario; Laura Lombardi; Sandrina Bandera, Direttrice Polo Museale Regionale Lombardia
Il percorso espositivo presenta installazioni di Luciano Fabro (1936-2007) e di Alberto Garutti, Jannis Kounellis e Giulio Paolini. Fabro e Garutti, oltre che artisti di livello internazionale, sono stati docenti dell’Accademia di Brera. Giulio Paol ini è l’unico artista contemporaneo presente nella collezione della Pinacoteca con l’opera Ateneo , 1971-1973. Jannis Kounellis è stato visiting professor , nonché “Socio Onorario” dell’Accademia. Tutti questi straordinari protagonisti dell’arte italiana e internazionale sono “transit ati” all’interno del Palazzo di Brera.
L’idea essenziale di Brera in Contemporaneo è quella di ripresentare il processo avviato da Russoli negli anni ‘70 di ripensare un museo, oggi, attraver so “l’opera e le opere” di artisti contemporanei storicamente legati al Palazzo. Non si tratta, dunq ue, dell’ennesimo tentativo di far dialogare antico e contemporaneo ma di dare pe so ed equilibrio a una presenza simultanea, nelle sale della Pinacoteca, di opere antiche e contemporanee.
Si tratta di un contemporaneo ripensamento degli spazi espositivi e, al contempo, dei rapporti e delle relazioni tra capolavori quali, tra gli altri, lo Sposalizio della Vergine di Raffaello, la Crocefissione di Bramantino, Il ritrovamento del corpo di San Marco di Tintoretto, gli affreschi di Bernardino Luini nella Cappella di San Giuseppe e le opere di Luciano Fabro, Alberto Garutti, Jannis Kounellis e Giulio Paolini.
Baudelaire, con una bellissima immagine, definiva ciò che accade simultaneamente, come qualcosa che accade in “un unico bagliore”. E questo istantaneo bagliore illumina e si fa spazio nell’opera di Garutti - al centro della Sala IX della Pinacoteca - che reca una dida scalia che trascina l’intera sala, e lo spettatore, in un vortice temporale: “ Tutti i passi che ho fatto nella mia vita mi hanno portato qui, ora”.
A lato della Crocifissione di Bramantino, in sala XV, Jannis Kounellis presenta un “atto unico” che raddoppia e rende incredibilmente drammaturgica un’immagine trasformandola simultaneamente in un evento.
Nella sala XXIV della Pinacoteca, Gi ulio Paolini realizza una grande installazione, proprio dinanzi il celebre Sposalizio di Raffaello.
L’opera di Paolini che si inscrive in un muro autoportante di 5 x 8 metri si intitola (Non) senso della visita. E a commento dell’opera vale senz’a ltro la pena riportare l’auto grafa e parziale didascalia dell’autore: “Diciannove fogli incorniciati, 40 x 40 cm ciascuno; matita e collage su carta; riquadri a matita su muro. Una cornice re ca l’immagine della mia opera Raphael Urbinas MDIIII (1968), riproduzione fotografica in grande zza al vero (5 x 3,5 cm) della luce del portale del tempio dipinto da Raffaello in Lo sposalizio della Vergine (1504). Il dettaglio è qui post o di fronte all’originale nel quadro di Raffaello”.
Infine, Luciano Fabro. Ovviamente a differenza degli altri artisti, non ha potuto eseguire sopralluoghi e scegliere, in base ad accordi o simmetrie segrete, il proprio luogo espositivo. all’interno della Pinacoteca. Insieme a Silvia Fabr o e allo staff curatoriale della Pinacoteca e del Biennio Specialistico “Visual Cultures e pratiche curatoriali” dell’Accademi a sono stati individuate due sale della Pinacoteca dove esporre tre opere.
La prima è la Cappella di San Giuseppe, dove al centro è stato collocato Io (L’uovo) del 1978 che si “appoggia”, si sostiene su Modo di mettere le lenzuola del 1968. Nella sala XXVIII infine è stata collocata l’opera Groma per Spinoza , 1984-1997: in quest’opera, a ll’interno di quattro ampolle, sono conservate le trascrizioni di quattro lezion i che l’artista tenne all’ Accademia di Brera. Un richiamo al grande filosofo dell’Etica ma anche e soprattutto, nel contes to del Palazzo di Brera, alle straordinarie lezioni che Fabro te nne agli studenti dell’Accademia.
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