Crushing Destiny. Performance di Andi Kacziba
Dal 16 Aprile 2023 al 16 Aprile 2023
Milano
Luogo: Fabbrica del Vapore
Indirizzo: Via Giulio Cesare Procaccini 4
Curatori: Raffaella De Chirico
Telefono per informazioni: +39 392 8972581
E-Mail info: crushingdestiny.performance@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.dechiricogalleriadarte.com
Raffaella De Chirico presenta Crushing Destiny, performance dell’artista di origine ungherese Andi Kacziba.
L’evento si terrà il 16 aprile 2023 all’interno della Sala delle Colonne della Fabbrica del Vapore a Milano.
Il pubblico è invitato ad assistere all’azione performativa che si terrà alle ore 16:00.
Lo spazio sarà aperto dalle ore 15:00 per accoglienza e preview stampa e dalle 16.30 in poi ci sarà un piccolo rinfresco di ringraziamento fino alle 18.
Crushing Destiny rappresenta il capitolo conclusivo di una lunga riflessione compiuta dell’artista riguardo la figura femminile all’interno della società contemporanea, realizzata nel giorno di chiusura di due grandi eventi d’arte milanesi, il MiArt e la Milano Art Week. La performance vuole essere accettazione della fine di un’epoca e contemporaneamente apertura verso una nuova era della propria esistenza, in occasione del compimento del cinquantesimo anno di vita da parte dell’artista. Il centro della Sala delle Colonne della Fabbrica del Vapore verrà occupato da una grande tela bianca da pittura sopra la quale saranno posizionate 500 uova precedentemente svuotate del proprio liquido e riempite di oro. L’artista, accompagnata dal suono cadenzato di un metronomo, camminerà a piedi nudi sopra a ogni uovo, compiendo una sorta di pratica rituale e catartica, volta alla liberazione dal passato. Una donna durante il dispiegamento del proprio ciclo fertile produce all’incirca 500 ovuli maturi, rappresentati simbolicamente proprio dalle 500 uova che verranno schiacciate da Kacziba stessa. Ogni rottura, ogni passo costituisce una riflessione sull’essere una donna, oltre che simboleggiare l’avanzare della vita tra le diverse occasioni mancate di una maternità che nel caso di Kacziba è stata cercata ma non ottenuta. Una ricerca personale, dunque, ma con tinte universali. All’interno della Sala delle Colonne, inoltre, saranno esposte tredici stampe di 40 x 50 cm, immagini provenienti dalle Polaroid che sono le testimonianze rimanenti dei precedenti tre atti performativi compiuti dall’artista.
Crushing destiny, infatti, è la quarta e ultima performance con la quale Andi Kacziba termina il ciclo di performance iniziato nel 2018, atto confluito nella mostra Turning (g)old, tenutasi negli spazi torinesi della galleria d’arte di Raffaella De Chirico. In questa occasione l’artista ricopre le rughe del suo viso di una mistura di colla vinavil e oro per evidenziare i segni del passaggio del tempo e catturare i cambiamenti fisiologici del proprio corpo, con le relative perdite e le nuove acquisizioni. Silent Childlessness è il secondo atto performativo datato 2019, quando Kacziba, in posizione seduta e con la metà di una anguria tra le gambe, utilizza un coltello per svuotare il frutto dalla sua polpa, metafora del grembo materno e delle occasioni di maternità sfumate nel corso degli anni. La terza performance avviene nel 2022 a Milano nella galleria di Raffaella De Chirico quando Andi Kacziba in occasione dell’8 marzo, la Festa delle Donne, offre con intento provocatorio e simbolico i propri organi ai visitatori. Prendi il mio cuore/Take my heart chiede cosa possa offrire ancora alla società una donna non più giovane dopo una serie di scelte non convenzionali e anticonformiste. Saranno esposte anche due stampe di Turning (g)old, l’intero ciclo di Silent Childlessness con nove stampe e due stampe di Prendi il mio cuore/Take my heart.
Il filo conduttore della lunga e profonda ricerca artistica di Andi Kacziba è la percezione del femminile, declinato in tematiche care all’artista come il processo di invecchiamento, la maternità e la sua assenza, la carriera e le disparità. Lo sa bene Raffaella De Chirico: “Kacziba compie con Crushing Destiny un atto liberatorio e di guarigione: ha guarito la sua pelle con l’oro, si è auto inflitta una simbolica isterectomia, si è privata degli organi vitali inscenandone una vendita. Ora, nel finale, venuta meno la necessità di lavorare solo sul suo corpo, Andi deve calpestare e frantumare il suo destino. È questo l’atto psicomagico che metterà fine al processo da cui andrà a scaturire l’accettazione di un ciclo della vita.” Andi Kacziba utilizza l’azione performativa come catarsi non solo personale ma anche collettiva. L’oro apre e chiude questi sei anni di narrazione dell’artista che, afferma: “La vera Alchimia è quella di trasformare in oro il dolore e le ferite”. La ricerca artistica compiuta da Andi Kacziba confluirà in un libro d’artista che sarà edito alla fine dell’anno corrente.
Andi Kacziba nasce in Ungheria nel 1974 e completa i suoi studi al Casus Kortárs Müvészeti Kollégium di Budapest e all’Istituto Europeo di Design di Milano e Venezia; giunge in Italia nel 1997 e inizia a lavorare come modella, per approdare successivamente alla fotografia. Andi Kacziba vuole generare un cambiamento sociale positivo e per questo motivo focalizza la sua ricerca artistica sulla condizione femminile, compiendo narrazione sociali, politiche ed economiche, ma anche facendo emergere una prospettiva intima di sé e della propria quotidianità, spinta anche all’illusione dei movimenti femministi degli anni ‘60 e ‘70 di aver finalmente ottenuto la parità̀di diritti. In uno dei suoi primi cicli produttivi, infatti, Andi Kacziba tesse manualmente le fibre dure della corda in strutture e sculture, simboli della capacità di sopportazione della donna moderna. Un altro medium espressivo prediletto dall’artista è la performance attraverso la quale Andi Kacziba riesce ad esprimere al meglio la sua arte e i temi più sentiti. Il fare artistico diviene metafora della lotta quotidiana che la donna deve ancora oggi affrontare, trasformata dalla società patriarcale in semplice accessorio ed attributo della vanità maschile. Andi Kacziba ha esposto in numerose mostre personali e collettive: all’Accademia d’Ungheria di Roma, allo Studio Museo Francesco Messina di Milano, al Museo Civico Pier Alessandro Garda a Ivrea, all’Istituto Italiano di Cultura di Budapest, all’Istituto Italiano di Cultura di Città del Messico e alla Fondation Suisse di Parigi. L’artista collabora con la Galleria Raffaella De Chirico Arte Contemporanea dal 2014.
L’evento si terrà il 16 aprile 2023 all’interno della Sala delle Colonne della Fabbrica del Vapore a Milano.
Il pubblico è invitato ad assistere all’azione performativa che si terrà alle ore 16:00.
Lo spazio sarà aperto dalle ore 15:00 per accoglienza e preview stampa e dalle 16.30 in poi ci sarà un piccolo rinfresco di ringraziamento fino alle 18.
Crushing Destiny rappresenta il capitolo conclusivo di una lunga riflessione compiuta dell’artista riguardo la figura femminile all’interno della società contemporanea, realizzata nel giorno di chiusura di due grandi eventi d’arte milanesi, il MiArt e la Milano Art Week. La performance vuole essere accettazione della fine di un’epoca e contemporaneamente apertura verso una nuova era della propria esistenza, in occasione del compimento del cinquantesimo anno di vita da parte dell’artista. Il centro della Sala delle Colonne della Fabbrica del Vapore verrà occupato da una grande tela bianca da pittura sopra la quale saranno posizionate 500 uova precedentemente svuotate del proprio liquido e riempite di oro. L’artista, accompagnata dal suono cadenzato di un metronomo, camminerà a piedi nudi sopra a ogni uovo, compiendo una sorta di pratica rituale e catartica, volta alla liberazione dal passato. Una donna durante il dispiegamento del proprio ciclo fertile produce all’incirca 500 ovuli maturi, rappresentati simbolicamente proprio dalle 500 uova che verranno schiacciate da Kacziba stessa. Ogni rottura, ogni passo costituisce una riflessione sull’essere una donna, oltre che simboleggiare l’avanzare della vita tra le diverse occasioni mancate di una maternità che nel caso di Kacziba è stata cercata ma non ottenuta. Una ricerca personale, dunque, ma con tinte universali. All’interno della Sala delle Colonne, inoltre, saranno esposte tredici stampe di 40 x 50 cm, immagini provenienti dalle Polaroid che sono le testimonianze rimanenti dei precedenti tre atti performativi compiuti dall’artista.
Crushing destiny, infatti, è la quarta e ultima performance con la quale Andi Kacziba termina il ciclo di performance iniziato nel 2018, atto confluito nella mostra Turning (g)old, tenutasi negli spazi torinesi della galleria d’arte di Raffaella De Chirico. In questa occasione l’artista ricopre le rughe del suo viso di una mistura di colla vinavil e oro per evidenziare i segni del passaggio del tempo e catturare i cambiamenti fisiologici del proprio corpo, con le relative perdite e le nuove acquisizioni. Silent Childlessness è il secondo atto performativo datato 2019, quando Kacziba, in posizione seduta e con la metà di una anguria tra le gambe, utilizza un coltello per svuotare il frutto dalla sua polpa, metafora del grembo materno e delle occasioni di maternità sfumate nel corso degli anni. La terza performance avviene nel 2022 a Milano nella galleria di Raffaella De Chirico quando Andi Kacziba in occasione dell’8 marzo, la Festa delle Donne, offre con intento provocatorio e simbolico i propri organi ai visitatori. Prendi il mio cuore/Take my heart chiede cosa possa offrire ancora alla società una donna non più giovane dopo una serie di scelte non convenzionali e anticonformiste. Saranno esposte anche due stampe di Turning (g)old, l’intero ciclo di Silent Childlessness con nove stampe e due stampe di Prendi il mio cuore/Take my heart.
Il filo conduttore della lunga e profonda ricerca artistica di Andi Kacziba è la percezione del femminile, declinato in tematiche care all’artista come il processo di invecchiamento, la maternità e la sua assenza, la carriera e le disparità. Lo sa bene Raffaella De Chirico: “Kacziba compie con Crushing Destiny un atto liberatorio e di guarigione: ha guarito la sua pelle con l’oro, si è auto inflitta una simbolica isterectomia, si è privata degli organi vitali inscenandone una vendita. Ora, nel finale, venuta meno la necessità di lavorare solo sul suo corpo, Andi deve calpestare e frantumare il suo destino. È questo l’atto psicomagico che metterà fine al processo da cui andrà a scaturire l’accettazione di un ciclo della vita.” Andi Kacziba utilizza l’azione performativa come catarsi non solo personale ma anche collettiva. L’oro apre e chiude questi sei anni di narrazione dell’artista che, afferma: “La vera Alchimia è quella di trasformare in oro il dolore e le ferite”. La ricerca artistica compiuta da Andi Kacziba confluirà in un libro d’artista che sarà edito alla fine dell’anno corrente.
Andi Kacziba nasce in Ungheria nel 1974 e completa i suoi studi al Casus Kortárs Müvészeti Kollégium di Budapest e all’Istituto Europeo di Design di Milano e Venezia; giunge in Italia nel 1997 e inizia a lavorare come modella, per approdare successivamente alla fotografia. Andi Kacziba vuole generare un cambiamento sociale positivo e per questo motivo focalizza la sua ricerca artistica sulla condizione femminile, compiendo narrazione sociali, politiche ed economiche, ma anche facendo emergere una prospettiva intima di sé e della propria quotidianità, spinta anche all’illusione dei movimenti femministi degli anni ‘60 e ‘70 di aver finalmente ottenuto la parità̀di diritti. In uno dei suoi primi cicli produttivi, infatti, Andi Kacziba tesse manualmente le fibre dure della corda in strutture e sculture, simboli della capacità di sopportazione della donna moderna. Un altro medium espressivo prediletto dall’artista è la performance attraverso la quale Andi Kacziba riesce ad esprimere al meglio la sua arte e i temi più sentiti. Il fare artistico diviene metafora della lotta quotidiana che la donna deve ancora oggi affrontare, trasformata dalla società patriarcale in semplice accessorio ed attributo della vanità maschile. Andi Kacziba ha esposto in numerose mostre personali e collettive: all’Accademia d’Ungheria di Roma, allo Studio Museo Francesco Messina di Milano, al Museo Civico Pier Alessandro Garda a Ivrea, all’Istituto Italiano di Cultura di Budapest, all’Istituto Italiano di Cultura di Città del Messico e alla Fondation Suisse di Parigi. L’artista collabora con la Galleria Raffaella De Chirico Arte Contemporanea dal 2014.
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