Da Arturo Martini ad Andy Warhol. Il Novecento nelle Collezioni Crédit Agricole Italia

Andy Warhol, The Last Supper, 1987, acrilico su serigrafia riportata su tela

 

Dal 25 Ottobre 2024 al 14 Dicembre 2024

Milano

Luogo: Galleria Crédit Agricole - Refettorio delle Stelline

Indirizzo: Corso Magenta 59

Orari: venerdì e sabato dalle 12.00 alle 20.00. Ogni sabato alle 15.30 visita guidata, per prenotazioni https://www.adartem.it/

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Sito ufficiale: http://www.credit-agricole.it/


Alla presenza del Presidente di Crédit Agricole Italia Ariberto Fassati e del critico d'arte Marco Meneguzzo, è stata presentata la mostra “Da Arturo Martini ad Andy Warhol. Il Novecento nelle Collezioni Crédit Agricole”, aperta al pubblico dal 25 ottobre al 14 dicembre 2024, presso la Galleria Crédit Agricole - Refettorio delle Stelline a Milano.
 
Per la prima volta Crédit Agricole Italia organizza a Milano una mostra per esporre alcune opere del proprio patrimonio artistico che si compone di un catalogo variegato tra quadri, sculture, disegni, stampe, dal 1400 fino ai giorni nostri, che rivengono dalle 9 banche regionali aggregate nei vari anni - ha dichiarato Ariberto Fassati, Presidente di Crédit Agricole ItaliaPromuovere la cultura attraverso la realizzazione di mostre rappresenta per noi un’opportunità unica per valorizzare il nostro patrimonio artistico rendendolo accessibile al pubblico, sostenendo il territorio e contribuendo alla sua crescita culturale. Ci consente inoltre di riaffermare alcuni capisaldi del nostro operato quali sostenibilità e innovazione.”
 
"Grazie alla provenienza variegata delle opere esposte, questa mostra permette ad autori e firme inusuali, espressione di determinati territori, di confrontarsi con autori come Warhol ed Ernst, alla luce dei temi e dei soggetti rappresentati – ha spiegato il Prof. Marco Meneguzzo, critico d’arte che ha presentato la rassegna al fianco del Presidente Ariberto Fassati. Non si tratta quindi di percorrere la storia dell'arte, ma la storia delle opere. Una caratteristica che rende questa mostra apprezzabile tanto dai grandi esperti e specialisti, quanto da chi non è solito approcciare le tematiche artistiche" .

La rassegna raccoglie una sessantina tra opere di pittura, scultura e design di alcuni degli autori novecenteschi più innovativi, noti e rappresentativi tra cui Andy Warhol, Arturo Martini, Max Ernst, Emilio Vedova, Ennio Morlotti, Roberto Crippa, Gianni Dova, Giuseppe Terragni, Pietro Consagra, Daniel Spoerri, Victor Brauner, Ettore Sottsass Jr., Sebastián Matta, William Congdon, Wifredo Lam, Novello Finotti, Marino Marini, Alessandro Pomi, Renato Guttuso, Francesco Messina, Graham Vivian Sutherland e Arnaldo Pomodoro.

Lo spazio espositivo, all’interno di un complesso architettonico eretto nel Seicento sull'antico monastero benedettino di S. Maria della Stella, è stato inaugurato nel 1987 alla presenza di Andy Warhol con la sua celebre mostra Il Cenacolo.
Anche per questol’esposizione, che presenta una selezione delle opere d’arte più significative provenienti dalle collezioni di Crédit Agricole Italia, ruota intorno al polo oppositivo-complementare di due “Cenacoli” - quello appunto di Andy Warhol ispirato all’Ultima Cena leonardesca e quello intimista ed enigmatico dipinto da Alessandro Pomi nel 1931 - con l’obiettivo di offrire ai visitatori un “Grand Tour” attraverso molteplici esperienze artistiche del “secolo breve”.
 
L’inaugurazione di questa rassegna sull’arte del Novecento rientra nel piano strategico di Crédit Agricole Italia, volto a promuovere l’arte e la cultura in tutti i territori di insediamento della Banca. Questa iniziativa va infatti ad inserirsi in un più ampio piano di valorizzazione del patrimonio artistico corporate, che si è già concretizzato attraverso l’apertura della Galleria Digitale (https://www.credit-agricole.it/galleria) e l’esposizione permanente open air di sculture nel parco del Green Life, sede direzionale del Gruppo a Parma.
 
Nell’allestimento della mostra, nomi di prima rilevanza a livello nazionale, europeo e mondiale si alternano in una visione curatoriale che porta i visitatori all’interno di un viaggio emozionale nella storia dell’arte del Novecento impreziosito dall’eccezionale qualità prospettica dell’involucro architettonico che custodisce questa rassegna, caratterizzato dallo spazio omogeneo e minimale dell’ex Refettorio delle Stelline.


Il percorso espositivo si articola in nuclei chiaramente identificabili in grado di generare una moltitudine di richiami e rimandi reciproci, basato su sezioni fluide identificabili per stile, epoca, assonanze cromatiche o formali.

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