Fabrizio Crippa. Women Survivors – India & Myanmar

© Fabrizio Crippa

 

Dal 20 Ottobre 2017 al 19 Novembre 2017

Milano

Luogo: Spazio Tadini Casa Museo

Indirizzo: via Niccolò Jommelli 24

Orari: da mercoledì a sabato dalle 15:30 alle 19:30; domenica 15-18:30

Curatori: Francesco Tadini, Federicapaola Capecchi

Costo del biglietto: € 5

Telefono per informazioni: +39 02 26110481

E-Mail info: ms@spaziotadini.it

Sito ufficiale: http://www.spaziotadini.com



Venerdì 20 ottobre inaugura la mostra fotografica WOMEN Survivors – India & Myanmar di Fabrizio Crippa. Un viaggio insolito nei territori dell'India e della Birmania. Quando il tema è India o Birmania, come Vietnam o altri territori asiatici, ci si aspetta di vedere un po' solo fotografie di viaggio.
In questa mostra, invece, un reportage di viaggio incentrato su un focus di indagine preciso e particolare: i ritratti delle donne, delle donne dello stato del Chin (Birmania) e di alcune della tribu dei Kondha - come di altre - (India), caratterizzate dall'avere il volto completamente tatuato. Tatuaggi, oggi, vietati e osteggiati dal Governo. In mostra 30 fotografie per addentrarci nelle tradizioni, nelle leggende, nell'antropologia del simbolo/segno, in un viaggio tra volti e storie; in un racconto dalle molte verità dove “sfigurare” il proprio volto era l'unica via di salvezza. “Ogni realtà sociale è, per prima cosa, spazio”.
Fernand Paul Achille Braudel Insieme ai ritratti delle donne, la selezione della mostra presenta anche alcune fotografie concentrate sul paesaggio ma non nel senso estetico o didascalico del viaggio, bensì come territorio di una comunità, spazio di relazioni e di vissuti, luogo del gruppo etnico - un'entità ben precisa e con precisi confini riconosciuti e stabiliti -, come spazio antropizzato: non un contenitore fisico ma un laboratorio di articolate e complesse relazioni interne ed esterne.
Vediamo così fotografie dei luoghi dove si cremano i morti, come della cerimonia della cremazione, ambienti e paesaggi dei monaci, camminamenti su ponti di legno sospesi sull'acqua, i mercati.
Si dice spesso che la fotografia di viaggio ci porta in mondi così lontani da non sembrare, a volte, reali.
In questa mostra conosceremo invece la realtà delle storie di Daw Yan Shen (91 anni) Tribù M'kaan, come di Le Ye (72 anni) Tribù M'kaan, come di tutte le women survivors che Fabrizio Crippa ha incontrato e ritratto in India e in Birmania.

Fabrizio Crippa nasce a Milano nel 1972.
Si avvicina al mondo della fotografia fin da giovane grazie al padre dal quale riceve la stessa passione.
Vedere le foto in casa appena stampate e appese ad un filo stese ad asciugare, il tutto in una luce rossastra e tenue, gli fa capire che la fotografia non è soltanto l’immortalare un momento da ricordare ma che in realtà nasconde tutto un mondo creativo e molto più ampio che lo incuriosisce.
La sua prima macchina fotografica è una Polaroid, una di quelle che dovevi sventolare la foto per farla asciugare, per poi passare ad una Kodak tascabile e ad una Yashica. L’avvento del digitale lo ha vissuto con molta diffidenza.
Gli sembrava impossibile equiparare la qualità di una reflex analogica a quella di una digitale.
Iniziando con una Olimpus ha capito che la possibilità di scattare foto senza rimanere legato al numero limitato di scatti di una pellicola non era l’unico grande vantaggio.
La semplice passione per la fotografia diviene una vera e propria sfida il cui obiettivo è quello di riuscire a trasformare in immagine digitale quello che si concretizza nella sua mente alla visione di tutto ciò che lo attrae.
Quando capisce che ormai ciò che i suoi occhi vedono viene convertito in luci e ombre, stop e diaframmi, si iscrive ad un corso di fotografia digitale tenuto dal fotografo professionista milanese Enrico Magri il quale conferma le sue pulsioni e rafforza ancor più la sua sfida alla ricerca dello scatto in grado di trasformare la sua visione in messaggio fotografico artistico e comunicativo.
La sua idea di fotografia non si limita al preservare dal passare degli anni un volto, un paesaggio, un ricordo ma è anche il far vedere ciò che l’occhio umano non arriva a cogliere nei dettagli o che non è abituato a interpretare.
Ha partecipato con successo a diversi concorsi fotografici e realizzato diverse esposizioni.
Le sue foto di viaggio, in particolare in India nei distretti del Rajasthan, Madhya Pradesh, Uttar Pradesh, e nelle zone tribali del Chhattisgarh e dell’Odisha sono state esposte nel 2016 in tutte le date italiane del noto Festival dell’Oriente e hanno riscosso notevole successo anche nelle mostre fotografiche organizzate.
Si occupa personalmente della fase di post-produzione e tiene corsi di fotografia e dei più diffusi software fotografici.
Ha realizzato due libri fotografici illustrati intitolati “La mia India” (2014) e “Tribal India” (2016)

SPAZIO TADINI CASA MUSEO Via Niccolò Jommelli 24 20131 Milano www.spaziotadini.com WOMEN Survivors – India & Myanmar DAL 20 OTTOBRE AL 19 NOVEMBRE 2017 Orari: dal mercoledì al sabato 15:30/19:30 – domenica 15:00/18:30 tel +39 02 26 11 04 81 Info per la Stampa Federicapaola Capecchi +39 347 71 34 066 – federicapaola@spaziotadini.it

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