GIAN GIACOMO POLDI PEZZOLI. L’UOMO E IL COLLEZIONISTA DEL RISORGIMENTO
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Francesco Hayez, Ritratto di Gian Giacomo Poldi Pezzoli, 1851
olio su tela, 120 x 93.5 cm
Dal 12 Novembre 2011 al 13 Febbraio 2012
Milano
Luogo: Museo Poldi Pezzoli
Indirizzo: Via Manzoni 12
Orari: merc-lun 10.00 alle 18.00; chiuso marted'
Curatori: Lavinia Galli, Fernando Mazzocca
Costo del biglietto: 9 € intero | 6 € ridotto
Telefono per informazioni: 02 794889 - 02 796334
E-Mail info: ferraris@museopoldipezzoli.it
Sito ufficiale: http://www.museopoldipezzoli.it
In occasione dei centocinquant’anni dell’Unità d’Italia, il Museo Poldi Pezzoli dedica la mostra autunnale al suo fondatore: Gian Giacomo Poldi Pezzoli (1822-1879), una delle figure più appassionanti dell’Ottocento italiano.
L’esposizione Gian Giacomo Poldi Pezzoli. L’uomo e il collezionista del Risorgimento, in programma dal 12 novembre 2011 al 13 febbraio 2012, racconta le vicende dell’Indipendenza e dell’Unità d’Italia attraverso gli occhi, le esperienze e la collezione di opere d’arte di questo protagonista milanese d’eccezione.
“La partecipazione di Gian Giacomo Poldi Pezzoli alla nascente nazione italiana – dichiara Annalisa Zanni, direttore del Museo – si tradusse per lui nel sostegno all’arte contemporanea, all’artigianato artistico e alla tutela del patrimonio lombardo, per concludersi con la donazione della propria casa –museo a uso e beneficio pubblico nel 1881”.
La mostra, a cura di Lavinia Galli e Fernando Mazzocca, è stata preceduta da una lunga ricerca d’archivio e ricostruisce le vicende biografiche e artistiche di Poldi Pezzoli, puntando l’attenzione sul suo impegno civico. Il giovane nobiluomo ebbe infatti un ruolo politico nel corso delle Cinque Giornate di Milano, sostenendo economicamente il Governo Provvisorio e infine pagando con l’esilio in Svizzera e la confisca dei beni il suo coinvolgimento.
Le trenta opere esposte fanno luce sulla cultura artistica italiana nel “decennio di preparazione” all’Unità quando letteratura, teatro e arte concorrono a promuovere una silenziosa opposizione agli stranieri eleggendo il Medioevo e l’Italia comunale trecentesca a metafora di un’Italia libera. L’esposizione in particolare si focalizza sulla genesi delle prime due stanze realizzate tra il 1846 e il 1856 per la casa museo Poldi Pezzoli, l’Armeria e lo Studiolo dantesco e sulla relativa valenza patriottica.
La mostra, diffusa, si snoda in un percorso espositivo che coinvolge diversi spazi del Museo, tra i quali la Sala d’armi e lo Studiolo dantesco, e si articola in tre sezioni: la prima, biografica, si apre con il Ritratto di Gian Giacomo Poldi Pezzoli di Francesco Hayez e alcuni documenti di archivio, tra cui il Libro dei Conti autografo appena ritrovato. Quindi un video biografico ripercorre le tappe della vita del collezionista calandole nella realtà storica e politica dell’epoca.
La seconda sezione indaga la moda del collezionismo d’armi (che contagia anche i pittori di storia come documenta l’importante dipinto Ventura Fenaroli arrestato dai Francesi di Francesco Hayez) e la nascita delle Armerie in Italia, dall’Armeria Reale di Torino alle armerie milanesi Sanquirico e Uboldo, quest’ultima saccheggiata dagli insorti durante le Cinque Giornate. Intorno al 1848 anche il giovane Gian Giacomo Poldi Pezzoli affida a Filippo Peroni, scenografo scaligero, l’allestimento di una fantasiosa armeria in stile gotico all’interno del suo palazzo. Distrutta da un bombardamento nel 1943 la Sala d’Armi è rievocata da gigantografie e bozzetti dello stesso Peroni.
Infine la terza sezione si concentra sul mito di Dante nell’Ottocento e la sua valenza patriottica, per spiegare il clima in cui sorge a casa Poldi Pezzoli lo Studiolo Dantesco, realizzato nel 1853-1856. Dedicato a Dante e alla Divina Commedia, questo ambiente, che è forse il più bell’omaggio a Dante dell’Ottocento europeo, si è miracolosamente salvato dai bombardamenti ed è stato recentemente restaurato. In mostra opere di iconografia dantesca dei lombardi Vincenzo Vela, Eliseo Sala, Federico Faruffini, Giuseppe Bertini.
L’allestimento, progettato da Luca Rolla e Alberto Bertini, è di grande impatto emotivo, isola i capolavori e, favorendo un incontro personale e diretto con l’opera, permette di coglierne i significati più profondi.
A disposizione dei visitatori, oltre al video biografico, un apparato didattico completo a cura di Stefano Zuffi, costituito da audio guide realizzate in collaborazione con giovani attori del Piccolo Teatro di Milano, che accompagnano nel percorso espositivo e nella comprensione delle opere e da pannelli a cura di Emilio Fioravanti (G&R Associati) per la parte grafica.
Approfondisce l’esposizione un catalogo, con una completa biografia di Gian Giacomo Poldi Pezzoli e un ricca appendice documentaria, edito da Umberto Allemandi Edizioni.
I video sono stati ideati e prodotti da Storyville.
L’esposizione Gian Giacomo Poldi Pezzoli. L’uomo e il collezionista del Risorgimento, in programma dal 12 novembre 2011 al 13 febbraio 2012, racconta le vicende dell’Indipendenza e dell’Unità d’Italia attraverso gli occhi, le esperienze e la collezione di opere d’arte di questo protagonista milanese d’eccezione.
“La partecipazione di Gian Giacomo Poldi Pezzoli alla nascente nazione italiana – dichiara Annalisa Zanni, direttore del Museo – si tradusse per lui nel sostegno all’arte contemporanea, all’artigianato artistico e alla tutela del patrimonio lombardo, per concludersi con la donazione della propria casa –museo a uso e beneficio pubblico nel 1881”.
La mostra, a cura di Lavinia Galli e Fernando Mazzocca, è stata preceduta da una lunga ricerca d’archivio e ricostruisce le vicende biografiche e artistiche di Poldi Pezzoli, puntando l’attenzione sul suo impegno civico. Il giovane nobiluomo ebbe infatti un ruolo politico nel corso delle Cinque Giornate di Milano, sostenendo economicamente il Governo Provvisorio e infine pagando con l’esilio in Svizzera e la confisca dei beni il suo coinvolgimento.
Le trenta opere esposte fanno luce sulla cultura artistica italiana nel “decennio di preparazione” all’Unità quando letteratura, teatro e arte concorrono a promuovere una silenziosa opposizione agli stranieri eleggendo il Medioevo e l’Italia comunale trecentesca a metafora di un’Italia libera. L’esposizione in particolare si focalizza sulla genesi delle prime due stanze realizzate tra il 1846 e il 1856 per la casa museo Poldi Pezzoli, l’Armeria e lo Studiolo dantesco e sulla relativa valenza patriottica.
La mostra, diffusa, si snoda in un percorso espositivo che coinvolge diversi spazi del Museo, tra i quali la Sala d’armi e lo Studiolo dantesco, e si articola in tre sezioni: la prima, biografica, si apre con il Ritratto di Gian Giacomo Poldi Pezzoli di Francesco Hayez e alcuni documenti di archivio, tra cui il Libro dei Conti autografo appena ritrovato. Quindi un video biografico ripercorre le tappe della vita del collezionista calandole nella realtà storica e politica dell’epoca.
La seconda sezione indaga la moda del collezionismo d’armi (che contagia anche i pittori di storia come documenta l’importante dipinto Ventura Fenaroli arrestato dai Francesi di Francesco Hayez) e la nascita delle Armerie in Italia, dall’Armeria Reale di Torino alle armerie milanesi Sanquirico e Uboldo, quest’ultima saccheggiata dagli insorti durante le Cinque Giornate. Intorno al 1848 anche il giovane Gian Giacomo Poldi Pezzoli affida a Filippo Peroni, scenografo scaligero, l’allestimento di una fantasiosa armeria in stile gotico all’interno del suo palazzo. Distrutta da un bombardamento nel 1943 la Sala d’Armi è rievocata da gigantografie e bozzetti dello stesso Peroni.
Infine la terza sezione si concentra sul mito di Dante nell’Ottocento e la sua valenza patriottica, per spiegare il clima in cui sorge a casa Poldi Pezzoli lo Studiolo Dantesco, realizzato nel 1853-1856. Dedicato a Dante e alla Divina Commedia, questo ambiente, che è forse il più bell’omaggio a Dante dell’Ottocento europeo, si è miracolosamente salvato dai bombardamenti ed è stato recentemente restaurato. In mostra opere di iconografia dantesca dei lombardi Vincenzo Vela, Eliseo Sala, Federico Faruffini, Giuseppe Bertini.
L’allestimento, progettato da Luca Rolla e Alberto Bertini, è di grande impatto emotivo, isola i capolavori e, favorendo un incontro personale e diretto con l’opera, permette di coglierne i significati più profondi.
A disposizione dei visitatori, oltre al video biografico, un apparato didattico completo a cura di Stefano Zuffi, costituito da audio guide realizzate in collaborazione con giovani attori del Piccolo Teatro di Milano, che accompagnano nel percorso espositivo e nella comprensione delle opere e da pannelli a cura di Emilio Fioravanti (G&R Associati) per la parte grafica.
Approfondisce l’esposizione un catalogo, con una completa biografia di Gian Giacomo Poldi Pezzoli e un ricca appendice documentaria, edito da Umberto Allemandi Edizioni.
I video sono stati ideati e prodotti da Storyville.
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