Gianni Maffi. Montagne di carta, immagini e parole

Gianni Maffi. Montagne di carta, immagini e parole, Legnano (MI)

 

Dal 27 Marzo 2013 al 19 Aprile 2013

Legnano | Milano

Luogo: Banca di Legnano

Indirizzo: largo Franco Tosi 9

Orari: da lunedì a venerdì 8.30-13.20/ 14.30-15.30

Telefono per informazioni: +39 0331 521111

E-Mail info: spazioexpo@yahoo.it

Sito ufficiale: http://www.bancadilegnano.it


La rassegna presenta una serie di stampe fotografiche in bianco e nero (fine art) di grande formato riguardanti paesaggi di montagna del nostro Paese. Dai ghiacciai dei massicci alpini del Bianco e del Gran Paradiso ai pinnacoli delle Dolomiti, alle montagne dai dolci profili dei Sibillini. Gianni Maffi ritrae la montagna cogliendone sia gli aspetti più spettacolari e scenografici, che i particolari meno appariscenti, facendo spesso colloquiare, elementi minori del paesaggio – piccole pietre, segnavia, superfici rocciose – con i profili delle grandi cime e l’immensità degli spazi. Alle immagini si affiancano testi tratti dalla letteratura di montagna o comunque da opere dove vengono citati l’ambiente e il fascino delle montagne. Brani da romanzi e saggi di Buzzati, poesie di Antonia Pozzi e Emily Dickinson, aforismi e riflessioni di scrittori, intellettuali e grandi alpinisti. 

Dal testo “La bellezza e il rispetto” di Roberto Mutti 

… Quando il biellese Vittorio Sella porta le sue pesanti macchine a banco ottico sulle vette 
alpine non inventa solo un genere fotografico ma propone anche un modo di relazionarsi con la montagna, quando Ansel Adams documenta l’incanto dei parchi nazionali americani non si limita a mostrarne il fascino ma indica la possibilità di leggerli alla luce di una vera e propria filosofia della natura. Il lavoro di Gianni Maffi, fotografo colto e raffinato come le immagini che sa realizzare, possiede il disarmante fascino della bellezza. Ne è riprova l’eleganza severa del suo bianconero sempre stampato in modo ineccepibile per dar corpo alla magnificenza che caratterizza i suoi soggetti. Se le riprese rivelano, come in questo caso, una loro decisa essenzialità è perché l’autore ha saputo studiarle con quel rispetto e quel rigore che all’osservatore superficiale possono forse sfuggire ma senza le quali è impossibile ottenere risultati di qualità. 
… Queste non sono fotografie che possano essere semplicemente guardate, occorre invece osservarle con cura perché solo così è possibile scoprire i tanti particolari che sanno trasmettere. L’atmosfera poetica e il gioco di trasparenze di uno specchio d’acqua a Passo Pennes dove i fili d’erba sembrano danzare, l’accostamento fra i giovani alberi dall’ampia chioma e vecchi tronchi adagiati in pose sospese come sculture metafisiche sono elementi da osservare con calma perché non si rivelano immediatamente e trasmettono all’osservatore paziente il piacere di un’inattesa scoperta. 

SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI