Giorgio Vigna. Cosmografia
Dal 29 Gennaio 2025 al 22 Febbraio 2025
Milano
Luogo: BUILDING Gallery
Indirizzo: Via Monte di Pietà 23
Orari: martedì - sabato 10-19
Telefono per informazioni: +39 02 89094995
Sito ufficiale: http://www.building-gallery.com
Giorgio Vigna. Cosmografia, è la mostra personale dell’artista, che negli spazi di BUILDING TERZO PIANO, dal 30 gennaio al 22 febbraio 2025, si presenta come un affresco bidimensionale e tridimensionale descrivendo un mondo sospeso tra realtà e immaginazione.Tutto comincia dall’acqua: acqua cosmica fonte di vita, acqua corrente sempre in movimento, acqua solidificata nelle trasparenze del vetro. L’acqua è la via d’ingresso nel micro e nel macrocosmo.
Gli acquatipi Cosmografie (1982-2023) disegnano geografie astronomiche straordinarie, mappe in cui perdersi, dettagli che risucchiano lo sguardo, immensità che disorientano le percezioni. Sono finestre spalancate sull’universo, affacci su micro-galassie e comete filanti, pagine di un libro di astronomia fantastica da sfogliare rincorrendo memorie primordiali. Dal foglio bidimensionale germogliano forme organiche tridimensionali, stille di luce, meteoriti trasparenti, bolle di un mare infinito in continua trasformazione: l’acqua si rigenera nel vetro annunciando insolite metamorfosi e nuove scansioni del tempo circolare. “Mi interessa l’artificio nell’accezione più alta del termine, un’alterazione dei processi formali e cognitivi che porti alla meraviglia”, dichiara l’artista a proposito del suo rapporto con la natura e le sue possibili evocazioni.
I materiali qui utilizzati sono la carta, il vetro e, molto presente, il rame – protagonista nascosto anche delle acqueforti e acquetinte Vulcano e Cosmo (2023). Il rame, nel suo incontro alchemico con il vetro, ribolle in miriadi di sferule imprigionate nell’opera Sasso (2023), oppure custodisce – come una coppa votiva – il vetro trasparente dell’opera Acqua (2018), ma è soprattutto nella nuova serie Morfemi (2023) che sprigiona il suo potenziale trasformativo. Dalle Cosmografie (1982-2023) sorgono forme vive e mobili che si moltiplicano esplorando l’altrove come innumerevoli occhi protési sull’infinito. Sono globuli d’acqua e di fuoco intessuti di rame: di rame gli steli o ramato il sasso di bronzo che crea la struttura di queste strane creature che si muovono sulle superfici verticali e orizzontali, quasi emergessero dalle profondità marine o da una misteriosa volta celeste.
Giorgio Vigna ci accompagna in un percorso che rivela l’autenticità di una relazione profonda dell’essere umano come parte della natura immersa nel cosmo, dove ancora una volta il micro e il macro, a più dimensioni, si scambiano di posto senza soluzione di continuità.
Giorgio Vigna nasce a Verona nel 1955 e si forma artisticamente tra la città natale, Venezia, Roma e Milano. È un artista che, al limite tra realtà e immaginazione, crea forme naturali capaci di manifestare aspetti primari e primordiali. Avventure di terra e di acqua, di fuoco e di vento in cui si combinano naturale e artificiale, povero e prezioso. Vigna si muove sul confine tra il mondo reale e quello immaginario, tra ciò che è e ciò che appare. Le sue opere, dalle sculture ai gioielli, dai lavori su carta alle installazioni, rispecchiano l’ampiezza e profondità della sua costante ricerca. Utilizza varie materie tra le quali il vetro, i metalli e la carta, trattate in modo sempre nuovo e sorprendente. Vigna le esplora e cerca di svelarne possibilità nascoste. Le forme sono primarie, espressione degli elementi con cui lavora. Forti e naturali, universali e senza tempo, ricche di valenze simboliche. Giorgio Vigna crea l’opera site specific, installata nel 2005, La Radura per Nancy Olnick e Giorgio Spanu che ha dato inizio all’Olnick Spanu Art Program. Nel 2013 il Museo di Castelvecchio a Verona ha ospitato la mostra personale Stati Naturali, per la quale Giorgio Vigna ha creato per la fontana di Carlo Scarpa l’installazione permanente in vetro Acquaria donata al città di Verona nel 2021 in occasione della mostra Lapilli nella Galleria delle Sculture durante il centenario della nascita di Licisco Magagnato.
Nel 2017 per le Gallerie dell’Accademia a Venezia ha creato l’opera Fuochi di Rugiada, realizzata dalla Vetreria VENINI. Dal 2018 è stato chiamato a far parte del Comitato Scientifico de Le Stanze del Vetro, un progetto della Fondazione Giorgio Cini con il supporto di Pentagram Stiftung. Nel 2022 ha donato alla Fondazione Giorgio Cini onlus il suo archivio trentennale di disegni e bozzetti legati alla sua esperienza con la materia del vetro. Nel giugno 2023 inaugura al Museo Eremitani di Padova la personale Analogie, naturale prosecuzione del percorso cominciato nel 2022 con la mostra Sassi all’Oratorio di San Rocco a Padova. Il suo lavoro è stato esposto in gallerie e musei in Argentina, Austria, Cina, Corea, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Hong Kong, Italia, Olanda, Principato di Monaco, Russia, Stati Uniti, Svizzera.Le sue opere fanno parte di numerose collezioni pubbliche tra le quali il MAD, Museum of Arts & Design di New York, il The State Hermitage Museum a San Pietroburgo e il Museo del Vetro di Murano.
Opening: mercoledì 29 gennaio 2025, dalle 17 alle 20
Gli acquatipi Cosmografie (1982-2023) disegnano geografie astronomiche straordinarie, mappe in cui perdersi, dettagli che risucchiano lo sguardo, immensità che disorientano le percezioni. Sono finestre spalancate sull’universo, affacci su micro-galassie e comete filanti, pagine di un libro di astronomia fantastica da sfogliare rincorrendo memorie primordiali. Dal foglio bidimensionale germogliano forme organiche tridimensionali, stille di luce, meteoriti trasparenti, bolle di un mare infinito in continua trasformazione: l’acqua si rigenera nel vetro annunciando insolite metamorfosi e nuove scansioni del tempo circolare. “Mi interessa l’artificio nell’accezione più alta del termine, un’alterazione dei processi formali e cognitivi che porti alla meraviglia”, dichiara l’artista a proposito del suo rapporto con la natura e le sue possibili evocazioni.
I materiali qui utilizzati sono la carta, il vetro e, molto presente, il rame – protagonista nascosto anche delle acqueforti e acquetinte Vulcano e Cosmo (2023). Il rame, nel suo incontro alchemico con il vetro, ribolle in miriadi di sferule imprigionate nell’opera Sasso (2023), oppure custodisce – come una coppa votiva – il vetro trasparente dell’opera Acqua (2018), ma è soprattutto nella nuova serie Morfemi (2023) che sprigiona il suo potenziale trasformativo. Dalle Cosmografie (1982-2023) sorgono forme vive e mobili che si moltiplicano esplorando l’altrove come innumerevoli occhi protési sull’infinito. Sono globuli d’acqua e di fuoco intessuti di rame: di rame gli steli o ramato il sasso di bronzo che crea la struttura di queste strane creature che si muovono sulle superfici verticali e orizzontali, quasi emergessero dalle profondità marine o da una misteriosa volta celeste.
Giorgio Vigna ci accompagna in un percorso che rivela l’autenticità di una relazione profonda dell’essere umano come parte della natura immersa nel cosmo, dove ancora una volta il micro e il macro, a più dimensioni, si scambiano di posto senza soluzione di continuità.
Giorgio Vigna nasce a Verona nel 1955 e si forma artisticamente tra la città natale, Venezia, Roma e Milano. È un artista che, al limite tra realtà e immaginazione, crea forme naturali capaci di manifestare aspetti primari e primordiali. Avventure di terra e di acqua, di fuoco e di vento in cui si combinano naturale e artificiale, povero e prezioso. Vigna si muove sul confine tra il mondo reale e quello immaginario, tra ciò che è e ciò che appare. Le sue opere, dalle sculture ai gioielli, dai lavori su carta alle installazioni, rispecchiano l’ampiezza e profondità della sua costante ricerca. Utilizza varie materie tra le quali il vetro, i metalli e la carta, trattate in modo sempre nuovo e sorprendente. Vigna le esplora e cerca di svelarne possibilità nascoste. Le forme sono primarie, espressione degli elementi con cui lavora. Forti e naturali, universali e senza tempo, ricche di valenze simboliche. Giorgio Vigna crea l’opera site specific, installata nel 2005, La Radura per Nancy Olnick e Giorgio Spanu che ha dato inizio all’Olnick Spanu Art Program. Nel 2013 il Museo di Castelvecchio a Verona ha ospitato la mostra personale Stati Naturali, per la quale Giorgio Vigna ha creato per la fontana di Carlo Scarpa l’installazione permanente in vetro Acquaria donata al città di Verona nel 2021 in occasione della mostra Lapilli nella Galleria delle Sculture durante il centenario della nascita di Licisco Magagnato.
Nel 2017 per le Gallerie dell’Accademia a Venezia ha creato l’opera Fuochi di Rugiada, realizzata dalla Vetreria VENINI. Dal 2018 è stato chiamato a far parte del Comitato Scientifico de Le Stanze del Vetro, un progetto della Fondazione Giorgio Cini con il supporto di Pentagram Stiftung. Nel 2022 ha donato alla Fondazione Giorgio Cini onlus il suo archivio trentennale di disegni e bozzetti legati alla sua esperienza con la materia del vetro. Nel giugno 2023 inaugura al Museo Eremitani di Padova la personale Analogie, naturale prosecuzione del percorso cominciato nel 2022 con la mostra Sassi all’Oratorio di San Rocco a Padova. Il suo lavoro è stato esposto in gallerie e musei in Argentina, Austria, Cina, Corea, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Hong Kong, Italia, Olanda, Principato di Monaco, Russia, Stati Uniti, Svizzera.Le sue opere fanno parte di numerose collezioni pubbliche tra le quali il MAD, Museum of Arts & Design di New York, il The State Hermitage Museum a San Pietroburgo e il Museo del Vetro di Murano.
Opening: mercoledì 29 gennaio 2025, dalle 17 alle 20
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