Homo faber. Il ritorno del fare nell'arte contemporanea

Fulvio Di Piazza, Dusty, 2012, olio su tela,150x190 cm
Dal 7 November 2012 al 6 January 2013
Milano
Luogo: Castello Sforzesco
Indirizzo: Piazza Castello
Orari: da martedì a domenica 9-17.30
Curatori: Mimmo Di Marzio, Nicoletta Castellaneta
Enti promotori:
- Comune di Milano - Cultura
- Moda
- Design
- Castello Sforzesco
- Palazzo Reale
Costo del biglietto: intero € 3, ridotto € 1.50
Telefono per prevendita: +39 02 88463703
Telefono per informazioni: +39 02 88463700
E-Mail info: elenamaria.conenna@comune.milano.it
Sito ufficiale: http://www.milanocastello.it
Promossa dal Comune di Milano - Cultura, Moda, Design, Castello Sforzesco, Palazzo Reale, con il contributo e il patrocinio della Regione Lombardia, organizzata da Opera D’Arte, apre dall’8 novembre al 6 gennaio nelle sale della Rocchetta del Castello Sforzesco, la mostra Homo Faber. Il ritorno del fare nell’arte contemporanea.
L’importante rassegna espone un consistente nucleo di lavori realizzati da oltre trenta artisti contemporanei, noti a livello nazionale e internazionale, le cui opere dialogano con i tesori del Castello Sforzesco collocati nelle sale della Rocchetta, che comprendono le Civiche Raccolte d’Arte Applicata e il Museo degli Strumenti Musicali.
L’obiettivo della mostra, curata Mimmo Di Marzio in collaborazione con Nicoletta Castellaneta, mette in relazione il presente con il passato e sottolinea il legame concettuale e formale che si istituisce fra le opere realizzate a partire dal Medioevo e i linguaggi dell’arte contemporanea. I caratteri che accomunano le creazioni artistiche messe a confronto sono la dedizione alla tecnica e la conoscenza dei materiali, entrambi aspetti che mettono in luce l’avvicinamento dell'arte odierna al recupero della manualità.
Emerge, dunque, nell’artista contemporaneo la volontà di riscoprire e tradurre con espressioni artistiche attuali il ruolo di “Homo Faber”, artigiano dalla straordinaria manualità, esperto conoscitore dei materiali, attento al primato della tecnica sul concetto, intento a dimostrare la predominanza dell’uomo sulla materia. La consapevolezza dell’importanza che assume “il fare” si traduce in opere dagli innovativi linguaggi che contrastano, comunicano e insieme si riconciliano con il fascino dell’antichità, rappresentato dalle collezioni permanenti del Castello.
Scrive il curatore Mimmo Di Marzio: “Artisti contemporanei nazionali e internazionali fanno incursione nel Castello Sforzesco con opere appartenenti a linguaggi estremamente diversi, da cui emergono il primato della tecnica e il ritorno ad una sana manualità. La mostra prende in considerazione l’opera in sé, nella sua unicità e ricerca di perfezione svincolata da ogni contrapposizione dettata dall’appartenenza all’arte figurativa o concettuale”.
L’innovativo percorso offre al pubblico lavori realizzati tramite diverse forme artistiche: disegno, pittura, scultura, installazione, opere site specific e video.
Gli artisti in mostra sono: Herman Bass, Bertozzi e Casoni, Alighiero Boetti, Michael Borremans, Mario Ceroli, Matt Collishaw, Vanni Cuoghi, Fulvio Di Piazza, Natalie Djurberg, DTao, Federico Guida, Giovanni Iudice, Liu Jianhua, Titus Kaphar, Javier Marin, Marco Mazzoni, Beatriz Millar, Alfredo Rapetti Mogol, Elena Monzo, Wangechi Mutu, Moataz Nasr, Davide Nido, Luigi Ontani, Grayson Perry, Marc Quinn, Raquib Shaw, Marcus Shinwald, Sissi, Carlo Steiner, Lee Sung Kuen, Tarshito, Pascale Marthine Tayou e Kehinde Wiley.
Accompagna la mostra un catalogo pubblicato da Edizioni Allemandi & C.
L’importante rassegna espone un consistente nucleo di lavori realizzati da oltre trenta artisti contemporanei, noti a livello nazionale e internazionale, le cui opere dialogano con i tesori del Castello Sforzesco collocati nelle sale della Rocchetta, che comprendono le Civiche Raccolte d’Arte Applicata e il Museo degli Strumenti Musicali.
L’obiettivo della mostra, curata Mimmo Di Marzio in collaborazione con Nicoletta Castellaneta, mette in relazione il presente con il passato e sottolinea il legame concettuale e formale che si istituisce fra le opere realizzate a partire dal Medioevo e i linguaggi dell’arte contemporanea. I caratteri che accomunano le creazioni artistiche messe a confronto sono la dedizione alla tecnica e la conoscenza dei materiali, entrambi aspetti che mettono in luce l’avvicinamento dell'arte odierna al recupero della manualità.
Emerge, dunque, nell’artista contemporaneo la volontà di riscoprire e tradurre con espressioni artistiche attuali il ruolo di “Homo Faber”, artigiano dalla straordinaria manualità, esperto conoscitore dei materiali, attento al primato della tecnica sul concetto, intento a dimostrare la predominanza dell’uomo sulla materia. La consapevolezza dell’importanza che assume “il fare” si traduce in opere dagli innovativi linguaggi che contrastano, comunicano e insieme si riconciliano con il fascino dell’antichità, rappresentato dalle collezioni permanenti del Castello.
Scrive il curatore Mimmo Di Marzio: “Artisti contemporanei nazionali e internazionali fanno incursione nel Castello Sforzesco con opere appartenenti a linguaggi estremamente diversi, da cui emergono il primato della tecnica e il ritorno ad una sana manualità. La mostra prende in considerazione l’opera in sé, nella sua unicità e ricerca di perfezione svincolata da ogni contrapposizione dettata dall’appartenenza all’arte figurativa o concettuale”.
L’innovativo percorso offre al pubblico lavori realizzati tramite diverse forme artistiche: disegno, pittura, scultura, installazione, opere site specific e video.
Gli artisti in mostra sono: Herman Bass, Bertozzi e Casoni, Alighiero Boetti, Michael Borremans, Mario Ceroli, Matt Collishaw, Vanni Cuoghi, Fulvio Di Piazza, Natalie Djurberg, DTao, Federico Guida, Giovanni Iudice, Liu Jianhua, Titus Kaphar, Javier Marin, Marco Mazzoni, Beatriz Millar, Alfredo Rapetti Mogol, Elena Monzo, Wangechi Mutu, Moataz Nasr, Davide Nido, Luigi Ontani, Grayson Perry, Marc Quinn, Raquib Shaw, Marcus Shinwald, Sissi, Carlo Steiner, Lee Sung Kuen, Tarshito, Pascale Marthine Tayou e Kehinde Wiley.
Accompagna la mostra un catalogo pubblicato da Edizioni Allemandi & C.
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