Ieri e oggi Milano in fotografia. La città e l'elettricità
Dal 16 Novembre 2017 al 18 Novembre 2017
Milano
Luogo: Archivi Storici di Fondazione AEM
Indirizzo: piazza Trento 13
Orari: 10-17 su prenotazione
Telefono per informazioni: +39 02 7720 3935
E-Mail info: fondazioneaem@a2a.eu
Sito ufficiale: http://www.fondazioneaem.it/
L'Archivio Storico fotografico AEM apre eccezionalmente al pubblico dal 16 al 18 novembre con visite guidate previste tutti i giorni, ogni ora, dalle 10 alle 17. In questa occasione è possibile visitare su prenotazione gli Archivi, prima della temporanea chiusura dei locali per restyling, e ammirare il vasto repertorio fotografico compreso negli oltre 180.000 documenti conservati presso l'ex centrale di piazza Trento.
Le tre giornate di apertura straordinaria si inseriscono nel programma di eventi della XVI Settimana della Cultura d'impresa, appuntamento annuale dedicato alla valorizzazione degli archivi e del patrimonio culturale degli associati Museimpresa.
L'Archivio, dichiarato patrimonio di interesse storico-culturale dalla Soprintendenza archivistica per la Lombardia, illustra a partire dall'inizio del '900 fino ai giorni nostri la nascita e lo sviluppo dell'azienda elettrica municipalizzata, i cambiamenti storico-economici e politici della città di Milano, oltre alle sue trasformazioni sociali e le evoluzioni della rete di centrali collocate nel territorio lombardo. Suddiviso in vari fondi è il frutto di un lavoro pionieristico iniziato dall'impresa nel 1988 e terminato nel 1995 volto al recupero, al restauro e all'inventariazione. Si è progressivamente composto grazie all'opera di numerosi fotografi che hanno collaborato con l'Azienda Elettrica Municipale; dal fascismo ai primi anni Cinquanta, autori del calibro di Antonio Paoletti, Vincenzo Aragozzini e Guglielmo Chiolini hanno dato vita, con i loro servizi fotografici, a un diario serrato di immagini che racconta la progressiva modernizzazione elettrica di Milano e la costruzione dei grandi impianti in Valtellina. Nel Dopoguerra, attraverso l'house organ aziendale «il Chilowattora» (1952), ha inizio una nuova stagione iconografica che aggiunge alle immagini delle nuove opere industriali, momenti di vita quotidiana come feste aziendali, il dopolavoro, le colonie estive per i figli dei dipendenti, testimonianza di uno spaccato sociale che arriva fino agli anni '70. Il decennio successivo vede il recupero della memoria dell'impresa attraverso la pubblicazione di numerosi volumi storici e, contemporaneamente, la promozione di numerose campagne a cura di grandi fotografi, costituendo la base dell'attuale archivio contemporaneo. Arricchito costantemente negli anni seguenti, è oggi composto da oltre 2.400 documenti fotografici, fra cui si ricordano gli scatti di Giampietro Agostini, Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Luigi Bussolati, Gianni Comunale, Mario De Biasi, Luigi Ghirri, Tancredi Mangano, Joel Meyerowizt, Martin Parr, Francesco Radino e molti altri. Opere di estremo valore, visioni di una Milano di altri tempi, con avveniristiche illuminazioni, imponenti fontane un tempo collocate in piazza Duomo, cascate che scendono dai terrazzi del Palazzo dell'Arte realizzate per la VII Triennale, ciminiere e grandi vasche fumanti di piazza Trento oggi scomparse, per arrivare, ai giorni nostri, alla campagna del 2016 realizzata da Francesco Radino, che, testimonianza della contemporaneità, documenta edifici simbolo di AEM, oltre a nuove architetture del Gruppo A2A collocate su tutto il territorio italiano. L'Archivio presenta tre livelli di consultazione: la versione cartacea con album storici e lastre, positivi e negativi originali delle varie epoche, l'armadio automatico di consultazione Kardex, che raccoglie le immagini suddivise per tema, e la versione digitale del repertorio iconografico. Grazie alle numerose iniziative di tutela e valorizzazione del patrimonio industriale di AEM l'Archivio ha da anni assunto il ruolo di cantiere culturale, con un approccio multidisciplinare capace di dialogare tra i patrimoni conservati e i diversi archivi regionali.
Durante la visita inaugurale, giovedì 16 novembre alle ore 10, intervengono: Francesco Radino fotografo di fama internazionale, Luisa Toeschi consigliere di amministrazione di Fondazione AEM, Fabrizio Trisoglio responsabile scientifico di Fondazione AEM, per mostrare il fil rouge che unisce i fondi fotografici dell'impresa e la città di Milano.
La sede dell'Archivio - ex centrale di piazza Trento L'ex centrale di piazza Trento, attuale sede dell'Archivio AEM, assume un profondo significato sia per quanto concerne il profilo storico, come edificio, sia per il legame indissolubile creato nel tempo fra l'azienda e la sua eredità culturale. La sua nascita risale al 1903, quando il comune deliberò di costruire una centrale termoelettrica e di affidarne poi la gestione a una municipalizzata. Nell'impianto era prevista anche una ricevitrice destinata a trasformare in futuro l'energia ad alta tensione di provenienza idroelettrica. Dopo l'avvio nel 1910 della centrale di Grosotto in Valtellina e la costituzione ufficiale di AEM, la sede di piazza Trento operò soprattutto con la funzione di ricevitrice delle linee ad alta tensione, mentre l'impianto termoelettrico veniva acceso solo a fronte di cali della produzione idroelettrica. Nell'area antistante vennero costruite grandi vasche di raffreddamento, le più grandi d'Europa, per riportare il vapore allo stato liquido e consentire il riutilizzo dell'acqua. Di forte impatto visivo, questo luogo fu profondamente ammirato dall'artista Umberto Boccioni, che dal balcone del primo piano di via Adige 23, gettò lo sguardo verso uno dei luoghi simbolo della città moderna, la centrale elettrica municipale, inserendola in celebri opere da lui realizzate, fra cui si ricordano La strada entra nella casa, Materia e Officine a Porta Romana, dove è protagonista assoluta. Bombardata nel corso della seconda guerra mondiale e ricostruita in tempi molto rapidi, nel secondo dopoguerra la centrale tornò indispensabile per fronteggiare l'incremento dei consumi e fu sottoposta a intensi lavori di ammodernamento. Nel 1949 fu il primo impianto termoelettrico europeo alimentato a metano. Dismessa nel 1953 in quanto non più competitiva, da allora ad oggi ha assunto il ruolo di sottostazione cittadina, oltreché accogliere uffici dell'azienda. Con la nascita nel 2007 della Fondazione AEM, alcuni locali divennero la naturale destinazione degli archivi, oltre ad ospitare una collezione di oggetti legati alla storia del gas, come la targa del gasometro Cutler della Bovisa del 1907; AEM nel 1981 assunse infatti anche il servizio gas diventando un'impresa multiservizi e ereditando parte di questo ingente patrimonio storico.
Fondazione AEM - Gruppo A2A Costituita il 27 giugno 2007, la Fondazione AEM, che quest'anno compie dieci anni, ha finalità di pubblica utilità e solidarietà sociale e si propone di perseguire, nell'ambito territoriale della Regione Lombardia, la salvaguardia e la valorizzazione della storia e della cultura aziendale di AEM, storica società energetica del Comune di Milano. Tra i numerosi scopi, il sostegno alla ricerca scientifica e l'implementazione di tecnologie innovative nel campo dell'energia e dei servizi a rete che sono stati il tratto caratteristico di AEM. Altra importante attività della Fondazione è quella rivolta alla tutela, alla conservazione e alla valorizzazione dei beni architettonici e culturali di AEM, come ad esempio i suoi Archivi Storici comprendenti documenti, fotografie, progetti, disegni, libri contabili, contratti e la collezione di oggetti d'arte, di cui è promossa e diffusa la conoscenza. Fra le numerose iniziative, a partire dai festeggiamenti per i 100 anni della nascita dell'impresa (2010) sono state realizzate diverse manifestazioni che hanno dato luogo a mostre dedicate alla riscoperta e alla valorizzazione di alcuni luoghi storici dell'impresa, come i gasometri della Bovisa, le grandi ricevitrici elettriche nord e sud e la centrale di piazza Trento. In particolare, fulcro delle sue operazioni è la promozione delle attività di recupero e di riordino degli archivi, garantendo l'accessibilità a studiosi e cittadini sempre nel rispetto dei vincoli posti dalla Soprintendenza archivistica.
Visita inaugurale giovedì 16 novembre ore 10 su prenotazione
intervengono: Francesco Radino, fotografo Luisa Toeschi, consigliere di amministrazione - Fondazione AEM Fabrizio Trisoglio, responsabile scientifico - Fondazione AEM
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