João Coelho. Riding the turtles
![João Coelho, Mabangas Beach João Coelho, Mabangas Beach](http://www.arte.it/foto/600x450/70/117347-60x40_ig2.jpg)
© João Coelho | João Coelho, Mabangas Beach
Dal 11 Giugno 2021 al 11 Giugno 2021
Milano
Luogo: c|e contemporary
Indirizzo: Via Gerolamo Tiraboschi 2/76
Curatori: Batsceba Hardy e Christine Enrile
E-Mail info: gallery@cecontemporary.com
Sito ufficiale: http://www.cecontemporary.com
Nella sezione DISCOVERY di c|e contemporary l’11 giugno 2021 verrà inaugurata “RIDING THE TURTLES” la prima personale in Italia dell’artista, João Coelho.
“I avoid photographing people or scenes that, due to their violence, obscenity, racism or religious beliefs, go beyond what is acceptable, even from a documentary or journalistic photo point of view.” L'artista riesce a trasmetterci proprio questa grande sensibilità e rispetto grazie alle sue foto in bianco e nero.
Osservando il susseguirsi dei suoi scatti entrerete in un mondo fatto di semplice immaginazione. Ciò che viene documentato dal fotografo è infatti il gioco di un gruppo di bambini di 6 e 7 anni in Angola, più precisamente sulla cosiddetta Mabangas Beach dove si trova un’immensa distesa di gusci di conchiglie. I Magambas sono un comune mollusco della costa occidentale dell’Africa, molto utilizzato nella cucina di questo paese.
Ognuna di queste conchiglie viene aperta dalle mani esperte di numerose donne che lavorano qui per vendere i mabangas nei diversi mercati che orbitano intorno alla capitale, Luanda. Alla fine quello che rimane di questo faticoso e lungo lavoro sono le montagne di scheletri d molluschi che però acquistano nuova vita grazie a un gruppo di bambini che gareggia su di loro.
Questi bambini non conoscono parchi divertimenti e giochi all’ultima moda, perciò quello a cui possono affidarsi per potersi divertire è esclusivamente la loro sfrenata fantasia. Recuperano bottiglie di plastica, lattine di alluminio, pezzi di legno, polistirolo e reti da pesca per dargli nuova vita trasformandoli in barche, macchine, pupazzi e molto altro ancora.
Il loro gioco preferito è ovviamente lanciarsi dalla cima delle colline di gusci guidando i carapaci delle tartarughe lasciati dai pescatori sulla spiaggia. Fra di loro i più avventurosi si lanciano su questo slittino poco convenzionale in gruppi di tre, in altri casi i più esperti tengono sulle gambe i più piccoli. Conclusa la ripida discesa, l’adrenalina si mischia alla gioia, alle risate e alle urla dei bambini che trovano che questo sia il divertimento più bello del mondo.
Coelho, grazie alla riscoperta delle sue origini e al rapporto sincero creato con le persone che popolano le sue fotografie, ha confessato di essersi trasformato in una persona molto più semplice e umana ripensando alle priorità della propria vita.
Per entrare nel mondo degli angolani e farsi accettare nella loro comunità ha dovuto mostrarsi umile, rispettando la loro privacy e i momenti di silenzio. Gli incontri vissuti in questo luogo hanno arricchito la vita dell'artista e siamo certi che le sue fotografie vi faranno conoscere un tipo di gioia diverso e uno spaccato di mondo lontano dal nostro e dal quale possiamo imparare molto.
“I avoid photographing people or scenes that, due to their violence, obscenity, racism or religious beliefs, go beyond what is acceptable, even from a documentary or journalistic photo point of view.” L'artista riesce a trasmetterci proprio questa grande sensibilità e rispetto grazie alle sue foto in bianco e nero.
Osservando il susseguirsi dei suoi scatti entrerete in un mondo fatto di semplice immaginazione. Ciò che viene documentato dal fotografo è infatti il gioco di un gruppo di bambini di 6 e 7 anni in Angola, più precisamente sulla cosiddetta Mabangas Beach dove si trova un’immensa distesa di gusci di conchiglie. I Magambas sono un comune mollusco della costa occidentale dell’Africa, molto utilizzato nella cucina di questo paese.
Ognuna di queste conchiglie viene aperta dalle mani esperte di numerose donne che lavorano qui per vendere i mabangas nei diversi mercati che orbitano intorno alla capitale, Luanda. Alla fine quello che rimane di questo faticoso e lungo lavoro sono le montagne di scheletri d molluschi che però acquistano nuova vita grazie a un gruppo di bambini che gareggia su di loro.
Questi bambini non conoscono parchi divertimenti e giochi all’ultima moda, perciò quello a cui possono affidarsi per potersi divertire è esclusivamente la loro sfrenata fantasia. Recuperano bottiglie di plastica, lattine di alluminio, pezzi di legno, polistirolo e reti da pesca per dargli nuova vita trasformandoli in barche, macchine, pupazzi e molto altro ancora.
Il loro gioco preferito è ovviamente lanciarsi dalla cima delle colline di gusci guidando i carapaci delle tartarughe lasciati dai pescatori sulla spiaggia. Fra di loro i più avventurosi si lanciano su questo slittino poco convenzionale in gruppi di tre, in altri casi i più esperti tengono sulle gambe i più piccoli. Conclusa la ripida discesa, l’adrenalina si mischia alla gioia, alle risate e alle urla dei bambini che trovano che questo sia il divertimento più bello del mondo.
Coelho, grazie alla riscoperta delle sue origini e al rapporto sincero creato con le persone che popolano le sue fotografie, ha confessato di essersi trasformato in una persona molto più semplice e umana ripensando alle priorità della propria vita.
Per entrare nel mondo degli angolani e farsi accettare nella loro comunità ha dovuto mostrarsi umile, rispettando la loro privacy e i momenti di silenzio. Gli incontri vissuti in questo luogo hanno arricchito la vita dell'artista e siamo certi che le sue fotografie vi faranno conoscere un tipo di gioia diverso e uno spaccato di mondo lontano dal nostro e dal quale possiamo imparare molto.
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