La meraviglia come esercizio
![La meraviglia come esercizio, Triennale Design Museum, Milano La meraviglia come esercizio, Triennale Design Museum, Milano](http://www.arte.it/foto/600x450/e5/16511-4x3_blumer.jpg)
La meraviglia come esercizio, Triennale Design Museum, Milano
Dal 11 Luglio 2013 al 22 Settembre 2013
Milano
Luogo: Triennale Design Museum
Indirizzo: viale Alemagna 6
Orari: da martedi a domenica 10.30-20.30; giovedi 10.30-23
Telefono per informazioni: +39 02 724341
Sito ufficiale: http://www.triennale.org/it/triennale-design-museum
Triennale Design Museum presenta oltre 150 esercizi degli studenti dell’Atelier di Riccardo Blumer all'Accademia di architettura USI realizzati fra il 2010 e il 2013. Performance, installazioni e modelli tridimensionali animeranno gli spazi della Triennale per raccontare il percorso propedeutico all’architettura svolto dagli studenti del primo anno dell’Accademia. Sono presentati progetti che indagano la relazione tra spazio, corpo, movimento e suono, spettacolo visuale e scenografia urbana: dalla struttura formata da megafoni utilizzata per La processione degli architetti alle sagome dei corpi degli studenti impiegate in L'uomo come misura topologica della città, dagli studi dei movimenti e delle leggi fisiche che animano e plasmano le forme delle nuvole di Come si muovono le nuvole fino alle costruzioni “indossabili” di Architetti in Ri-voluzione. Afferma Silvana Annicchiarico, direttore del Triennale Design Museum: ”Quella di Riccardo Blumer è una modalità progettuale sempre sorprendente, epifanica, ma al contempo di grande sperimentazione, innovazione e precisione. È un metodo che applica anche nei suoi laboratori con i suoi studenti, trasformando ogni esperienza didattica in una grande metafora ed esplorazione del mondo”. Dice Riccardo Blumer: “Tra i vari parametri che toccano direttamente la pratica architettonica, mi interessa in particolare il senso di verità. L’architettura è una forma di espressione che modifica lo stato naturale delle cose, ovvero la realtà fisica. In tal senso essa è “vera” al pari dei fenomeni della natura, come lo possono essere un monte o un tramonto. Nell’accostarsi al progetto come modificazione degli stati di Natura, diventa inevitabile incontrare la bellezza. Per restare nell’esempio prima citato del tramonto, mentre si manifesta, l’osservatore collega in modo inconscio ed inscindibile la verità fenomenica all’estetica. Il senso della meraviglia permette allora di percepire la corrispondenza tra vero e bello ed è per questo motivo che è necessario”.
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