Lee Jeffries. Portraits. L’anima oltre l’immagine
Dal 27 Gennaio 2023 al 16 Aprile 2023
Milano
Luogo: Museo Diocesano Carlo Maria Martini
Indirizzo: Piazza Sant’Eustorgio 3
Orari: martedì- domenica, 10-18; chiuso lunedì
Curatori: Barbara Silbe e Nadia Righi
Costo del biglietto: Intero: € 9,00 Ridotto individuale: € 7,00 Ridotto gruppi: € 7,00 Ridotto parrocchie: € 7,00 Scuole e oratori: € 4,00
Telefono per informazioni: +39 02 89420019
Sito ufficiale: http://www.chiostrisanteustorgio.it
Non si è mai trattato di scattare delle fotografie...
Non sono la documentazione della vita di una persona;
sono la documentazione di emozioni e spiritualità
Il Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano ospita, dal 27 gennaio al 16 aprile 2023, la personale di Lee Jeffries (Bolton, UK, 1971), il fotografo diventato la voce dei poveri e degli emarginati.
Curata da Barbara Silbe e Nadia Righi, la mostra, prodotta e organizzata dal Museo Diocesano di Milano, presenta una cinquantina d’immagini in bianco e nero e a colori che catturano i volti di quell’umanità nascosta e invisibile che popola le strade delle grandi metropoli dell’Europa e degli Stati Uniti.
Fotografo autodidatta, Jeffries inizia la sua carriera quasi per caso, nel giorno che precedeva la maratona di Londra del 2008 quando scatta una fotografia a una giovane ragazza senzatetto che sedeva all’ingresso di un negozio; rimproverato per averlo fatto senza autorizzazione, Jeffries si ferma a parlare con lei, a interrogarla sul suo passato, a stabilire un contatto che andasse al di là della semplice curiosità per scavare nel profondo dell’animo della persona che aveva di fronte.
Da allora inizia a interessarsi e a documentare le vite degli homeless, passando dai vicoli di Los Angeles fino alle zone più nascoste e pericolose delle città della Francia e dell’Italia.
Grazie al suo sguardo e alla sua arte spirituale, come lui stesso è solito definirla, Lee Jeffries fa emergere le persone senza fissa dimora dal buio in cui sono reclusi e cerca di ridare luce e dignità a ogni essere umano.
Il suo stile è caratterizzato da inquadrature in primo piano fortemente contrastate, e da interazioni molto ravvicinate con i soggetti, uomini e donne che vivono ai margini della società, incontrati per le strade del mondo.
La sua cifra stilistica più caratteristica è quella del ritratto, sempre frontale e ravvicinato, spesso con sfondi monocromatici scuri che, elaborati con un efficace lavoro su luci e ombre, fa emergere i volti nella loro straordinaria potenza espressiva, capace di comunicare la loro sofferenza, il loro disagio e la loro condizione infelice.
In occasione della mostra si terranno due incontri con l’artista inglese.
Il primo, domenica 26 marzo, dalle 16.00 alle 18.00 (ultimo accesso, ore 17.30), Lee Jeffries incontrerà il pubblico e firmerà le copie del suo libro che presenta gli scatti che documentano le vite degli homeless, passando dai vicoli di Los Angeles fino alle zone più nascoste e pericolose delle città della Francia e dell’Italia, e nelle quali emergono, grazie al suo sguardo e alla sua arte spirituale, le persone senza fissa dimora dal buio in cui sono reclusi e cerca di ridare luce e dignità a ogni essere umano.
Per partecipare è necessario acquistare il biglietto d’ingresso al museo.
Lunedì 27 marzo, il Museo Diocesano sarà eccezionalmente aperto dalle 18.00 alle 22.00 (ultimo ingresso ore 21.30), con la possibilità di visitare la collezione permanente e le esposizioni temporanee.
Alle 19.00, si terrà il talk “Me and Lee”, nel quale Lee Jeffries dialogherà con Nadia Righi, direttrice del Museo Diocesano, e Barbara Silbe, curatrice della mostra, sui temi che l’esposizione propone.
La partecipazione all’incontro è gratuita, salvo il costo del biglietto d’ingresso al museo.
Non sono la documentazione della vita di una persona;
sono la documentazione di emozioni e spiritualità
Il Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano ospita, dal 27 gennaio al 16 aprile 2023, la personale di Lee Jeffries (Bolton, UK, 1971), il fotografo diventato la voce dei poveri e degli emarginati.
Curata da Barbara Silbe e Nadia Righi, la mostra, prodotta e organizzata dal Museo Diocesano di Milano, presenta una cinquantina d’immagini in bianco e nero e a colori che catturano i volti di quell’umanità nascosta e invisibile che popola le strade delle grandi metropoli dell’Europa e degli Stati Uniti.
Fotografo autodidatta, Jeffries inizia la sua carriera quasi per caso, nel giorno che precedeva la maratona di Londra del 2008 quando scatta una fotografia a una giovane ragazza senzatetto che sedeva all’ingresso di un negozio; rimproverato per averlo fatto senza autorizzazione, Jeffries si ferma a parlare con lei, a interrogarla sul suo passato, a stabilire un contatto che andasse al di là della semplice curiosità per scavare nel profondo dell’animo della persona che aveva di fronte.
Da allora inizia a interessarsi e a documentare le vite degli homeless, passando dai vicoli di Los Angeles fino alle zone più nascoste e pericolose delle città della Francia e dell’Italia.
Grazie al suo sguardo e alla sua arte spirituale, come lui stesso è solito definirla, Lee Jeffries fa emergere le persone senza fissa dimora dal buio in cui sono reclusi e cerca di ridare luce e dignità a ogni essere umano.
Il suo stile è caratterizzato da inquadrature in primo piano fortemente contrastate, e da interazioni molto ravvicinate con i soggetti, uomini e donne che vivono ai margini della società, incontrati per le strade del mondo.
La sua cifra stilistica più caratteristica è quella del ritratto, sempre frontale e ravvicinato, spesso con sfondi monocromatici scuri che, elaborati con un efficace lavoro su luci e ombre, fa emergere i volti nella loro straordinaria potenza espressiva, capace di comunicare la loro sofferenza, il loro disagio e la loro condizione infelice.
In occasione della mostra si terranno due incontri con l’artista inglese.
Il primo, domenica 26 marzo, dalle 16.00 alle 18.00 (ultimo accesso, ore 17.30), Lee Jeffries incontrerà il pubblico e firmerà le copie del suo libro che presenta gli scatti che documentano le vite degli homeless, passando dai vicoli di Los Angeles fino alle zone più nascoste e pericolose delle città della Francia e dell’Italia, e nelle quali emergono, grazie al suo sguardo e alla sua arte spirituale, le persone senza fissa dimora dal buio in cui sono reclusi e cerca di ridare luce e dignità a ogni essere umano.
Per partecipare è necessario acquistare il biglietto d’ingresso al museo.
Lunedì 27 marzo, il Museo Diocesano sarà eccezionalmente aperto dalle 18.00 alle 22.00 (ultimo ingresso ore 21.30), con la possibilità di visitare la collezione permanente e le esposizioni temporanee.
Alle 19.00, si terrà il talk “Me and Lee”, nel quale Lee Jeffries dialogherà con Nadia Righi, direttrice del Museo Diocesano, e Barbara Silbe, curatrice della mostra, sui temi che l’esposizione propone.
La partecipazione all’incontro è gratuita, salvo il costo del biglietto d’ingresso al museo.
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