Leon Golub

Dal 20 Ottobre 2017 al 15 Gennaio 2018
Milano
Luogo: Fondazione Prada
Indirizzo: largo Isarco 2
Orari: lunedì / mercoledì / giovedì, 10 - 20 venerdì / sabato / domenica, 10 - 21 La biglietteria rimane aperta fino a un'ora prima della chiusura
Curatori: Germano Celant
Costo del biglietto: intero € 10, ridotto € 8. Gratuito Visitatori sotto i 18 e sopra i 65 anni Visitatori con disabilità Giornalisti accreditati o in possesso di tessera stampa in corso di validità
Telefono per informazioni: +39 02 5666 2611
E-Mail info: info@fondazioneprada.org
Sito ufficiale: http://www.fondazioneprada.org/
A partire dal 20 ottobre 2017, Fondazione Prada presenterà un programma di ricerca e di informazione sull’arte sviluppatasi a Chicago nel secondo dopoguerra.
La Fondazione prosegue nella sua strategia di rilettura di momenti della storia dell’arte contemporanea che, anche se non riconosciuti completamente dalla critica, hanno segnato l’attualità delle nuove generazioni artistiche, dai graffitisti ai neo-tecnologici. L’operazione di attraversamento di una pittura caratterizzata dall’impegno politico, dalla narrazione figurativa e dalla radicalità grafica, e per questo rifiutata dalla cultura dominante newyorkese più interessata alla dimensione astratta e impersonale dell’arte, è articolata in tre approfondimenti tematici concepiti e curati da Germano Celant come un unicum – “Leon Golub”, “H. C. Westermann” e “Famous Artists from Chicago. 1965-1975” – e dedicati a due generazioni di artisti formatesi a Chicago tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Questo progetto contribuisce a indagare la produzione artistica nei due decenni fuori dai principali centri di diffusione dell’arte, da Parigi a New York, per focalizzarsi sullo sviluppo di scene alternative nate intorno a scuole e accademie d’arte, in questo caso la School of the Art Institute of Chicago, e in competizione o in posizione critica rispetto al discorso industriale e riduttivo della Minimal Art.
“Leon Golub”, la prima parte del percorso espositivo, si sviluppa nelle gallerie Nord e Sud della Fondazione e affronta due aspetti complementari della produzione dell’artista, presentando 27 acrilici su tela, di spettacolari dimensioni, realizzati dalla fine degli Sessanta agli anni Ottanta e più di 50 fotografie stampate su carta trasparente negli anni Novanta.
Golub (Chicago, 1922 – New York, 2004), fin dalla sua formazione a Chicago, esplora un personale approccio alla figurazione, discostandosi dallo stile dominante dell’Action Painting e dell’Espressionismo astratto della New York School.
L’esposizione si concentra sulle componenti politiche del suo lavoro che affronta apertamente la durezza della guerra, del razzismo, della tortura e della violenza. Nel corso degli anni, i suoi soggetti sono sempre più estremi, come i riferimenti diretti alla guerra in Vietnam che, trasportati sulle grandi tele – nella serie Mercenaries, ad esempio – diventano simboli della condizione para-militare della vita contemporanea. Nelle trasparenze fotografiche Golub manipola e altera immagini esistenti degli stessi soggetti drammatici e tragici e, dopo averli fotocopiati o fotografati, li trasferisce su grandi fogli trasparenti che enfatizzano il crudo realismo della sua opera.
Il progetto sarà accompagnato da tre pubblicazioni della serie dei Quaderni della Fondazione che, attraverso testi e materiali inediti, ne approfondiranno i temi.
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