Luciana Matalon. Mondi Interiori
Luciana Matalon. Mondi Interiori, Museo Fondazione Luciana Matalon, Milano
Dal 4 December 2014 al 23 December 2014
Milano
Luogo: Museo Fondazione Luciana Matalon
Indirizzo: Foro Buonaparte 67
Orari: da martedì a sabato 10-19
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 45470885
E-Mail info: fineart@fondazionematalon.org
Sito ufficiale: http://www.fondazionematalon.org
Il Museo Fondazione Luciana Matalon è lieto di presentare dal 4 al 23 dicembre 2014 “Mondi interiori”, una selezione di opere di Luciana Matalon che rappresentano e ripercorrono oltre cinquant’anni di intensa attività artistica.
La sua riflessione indaga lo scorrere del tempo e la persistenza della memoria, l’anelito alla conoscenza dell’uomo e i significati celati dagli abissi stellari, cui inevitabilmente l’individuo tende dalla sua nascita, sia in senso storico che antropologico.
Luciana Matalon è abile nel rendere visivamente questo “scavare” per allargare la polarità natura-cultura all’orizzonte atemporale di materia-memoria: “ritorni e recuperi, analogie e corrispondenze, riflessioni e interpretazioni sottendono all’intenzionalità di riattivare un processo ciclico che riguarda la natura umana in tutta la sua estensione spazio-temporale, dalle origini al presente”, come scrisse della sua cifra stilistica Miklos N. Varga.
O ancora, nelle parole di Jolanda Pietrobelli, che annovera l’artista tra i “poeti incantatori”: “attraverso le sue ‘ruberie’ di antiche radici, attraverso i suoi taccuini di viaggio, porta in superficie ‘vite passate’ dando corpo e materia a figure di ansietà impegnate in rigide mutazioni. […] Quello di Luciana Matalon è un racconto di poeti incantatori, sensibili, attuali che fanno vibrare nella loro liricità i fantasmi della memoria”.
Sarà anche eccezionalmente esposta la collezione permanente della Fondazione, con opere pittoriche e scultoree di artisti contemporanei e del Novecento, trai quali segnaliamo: Armodio, Balsamo, Butturini, Calabria, Carini, Castellani, Cejalvo, Cigoli, Circiello, Consoli, Costalonga, Dova, Fabiani, Koler, Levi Montalcini, Marioni, Molina, Rotella, Scaini, Scanavino, Starita, Tonello, Tornquist, Valentini, Zanierato.
Luciana Matalon, veneta di nascita, milanese di adozione, esordisce a Milano nel lontano 1968. Artista poliedrica, si dedica a scultura, pittura e creazione di gioielli.
Espone in diverse città d’Italia e dal 1970 a New York, Miami, Washington, Parigi, Bruxelles, Lugano, Zurigo, Colonia, Dusseldorf, Madrid, Amsterdam e Tokio. Si sono interessati alla sua produzione artistica i critici Vincenzo Accame, Martina Corgnati, Giuseppe Curonici, Ferruccio De Bortoli, Armando Ginesi, Ermanno Krumm, Alberico Sala, Roberto Sanesi, Arturo Schwarz, Vittorio Sgarbi, Leo Strozzieri, Miklos N. Varga, Silvio Zanella.
Nel 2011 partecipa alla 54. Biennale di Venezia, Padiglione Italia, su segnalazione del Prof. Francesco Alberoni.
Tra le sue opere ricordiamo le sculture monumentali Sun-town (2007) a Netanya, Israele, e Città Sole (2013) a Rozzano (Mi).
La sua riflessione indaga lo scorrere del tempo e la persistenza della memoria, l’anelito alla conoscenza dell’uomo e i significati celati dagli abissi stellari, cui inevitabilmente l’individuo tende dalla sua nascita, sia in senso storico che antropologico.
Luciana Matalon è abile nel rendere visivamente questo “scavare” per allargare la polarità natura-cultura all’orizzonte atemporale di materia-memoria: “ritorni e recuperi, analogie e corrispondenze, riflessioni e interpretazioni sottendono all’intenzionalità di riattivare un processo ciclico che riguarda la natura umana in tutta la sua estensione spazio-temporale, dalle origini al presente”, come scrisse della sua cifra stilistica Miklos N. Varga.
O ancora, nelle parole di Jolanda Pietrobelli, che annovera l’artista tra i “poeti incantatori”: “attraverso le sue ‘ruberie’ di antiche radici, attraverso i suoi taccuini di viaggio, porta in superficie ‘vite passate’ dando corpo e materia a figure di ansietà impegnate in rigide mutazioni. […] Quello di Luciana Matalon è un racconto di poeti incantatori, sensibili, attuali che fanno vibrare nella loro liricità i fantasmi della memoria”.
Sarà anche eccezionalmente esposta la collezione permanente della Fondazione, con opere pittoriche e scultoree di artisti contemporanei e del Novecento, trai quali segnaliamo: Armodio, Balsamo, Butturini, Calabria, Carini, Castellani, Cejalvo, Cigoli, Circiello, Consoli, Costalonga, Dova, Fabiani, Koler, Levi Montalcini, Marioni, Molina, Rotella, Scaini, Scanavino, Starita, Tonello, Tornquist, Valentini, Zanierato.
Luciana Matalon, veneta di nascita, milanese di adozione, esordisce a Milano nel lontano 1968. Artista poliedrica, si dedica a scultura, pittura e creazione di gioielli.
Espone in diverse città d’Italia e dal 1970 a New York, Miami, Washington, Parigi, Bruxelles, Lugano, Zurigo, Colonia, Dusseldorf, Madrid, Amsterdam e Tokio. Si sono interessati alla sua produzione artistica i critici Vincenzo Accame, Martina Corgnati, Giuseppe Curonici, Ferruccio De Bortoli, Armando Ginesi, Ermanno Krumm, Alberico Sala, Roberto Sanesi, Arturo Schwarz, Vittorio Sgarbi, Leo Strozzieri, Miklos N. Varga, Silvio Zanella.
Nel 2011 partecipa alla 54. Biennale di Venezia, Padiglione Italia, su segnalazione del Prof. Francesco Alberoni.
Tra le sue opere ricordiamo le sculture monumentali Sun-town (2007) a Netanya, Israele, e Città Sole (2013) a Rozzano (Mi).
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI
-
Dal 2 December 2025 al 19 February 2026
Milano | Centro Culturale di Milano
Walter Rosenblum. Il mondo e la tenerezza
-
Dal 30 November 2025 al 12 April 2026
Gallarate | Museo MA*GA
Kandinsky e l’Italia
-
Dal 29 November 2025 al 12 April 2026
Roma | Musei Capitolini
La Grecia a Roma
-
Dal 22 November 2025 al 3 May 2026
Torino | Sale Chiablese dei Musei Reali
Orazio Gentileschi. Un pittore in viaggio
-
Dal 20 November 2025 al 25 January 2026
Firenze | Palazzo Strozzi
Andro Eradze. Bones of Tomorrow
-
Dal 21 November 2025 al 28 March 2026
Cuneo | Complesso Monumentale di San Francesco
La Galleria Borghese. Da Raffaello a Bernini. Storia di una collezione