Marc Camille Chaimowicz. Maybe Metafisica
![Marc Camille Chaimowicz, We Chose Our Words With Care,
That Neon-Moonlit Evening;
It Was As If We Were, Party To A Wonderful Alchemy,1975, detail Marc Camille Chaimowicz, We Chose Our Words With Care,
That Neon-Moonlit Evening;
It Was As If We Were, Party To A Wonderful Alchemy,1975, detail](http://www.arte.it/foto/600x450/9f/52407-Chaimowiczinstallation-view-14-1920x1079.jpg)
© Marc Camille Chaimowicz / Cabinet, London | Marc Camille Chaimowicz, We Chose Our Words With Care,
That Neon-Moonlit Evening;
It Was As If We Were, Party To A Wonderful Alchemy,1975, detail
Dal 14 Ottobre 2016 al 08 Gennaio 2017
Milano
Luogo: Triennale di Milano
Indirizzo: viale Alemagna 6
Orari: da Martedì a Domenica 10.30-20.30. La biglietteria chiude un’ora prima delle mostre
Curatori: Eva Fabbris
Telefono per informazioni: +39 02 724341
E-Mail info: info@triennale.org
Sito ufficiale: http://www.triennale.org
Per la sua prima personale in un’istituzione pubblica italiana, Marc Camille Chaimowicz ha concepito un progetto espositivo legato alla storia e all’architettura del Palazzo dell’Arte – sede della Triennale di Milano – attraverso opere che rivelano affinità formali ed emotive con la più onirica tra le avanguardie storiche – la Metafisica – e con le esperienze artistiche che ne hanno raccolto l’eredità.
Chaimowicz è un precursore dell’approccio multidisciplinare; a partire dagli anni Settanta, la sua pratica installativa e performativa ha anticipato l’attitudine, oggi molto diffusa, di coniugare arti visive con coreografia, regia e curatela. Aperto a commistioni con design, letteratura e teatro, l’artista ha dedicato interi corpus di opere a personaggi fondamentali per la sua formazione come, tra gli altri, Jean Cocteau, Jean Genet e Gustave Flaubert, figure della malinconia e della ribellione.
Partendo da Il Figliuol prodigo (1973) di Giorgio de Chirico, in cui un padre e un figlio sono dipinti in un interno spoglio e intriso di un’inquietudine irreale, la mostra segue un percorso circolare, caratterizzato da un senso di sospensione in cui prendono forma alcuni tra i modi espressivi più caratteristici nella ricerca dell’artista: dalla decorazione alla pittura, dall’installazione alla costruzione di ambienti. All’intimità domestica di scrivanie reclinate si affiancano opere d’ispirazione architettonica come gli Arches (1975-2016) e la Two-Speed Staircase (1999-2016) dando vita a luoghi pervasi da un’atmosfera da sogno, a volte fisicamente inaccessibili, come in We Chose Our Words With Care, That Neon-Moolit Evening; It Was As If We Were, Party To A Wonderful Alchemy (1975-2008), un’opera che si può intravedere solo attraverso fori in un sipario, o il misterioso Project For A Rural House (2003-2016), che immerge lo spettatore nelle atmosfere più meditative di un tempo immobile.
La Triennale di Milano e la Serpentine Galleries sono liete di dedicare due mostre a Marc Camille Chaimowicz. Dal 29 settembre al 20 novembre 2016, la Serpentine Galleries presenta Autumn Lexicon, un’opera installazione che ricrea un universo nebuloso e semidomestico ricollegabile all’architettura e alla storia della Galleria.
La Triennale di Milano è inoltre orgogliosa di annunciare la prima mostra personale del duo belga Jos de Gruyter & Harald Thys all’interno di una istituzione italiana. La mostra, che dialogherà serratamente con l’architettura del Museo, sarà curata da Francesco Garutti con la direzione artistica di Edoardo Bonaspetti. L’inaugurazione è prevista in gennaio 2017.
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