Materia Celeste
Antonio Paradiso, Il Volo
Dal 3 February 2022 al 25 March 2022
Milano
Luogo: Galleria Alessandro Albanese
Indirizzo: Via Cosimo del Fante 14
Curatori: Anna Vittoria Magagna
E-Mail info: info@alessandroalbanese.it
Sito ufficiale: http://www.alessandroalbanese.it
La galleria Alessandro Albanese presenta, giovedì 3 Febbraio, la mostra collettiva Materia Celeste, che mette in dialogo il lavoro dei maestri Antonio Paradiso (Santeramo in Colle, BA, 1936) e Michele Zaza (Molfetta, BA 1948) insieme al lavoro di due giovani artisti contemporanei, Ivano Troisi (Salerno, 1984) e Reverie (Vinci, FI, 1994). Con un universo costruito sui medium della scultura, installazione, pittura e fotografia, Materia Celeste narra una storia che abbraccia i grandi temi legati all’esistenza tra sfera materiale terrena e naturale, insieme alle sue trasformazioni, e quella trascendentale con riflessioni verticali sul tempo e la memoria.
L’interesse per il tempo, la mimesi della natura, dell’identità e la sua rigenerazione sono elementi cruciali nel lavoro di Zaza. L’artista utilizza il medium fotografico non a scopo narrativo, ma si concentra sui suoi principali parametri come la ripetizione, la riproducibilità e lo studio della luce. Le opere Viaggio Celeste (1980) e Segreto magico (2013) presentano performance, corpi, ritratti e dipinti di paesaggi interiori immersi nel blu cosmico, proprio come se la complessità dell’introspezione dei suoi soggetti sia in grado di estendersi anche sulla parete circostante, dipinta della stessa tonalità eterea. Anche le opere di Reverie riflettono sul tempo, che da prima viene cristallizzato nell’opera dalla serie delle Clessidre senza tempo, che ricordano la forma dello strumento ma ne negano la funzione; e in seguito esso diventa questione collettiva in Archetipo del sé (2020), scultura di una vite, opera che tenta di unificare e sedimentare, osservazioni e immagini dei partecipanti alla performance eseguita per alcuni giorni dall’artista a Roma alla Fondazione VOLUME!. Sogno di seta (2020) ha invece carattere autobiografico e intimo, legato al rapporto con il sogno - rêve-, e consiste in una trascrizione assidua dell’artista della propria attività onirica per superare il limite o l’impossibilità del suo ricordo, in una calligrafia fuggevole che conserva tutto il carattere performativo dell’opera.
La materia è protagonista del lavoro di Paradiso nelle sculture del Volo (2020;2021). Le pesanti lastre di corten, si svuotano, perdono la gravità e si tramutano in un inno alla leggerezza, portando il simbolo assoluto di libertà e vita delle sagome di uccelli in volo. La bellezza delle forme naturali, il senso dello spazio e delle distanze viene rappresentata anche all’interno del lavoro pittorico e, ancora una volta, la natura torna essere matrice generativa. L’anima spirituale del volo, viene contrapposta a un’archeologia tutta da ricercare nello scalpore della vita e la riproduzione, come nel collage fotografico Seme di Pinco (1978) dell’installazione presentata alla Biennale di Venezia, che ci riporta ai valori immanenti e terreni. Troisi trae la stessa immanenza dalla natura di Paradiso, la sua scultura evidenzia un aspetto organico importante, svelando e celando l’essenza della natura. Impressione (2021) è un calco della corteccia di un albero, quasi per conservarne la memoria oltre il tempo. Nel Vento(2021) è una scultura dorata di una foglia che, protagonista dei movimenti d’aria nello spazio, è ciò che resta quando un albero si spoglia e diventa simbolo delle trasformazioni e i cicli a cui la natura è sottoposta.
Materia Celeste presenta l’arte come strumento dell’uomo faber, che guarda alla natura e l’esistenza come matrici generative. L’indice iconologico, del sistema di segni e immagini, si presenta con una carica di magia ancestrale e archetipica che avvolge e cattura lo spettatore, accompagnandolo per tutto il corso della sua visita.
Inaugurazione Giovedì 3 Febbraio 2022, ore 18
L’interesse per il tempo, la mimesi della natura, dell’identità e la sua rigenerazione sono elementi cruciali nel lavoro di Zaza. L’artista utilizza il medium fotografico non a scopo narrativo, ma si concentra sui suoi principali parametri come la ripetizione, la riproducibilità e lo studio della luce. Le opere Viaggio Celeste (1980) e Segreto magico (2013) presentano performance, corpi, ritratti e dipinti di paesaggi interiori immersi nel blu cosmico, proprio come se la complessità dell’introspezione dei suoi soggetti sia in grado di estendersi anche sulla parete circostante, dipinta della stessa tonalità eterea. Anche le opere di Reverie riflettono sul tempo, che da prima viene cristallizzato nell’opera dalla serie delle Clessidre senza tempo, che ricordano la forma dello strumento ma ne negano la funzione; e in seguito esso diventa questione collettiva in Archetipo del sé (2020), scultura di una vite, opera che tenta di unificare e sedimentare, osservazioni e immagini dei partecipanti alla performance eseguita per alcuni giorni dall’artista a Roma alla Fondazione VOLUME!. Sogno di seta (2020) ha invece carattere autobiografico e intimo, legato al rapporto con il sogno - rêve-, e consiste in una trascrizione assidua dell’artista della propria attività onirica per superare il limite o l’impossibilità del suo ricordo, in una calligrafia fuggevole che conserva tutto il carattere performativo dell’opera.
La materia è protagonista del lavoro di Paradiso nelle sculture del Volo (2020;2021). Le pesanti lastre di corten, si svuotano, perdono la gravità e si tramutano in un inno alla leggerezza, portando il simbolo assoluto di libertà e vita delle sagome di uccelli in volo. La bellezza delle forme naturali, il senso dello spazio e delle distanze viene rappresentata anche all’interno del lavoro pittorico e, ancora una volta, la natura torna essere matrice generativa. L’anima spirituale del volo, viene contrapposta a un’archeologia tutta da ricercare nello scalpore della vita e la riproduzione, come nel collage fotografico Seme di Pinco (1978) dell’installazione presentata alla Biennale di Venezia, che ci riporta ai valori immanenti e terreni. Troisi trae la stessa immanenza dalla natura di Paradiso, la sua scultura evidenzia un aspetto organico importante, svelando e celando l’essenza della natura. Impressione (2021) è un calco della corteccia di un albero, quasi per conservarne la memoria oltre il tempo. Nel Vento(2021) è una scultura dorata di una foglia che, protagonista dei movimenti d’aria nello spazio, è ciò che resta quando un albero si spoglia e diventa simbolo delle trasformazioni e i cicli a cui la natura è sottoposta.
Materia Celeste presenta l’arte come strumento dell’uomo faber, che guarda alla natura e l’esistenza come matrici generative. L’indice iconologico, del sistema di segni e immagini, si presenta con una carica di magia ancestrale e archetipica che avvolge e cattura lo spettatore, accompagnandolo per tutto il corso della sua visita.
Inaugurazione Giovedì 3 Febbraio 2022, ore 18
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