Nahum Tevet
Dal 11 Ottobre 2013 al 01 Dicembre 2013
Milano
Luogo: Giacomo Guidi Arte Contemporanea
Indirizzo: via Stoppani 15/C
Orari: da martedì a sabato 15.30-19.30; lunedì e mattina su appuntamento
Curatori: Claudio Libero Pisano
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 36755700
E-Mail info: info@giacomoguidi.it
Sito ufficiale: http://www.giacomoguidi.it
Giovedì 10 ottobre 2013 apre a Milano un nuovo spazio espositivo, a pochi passi dalla cerchia dei Bastioni di Porta Venezia (via Stoppani 15/c), in una delle zone più attive e in rapida trasformazione della metropoli lombarda.
È qui che Giacomo Guidi, uno dei giovani galleristi romani che con la sua Giacomo Guidi Arte Contemporanea rappresenta una delle realtà più dinamiche del panorama italiano, ha voluto la sua sede milanese, la cui direzione è stata affidata a Renata Fabbri.
“Milano, con la sua storia importante - afferma Giacomo Guidi - è una città estremamente attenta all’arte contemporanea e a tutto quello che attorno a lei ruota. Mi è sembrato quindi un passo naturale aprire una sede anche a Milano, con una programmazione autonoma rispetto all’attività dello spazio romano”.
A inaugurare lo spazio sarà la personale dell’artista israeliano Nahum Tevet (Kibbutz Messilot, 1946), in programma dal 10 ottobre al 1° dicembre 2013.
L’esposizione, curata da Claudio Libero Pisano, proporrà una serie di opere realizzate da Tevet tra il 2010 e il 2013, appartenenti ai cicli Double Periscope, Time after time e Walking on the wall, oltre alla grande installazione a terra, Islands, in cui la frase-manifesto della sua poetica sembra essere “costruire mondi senza fornire le relative mappe”.
Come sottolinea il curatore, “Le sue opere, realizzate dentro perimetri stabiliti, si presentano allo spettatore come agglomerati di oggetti che nell'apparente disordine compositivo esprimono invece una forte regolarità autoreferenziale. Si lasciano osservare come opere finite, nelle quali il caos del momento creativo non ha più alcuno spazio. Ogni elemento occupa un punto stabilito senza alcuna concessione alla casualità dell'accumulo. La perfezione geometrica è un mezzo, una necessità compositiva per creare un ordine alternativo, diverso”.
La cifra espressiva di Nahum Tevet risiede in quel territorio in cui arte contemporanea e architettura si intersecano, realizzando strutture complesse dal design minimale. Molti rimandi teorici e storici della sua arte suggeriscono un solido rapporto con le sue origini e con le architetture moderniste di Tel Aviv.
Da Giacomo Guidi Arte Contemporanea, Tevet presenta lavori realizzati in questi ultimi tre anni di attività, in cui è divenuta sempre più dominante la componente legata al gioco. Per l’occasione verranno esposte opere di piccole dimensioni, appartenenti alle serie Double Periscope e Time after time (2010-2013), composizioni che non superano i venti centimetri, e al ciclo Walking on the wall (2011-2013), leggermente più grandi, che si propongono come un assemblaggio di forme minuziosamente composto che invita il visitatore a entrare e a camminare mentalmente in uno spazio dove gli oggetti sembrano disposti in modo casuale.
Nell’installazione Islands (2012), Tevet rinsalda il legame con l’infanzia e con l’aspetto ludico e creativo della stessa. Questo momento della vita di ogni uomo è visto come un terreno fertile dove far nascere idee e progetti da rinnovare continuamente, ribadendo come, attraverso l’arte, il tempo per scoprire isole e mondi sconosciuti non finisca mai.
“Viaggiando dentro una sua opera oggi - sostiene Claudio Libero Pisano - quello che maggiormente trascina è la sua voglia tenace di leggerezza. La sua forza sta nell’insofferenza a essere incasellato in categorie date, e nella soddisfazione dichiarata a non essere racchiuso, perciò costretto, in un tema definito. Perché nel perimetro del gioco tutto è possibile e le regole le stabilisce chi accetta di entrarci”.
Catalogo in mostra (italiano/inglese).
Nahum Tevet è nato a Kibbutz Massilot in Israele, nel 1946. Vive e lavora a Tel Aviv. Ha preso parte a manifestazioni internazionali quali l'VIII edizione di Documenta a Kassel nel 1987, alla XXII Biennale di São Paulo nel 1994, alla 50ma Biennale di Venezia nel 2003. Ha realizzato progetti personali nelle principali gallerie del mondo (Parigi, Gerusalemme, New York e Zurigo) e importanti mostre personali gli sono state dedicate dai maggiori musei internazionali: la Kunsthalle di Mannheim nel 1986, il Tel Aviv Museum of Art nel 1991, il MUMOK di Vienna nel 1997, la Chapelle des Jésuites di Nîmes nel 1998 e l'Israel Museum di Gerusalemme nel 1976, nel 1984 e nel 2007. Del 2008 la personale presso MACRO, Museo d'Arte Contemporanea Roma. Dal 1980 insegna presso il Dipartimento di Arti Visive della Bezalel Academy of Art and Design di Gerusalemme. Dal 2001 al 2010 è responsabile del programma di Master in Arti Visive della Bezalel Academy of Art and Design di Gerusalemme.
È qui che Giacomo Guidi, uno dei giovani galleristi romani che con la sua Giacomo Guidi Arte Contemporanea rappresenta una delle realtà più dinamiche del panorama italiano, ha voluto la sua sede milanese, la cui direzione è stata affidata a Renata Fabbri.
“Milano, con la sua storia importante - afferma Giacomo Guidi - è una città estremamente attenta all’arte contemporanea e a tutto quello che attorno a lei ruota. Mi è sembrato quindi un passo naturale aprire una sede anche a Milano, con una programmazione autonoma rispetto all’attività dello spazio romano”.
A inaugurare lo spazio sarà la personale dell’artista israeliano Nahum Tevet (Kibbutz Messilot, 1946), in programma dal 10 ottobre al 1° dicembre 2013.
L’esposizione, curata da Claudio Libero Pisano, proporrà una serie di opere realizzate da Tevet tra il 2010 e il 2013, appartenenti ai cicli Double Periscope, Time after time e Walking on the wall, oltre alla grande installazione a terra, Islands, in cui la frase-manifesto della sua poetica sembra essere “costruire mondi senza fornire le relative mappe”.
Come sottolinea il curatore, “Le sue opere, realizzate dentro perimetri stabiliti, si presentano allo spettatore come agglomerati di oggetti che nell'apparente disordine compositivo esprimono invece una forte regolarità autoreferenziale. Si lasciano osservare come opere finite, nelle quali il caos del momento creativo non ha più alcuno spazio. Ogni elemento occupa un punto stabilito senza alcuna concessione alla casualità dell'accumulo. La perfezione geometrica è un mezzo, una necessità compositiva per creare un ordine alternativo, diverso”.
La cifra espressiva di Nahum Tevet risiede in quel territorio in cui arte contemporanea e architettura si intersecano, realizzando strutture complesse dal design minimale. Molti rimandi teorici e storici della sua arte suggeriscono un solido rapporto con le sue origini e con le architetture moderniste di Tel Aviv.
Da Giacomo Guidi Arte Contemporanea, Tevet presenta lavori realizzati in questi ultimi tre anni di attività, in cui è divenuta sempre più dominante la componente legata al gioco. Per l’occasione verranno esposte opere di piccole dimensioni, appartenenti alle serie Double Periscope e Time after time (2010-2013), composizioni che non superano i venti centimetri, e al ciclo Walking on the wall (2011-2013), leggermente più grandi, che si propongono come un assemblaggio di forme minuziosamente composto che invita il visitatore a entrare e a camminare mentalmente in uno spazio dove gli oggetti sembrano disposti in modo casuale.
Nell’installazione Islands (2012), Tevet rinsalda il legame con l’infanzia e con l’aspetto ludico e creativo della stessa. Questo momento della vita di ogni uomo è visto come un terreno fertile dove far nascere idee e progetti da rinnovare continuamente, ribadendo come, attraverso l’arte, il tempo per scoprire isole e mondi sconosciuti non finisca mai.
“Viaggiando dentro una sua opera oggi - sostiene Claudio Libero Pisano - quello che maggiormente trascina è la sua voglia tenace di leggerezza. La sua forza sta nell’insofferenza a essere incasellato in categorie date, e nella soddisfazione dichiarata a non essere racchiuso, perciò costretto, in un tema definito. Perché nel perimetro del gioco tutto è possibile e le regole le stabilisce chi accetta di entrarci”.
Catalogo in mostra (italiano/inglese).
Nahum Tevet è nato a Kibbutz Massilot in Israele, nel 1946. Vive e lavora a Tel Aviv. Ha preso parte a manifestazioni internazionali quali l'VIII edizione di Documenta a Kassel nel 1987, alla XXII Biennale di São Paulo nel 1994, alla 50ma Biennale di Venezia nel 2003. Ha realizzato progetti personali nelle principali gallerie del mondo (Parigi, Gerusalemme, New York e Zurigo) e importanti mostre personali gli sono state dedicate dai maggiori musei internazionali: la Kunsthalle di Mannheim nel 1986, il Tel Aviv Museum of Art nel 1991, il MUMOK di Vienna nel 1997, la Chapelle des Jésuites di Nîmes nel 1998 e l'Israel Museum di Gerusalemme nel 1976, nel 1984 e nel 2007. Del 2008 la personale presso MACRO, Museo d'Arte Contemporanea Roma. Dal 1980 insegna presso il Dipartimento di Arti Visive della Bezalel Academy of Art and Design di Gerusalemme. Dal 2001 al 2010 è responsabile del programma di Master in Arti Visive della Bezalel Academy of Art and Design di Gerusalemme.
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