Naomi Gilon. The jewels of the creature in golden armour

Naomi Gilon. The jewels of the creature in golden armour, Edicola Radetzky, Milano
Dal 10 Gennaio 2023 al 07 Febbraio 2023
Milano
Luogo: Edicola Radetzky
Indirizzo: Viale Gorizia
Orari: visibile 24 ore su 24
Sito ufficiale: http://www.candysnakegallery.com
Edicola Radetzky presenta The jewels of the creature in golden armour, mostra personale di Naomi Gilon realizzata con la collaborazione di Candy Snake Gallery.
Realizzato appositamente per Edicola Radetzky, il progetto trasforma lo spazio vetrato dell’edicola in uno scrigno dall’atmosfera fantastica ispirata a manga epici e visionari come Saint Seiya e Sailor Moon. Tra forme arcaiche/aggressive e dettagli glamour/preziosi, le sculture in mostra si pongono come vestigia dotate di un potere occulto, parte di una serie di oggetti magici che una volta uniti possono invocare un'energia protettiva o nociva.
Artista belga nata nel 1996 ad Arlon e basata a Bruxelles, Naomi Gilon è una delle artiste più interessanti di una scena emergente internazionale sempre più aperta alla contaminazione tra arte visiva, moda e design. Incentrata sull’idea di trasformazione del corpo come strumento di costruzione dell’identità sociale e sull’utilizzo sperimentale della ceramica come materia insieme fragile e sensuale, la ricerca di Naomi Gilon è in costante dialogo con le forme della cultura popolare, da quelle tradizionali della mitologia classica alle espressioni più contemporanee delle sottoculture giovanili.
Tra le collaborazioni sviluppate da Naomi Gilon negli ultimi anni, si possono citare i marchi di moda Marc Jacobs, con il quale ha reinventato alcune iconiche borse del marchio di moda americano, e Han Kjøbenhavn, con il quale ha realizzato un abito divenuto virale dopo esser stato indossato dall’attrice Julia Fox alla festa degli Oscar.
L’immaginario di riferimento è legato all’ibridazione uomo-animale tipica della narrativa fantastica, dalla letteratura speculativa al cinema horror, in cui l’incontro del corpo umano con la natura selvatica rappresenta il recupero di energie sotterranee legate all’inconscio collettivo. In particolare, sono tipiche di Naomi Gilon le forme delle mani o dei piedi che si trasformano in zampe dotate di artigli, espressione di un’aggressività animale che viene simbolicamente reintegrata e addomesticata fino a divenire attraente per via delle forme sinuose e dei colori accattivanti, ottenendo così una nuova armonia tra civiltà ed istinto che passa dalla sensualità della materia.
Nelle opere di Naomi Gilon l’immaginario gotico incontra la fluidità post-internet in un ironico mash-up in cui la dimensione fantastica entra nella quotidianità anche attraverso oggetti d’uso, avvicinandosi al design e alla moda ma conservando l’unicità del pezzo unico.
Tra le mostre principali ha esposto presso: Candy Snake Gallery (Milano), Encore Brussels (Bruxelles), Kruger (Stoccolma), Galerie Fleur&Wouter (Amsterdam, Paesi Bassi), Cdlt+ Gallery (Liége, Belgio), Kunsthal Gent (Gent, Belgio), Superchief Gallery (New York, USA), Les Galeries Louise (Bruxelles, Belgio), Subsidiary Projects (London, Regno Unito), Kingsgate Project Space (London, Regno Unito), Alice Gallery (Bruxelles, Belgio), Normaal Gallery (Bruxelles, Belgio), Diesel Project Space (Gent, Belgio), BAM (Mons, Belgio), Like A Little Disaster (Polignano a Mare, Italia), Pavillon Baltard (Paris, Francia), Les Halles Saint Géry (Bruxelles, Belgio). In programma per il 2023 una mostra a New York.
Realizzato appositamente per Edicola Radetzky, il progetto trasforma lo spazio vetrato dell’edicola in uno scrigno dall’atmosfera fantastica ispirata a manga epici e visionari come Saint Seiya e Sailor Moon. Tra forme arcaiche/aggressive e dettagli glamour/preziosi, le sculture in mostra si pongono come vestigia dotate di un potere occulto, parte di una serie di oggetti magici che una volta uniti possono invocare un'energia protettiva o nociva.
Artista belga nata nel 1996 ad Arlon e basata a Bruxelles, Naomi Gilon è una delle artiste più interessanti di una scena emergente internazionale sempre più aperta alla contaminazione tra arte visiva, moda e design. Incentrata sull’idea di trasformazione del corpo come strumento di costruzione dell’identità sociale e sull’utilizzo sperimentale della ceramica come materia insieme fragile e sensuale, la ricerca di Naomi Gilon è in costante dialogo con le forme della cultura popolare, da quelle tradizionali della mitologia classica alle espressioni più contemporanee delle sottoculture giovanili.
Tra le collaborazioni sviluppate da Naomi Gilon negli ultimi anni, si possono citare i marchi di moda Marc Jacobs, con il quale ha reinventato alcune iconiche borse del marchio di moda americano, e Han Kjøbenhavn, con il quale ha realizzato un abito divenuto virale dopo esser stato indossato dall’attrice Julia Fox alla festa degli Oscar.
L’immaginario di riferimento è legato all’ibridazione uomo-animale tipica della narrativa fantastica, dalla letteratura speculativa al cinema horror, in cui l’incontro del corpo umano con la natura selvatica rappresenta il recupero di energie sotterranee legate all’inconscio collettivo. In particolare, sono tipiche di Naomi Gilon le forme delle mani o dei piedi che si trasformano in zampe dotate di artigli, espressione di un’aggressività animale che viene simbolicamente reintegrata e addomesticata fino a divenire attraente per via delle forme sinuose e dei colori accattivanti, ottenendo così una nuova armonia tra civiltà ed istinto che passa dalla sensualità della materia.
Nelle opere di Naomi Gilon l’immaginario gotico incontra la fluidità post-internet in un ironico mash-up in cui la dimensione fantastica entra nella quotidianità anche attraverso oggetti d’uso, avvicinandosi al design e alla moda ma conservando l’unicità del pezzo unico.
Tra le mostre principali ha esposto presso: Candy Snake Gallery (Milano), Encore Brussels (Bruxelles), Kruger (Stoccolma), Galerie Fleur&Wouter (Amsterdam, Paesi Bassi), Cdlt+ Gallery (Liége, Belgio), Kunsthal Gent (Gent, Belgio), Superchief Gallery (New York, USA), Les Galeries Louise (Bruxelles, Belgio), Subsidiary Projects (London, Regno Unito), Kingsgate Project Space (London, Regno Unito), Alice Gallery (Bruxelles, Belgio), Normaal Gallery (Bruxelles, Belgio), Diesel Project Space (Gent, Belgio), BAM (Mons, Belgio), Like A Little Disaster (Polignano a Mare, Italia), Pavillon Baltard (Paris, Francia), Les Halles Saint Géry (Bruxelles, Belgio). In programma per il 2023 una mostra a New York.
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