Nicola Oliveri. Codici
![Nicola Oliveri, Ivonne 2016 matita, carboncino, rapidograph, bitume e olio su carta. cm 27 x 36 Nicola Oliveri, Ivonne 2016 matita, carboncino, rapidograph, bitume e olio su carta. cm 27 x 36](http://www.arte.it/foto/600x450/99/47107-oliv.jpg)
Nicola Oliveri, Ivonne 2016 matita, carboncino, rapidograph, bitume e olio su carta. cm 27 x 36
Dal 06 Maggio 2016 al 01 Giugno 2016
Milano
Luogo: G | Lab
Indirizzo: via Pietro Giannone 4
Orari: da lunedì a sabato 10-18
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 3360 4011
E-Mail info: g.lab1@mac.com
Sito ufficiale: http://www.nicolaoliveri.org
L’allestimento della mostra diventa parte integrante dello studio e ogni stanza del G|Lab il regno di una differente articolazione del tratto: dai disegni di marionette, felice derivazione dello studio sul filo di Oliveri, si passa ai lavori sugli insetti, caratterizzati da un tessuto morfologico completamente nuovo, per approdare infine allo spazio dedicato alle figure, soggetti in cui è forte ed evidente la delicatezza del segno e la pulizia nell’esecuzione.
I lavori esposti sono uniti dalla ricerca di stili sempre differenti, in cui il possesso della tecnica diviene un vocabolario espressivo ricchissimo e infinitamente modulabile. Oliveri reinterpreta luci e ombre, assorbe la realtà che lo circonda e restituisce allo sguardo di chi osserva disegni forgiati da linee inconsuete, figure destrutturate nella forma e cariche di una nuova ermeneutica, di un significato altero.
Le opere di “CODICI” rispecchiano la storia di un filo sottile che da gesto diviene segno, alfabeto di una scrittura irreversibile e fragile, in cui la cifra del linguaggio è demandata alla superficie e allo strumento che traccia, in cui il senso non è che un flash, un graffio di luce che muta insieme allo sguardo di chi contempla.
Le soluzioni che ne scaturiscono sono disegni su carta, di diversa natura, realizzati a matita, penna a inchiostro e carboncino. La stesura è soggetta a più fasi esecutive, caratterizzata dall’uso progressivo di velature ad olio, trementina, e gocce di bitume giudaico, il colore spesso è assente, ma è proprio in questo vuoto, in quest’assenza, che si determina e si impone la forma.
Oliveri moltiplica i linguaggi e i codici si manifestano alla stregua di un equivoco continuo tra filo e disegno, tra processo creativo e struttura o per dirla come lo stesso artista “all’atto operativo mi si propongono davanti infinite possibilità di movimento, a volte mi disarmano. Ha ragione Oscar Wilde: la contemplazione allarga la visione, la creazione la limita”.
Nicola Oliveri
Nato a Spotorno nel 1978, inizia molto giovane a lavorare come scenografo presso il ‘Teatro Erba Matta’, compagnia teatrale di base a Vezzi Portio (SV).
Alla fine del 2003 lascia l’Italia per vivere un anno in Bolivia nella città di La Paz, in una comunità di alcolisti anonimi (Hogar San Vicente), come insegnante e cooperatore internazionale in attività artistico riabilitative. Nel 2008 è di nuovo in Sud America, a Buenos Aires, come assistente dello scultore e incisore argentino César A. Fioravanti.
Dal 2009 vive a Torino dove disegna, lavora come grafico, insegna ai bambini e crea libri d’arte, pezzi unici, che hanno suscitato l’interesse di collezionisti privati in Italia e all’estero.
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