Padiglione d’arte Fondazione Luigi Rovati
Dal 27 Maggio 2023 al 03 Settembre 2023
Milano
Luogo: Padiglione d’arte Fondazione Luigi Rovati
Indirizzo: Corso Venezia 52
Orari: Museo d’Arte: da mercoledì a domenica dalle 10.00 alle 20.00 (ultimo ingresso ore 19.00) Padiglione e giardino aperti gratuitamente da mercoledì a domenica dalle 10.00 alle 20.00 Shop aperto da mercoledì a domenica dalle 10.00 alle 20.00
Costo del biglietto: ingresso gratuito
E-Mail info: info@fondazioneluigirovati.org
Sito ufficiale: http://www.fondazioneluigirovati.org
La Bisentina è l’isola più grande del lago di Bolsena che, situato nel Viterbese, è il lago di origine vulcanica più grande d'Europa, il quinto lago italiano per estensione. L’isola, prevalentemente pianeggiante, conserva numerose specie arboree e boschi con alberi secolari ed è dominata dal Monte Tabor, il cui nome richiama volutamente quello della collina di Galilea per la presenza di una cappella che conserva un affresco della Trasfigurazione.
Frequentata dall’Età del Bronzo, è stata luogo di presenza etrusca - per la vicinanza al monte Bisenzio sul quale sorgeva una delle città della dodecapoli - come testimoniano diversi oggetti qui ritrovati e oggi conservati in musei e collezioni private, legati a cerimonie sacre. Abitata a partire dal IX secolo d.C. dalle popolazioni rivierasche che vi si rifugiavano per sfuggire alle incursioni dei Saraceni, dalla fine del XIV secolo l’isola entra a far parte del dominio della famiglia Farnese.
I complessi monumentali presenti sono databili tra la seconda metà del XV e la fine del XVI secolo: la Chiesa dei SS. Giacomo e Cristoforo - la cui cupola in piombo è visibile già dalla terraferma - commissionata da Alessandro Farnese Juniore a Iacopo Barozzi detto Il Vignola, come ampliamento della preesistente chiesa che racchiudeva il mausoleo voluto da Ranuccio Farnese; il Convento affidato ai frati Minori Osservanti e sette piccole cappelle o chiese rurali, chiamate oratori, a imitazione delle sette chiese di Roma. Ciascuna chiesetta sorge sul perimetro dell’isola rivolta ad uno dei sette paesi affacciati sul lago.
La mostra include anche la pietra di fondazione della chiesa dei SS. Giacomo e Cristoforo con inciso lo stemma cardinalizio del committente Alessandro Farnese.
Scavata nel monte Tabor, la celebre Malta dei Papi, un lungo cunicolo che conduce a una cavità circolare nella cui volta un condotto verticale di 30 metri sbocca nel bosco, è citata da Dante nel Paradiso come carcere perpetuo (canto IX, vv. 52-54). L’originaria funzione è forse quella di cisterna per la raccolta di acqua, ma si racconta che dal XIII secolo venisse usata come carcere per gli accusati di eresia. Aperta per la prima volta al pubblico, i suoi visitatori saranno accompagnati alla scoperta di questo luogo ancora misterioso, attraverso un percorso di acqua, fuoco, terra e aria.
La Fondazione ha tra i suoi valori fondamentali quello dell’espansione. Il progetto di recupero e conservazione delle testimonianze storico-artistiche e la grande attenzione alla salvaguardia dell’ecosistema naturale dell’isola Bisentina esprime questo valore. L’apertura al pubblico, a sua volta, corrisponde al valore ultimo della nostra Fondazione: quello dell’utilità sociale, dichiara Giovanna Forlanelli, presidente della Fondazione Luigi Rovati.
Sofia Elena Rovati, responsabile del progetto Isola Bisentina, sottolinea: L’apertura dell’isola lo scorso anno ci ha permesso di rendere il pubblico partecipe della rinascita di questo luogo. Questa condivisione crea anche una responsabilità collettiva, che è la salvaguardia dei beni naturalistici e artistici. Il bello richiede cure, attenzioni, e siamo felici che ogni persona che mette piede sull’isola possa comprendere quanto uno sforzo comune sia necessario a questo scopo.
In occasione della mostra, mercoledì 31 maggio alle ore 18, si terrà un incontro con Sofia Elena Rovati, storica dell’arte e responsabile del progetto Isola Bisentina, Margherita Eichberg, Soprintendente responsabile Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale, e Barbara Barbaro, funzionaria responsabile per la medesima Soprintendenza, che parleranno della storia dell’Isola, del suo ecosistema naturale e del progetto di restauro e conservazione degli edifici avviato dal 2019.
L’incontro è a ingresso libero previa prenotazione sul sito.
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