Pietro Librici. Ad Imaginem Suam
Dal 16 Aprile 2014 al 29 Aprile 2014
Milano
Luogo: Galleria d’Arte Contemporanea Statuto13
Indirizzo: via Statuto 13
Orari: dal martedì al sabato 11-19
Curatori: Massimiliano Bisazza
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 62695137 / 347 2265227
E-Mail info: info@statuto13.it
Sito ufficiale: http://www.statuto13.it/
La connotazione pittorica del lavoro di Pietro Librici è certamente strettamente collegabile alle proprie origini siciliane.
Una terra affascinante, profumata e densa di storia, di amori, passioni, delicate e violente al contempo.
Pietro Librici sonda la cultura sicula a tutto tondo: dalla scultoreità alla figurazione che affondano le proprie origini nell’antica Grecia.
Volti rifranti di teste e di busti dipinti con oli che cromaticamente scintillano d’oro. “Resti umani” decaduti e spezzati a causa dello scorrere del tempo e del divenire che tutto permea incessantemente. Solitari, silenziosi, maestosi ci narrano di storia antica, di vite spezzate, di mondi e di culture che ci hanno infuso l’anima della filosofia e del nostro attuale sapere.
Per contro, continuando il percorso della mostra, ci troviamo di fronte ad altri lavori su tela che ci mostrano silhouttes parziali di persone: arti, colli, teste d’individui solitari o che interagiscono tra loro. Le linee si spezzano; i corpi si spezzano; sono incompleti, restano solo dei frammenti….umani.
“A sua immagine” è dunque una mostra che, quasi con un impeto consolatorio, ci permette di ricordare l’immagine dei nostri cari, di coloro che ci hanno fatto soffrire, gioire, della nostra storia individuale e di quella collettiva o, nel caso dell’artista, della terra siciliana dove tutti i legami più importanti sono collegati e collegabili tra loro.
Una terra affascinante, profumata e densa di storia, di amori, passioni, delicate e violente al contempo.
Pietro Librici sonda la cultura sicula a tutto tondo: dalla scultoreità alla figurazione che affondano le proprie origini nell’antica Grecia.
Volti rifranti di teste e di busti dipinti con oli che cromaticamente scintillano d’oro. “Resti umani” decaduti e spezzati a causa dello scorrere del tempo e del divenire che tutto permea incessantemente. Solitari, silenziosi, maestosi ci narrano di storia antica, di vite spezzate, di mondi e di culture che ci hanno infuso l’anima della filosofia e del nostro attuale sapere.
Per contro, continuando il percorso della mostra, ci troviamo di fronte ad altri lavori su tela che ci mostrano silhouttes parziali di persone: arti, colli, teste d’individui solitari o che interagiscono tra loro. Le linee si spezzano; i corpi si spezzano; sono incompleti, restano solo dei frammenti….umani.
“A sua immagine” è dunque una mostra che, quasi con un impeto consolatorio, ci permette di ricordare l’immagine dei nostri cari, di coloro che ci hanno fatto soffrire, gioire, della nostra storia individuale e di quella collettiva o, nel caso dell’artista, della terra siciliana dove tutti i legami più importanti sono collegati e collegabili tra loro.
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