PROJECT ROOM #13 - Kasper Bosmans | A Perfect Shop-Front

Dal 17 Febbraio 2021 al 14 Maggio 2021
Milano
Luogo: Fondazione Arnaldo Pomodoro
Indirizzo: Via Vigevano 9
Orari: dal martedì al venerdì dalle 11 alle 13 e dalle 14 alle 19
Curatori: Eva Fabbris
Enti promotori:
- Patrocinio di Regione Lombardia e Comune di Milano
Costo del biglietto: ingresso gratuito. L'accesso è consentito a un massimo di 5 persone alla volta È consigliata la prenotazione al link project-room-13-kasper-bosmans.eventbrite.it I visitatori muniti di prenotazione avranno accesso prioritario
Telefono per informazioni: +39 02 890 753 94
E-Mail info: info@fondazionearnaldopomodoro
Sito ufficiale: http://fondazionearnaldopomodoro.it
Nel suo lavoro Kasper Bosmans (Lommel, Belgio; 1990) associa temi socio-politici e contesti storico-culturali tra loro diversi in forme che attingono a repertori araldici, alla simbolica del folklore, alla tradizione del ready-made e alla storia della decorazione. Combinati secondo un’attitudine del tutto soggettiva, questi elementi si fondono in opere che raccontano e teorizzano dellemitologie insolite, nel tentativo di trovare nuovi modi di raccontare il sapere. Aneddoti provenienti da tempi e luoghi differenti vengono traslati in dipinti, installazioni e oggetti eleganti, arguti e ironici.
In occasione della Project Room #13 l’artistaha progettato un intervento complesso in cui gli elementi della sua pratica si legano ad alcune istanze strettamente contemporanee, come i disastri ambientali e le limitazioni fisiche determinate dalla pandemia. L’insieme delle opere innesca una dimensione di flânerie tutt’altro che disimpegnata, in cui lo spettatore incontra dei richiami alla coscienza politica in forme che prendono le mosse da un approccio radicale all’arte folk, tra concetto e storia dei materiali.
Un fregio dipinto a pavimento attraversa lo spazio della Fondazione: è un elemento decorativo e simbolico che trasforma l'ambiente in modo enigmatico. Intitolato Wolf Corridors & Stamp Forest (2020), evoca la relazione tra la rete di circolazione autostradale europea e le porzioni di natura che rimangono intrappolate dalle arterie dell’alta velocità, interferendo sulle abitudini migratorie di animali selvatici come i lupi, per i quali vengono artificialmente salvaguardate porzioni di foreste che ne continuino a permettere gli spostamenti. Pur bidimensionale, questo fregio influenza le traiettorie dei visitatoriche attraversano lo spazio espositivo.
L’installazione A Perfect Shop-Front (2021) è concepita per questa mostra, a cui da il titolo. In una finestra/vetrina, che richiama quelle delle case tipiche dei Paesi Bassi, sono esposti degli oggetti legati alla storia politica e culturale degli Stati Uniti collezionati dall’artista: insieme al loro dispositivo espositivo, questi oggetti - libri, poster, fotografie… - creano un corto-circuito tra dimensione pubblica e privata, tra la politica e la microstoria raccontata dal singolo oggetto.
Una simile ambiguità è rappresentata da Vermiculated Rustication (2016), un wall-drawing che rappresenta un finto muro in pietra arricchito da un bugnato rinascimentale (motivo ripreso anche dal design milanese degli anni Ottanta), che visivamente evoca i piccoli tunnel scavati dai vermi nel suolo: un pattern che, alludendo a una dinamica organica di degrado, sembra contraddire la durezza della pietra.
La Project Room #13 conferma la predilezione di Bosmans per una declinazione installativa della scultura alla quale l’artista associa in tutte le sue mostre dei piccoli dipinti intitolati Legend (2020): composizioni allusive di simboli, motivi araldici, segni e codici che fungono da traccia narrativa in relazione alle opere tridimensionali.
Il percorso di mostra è completato dall’instruction piece Lazy Susan (2020).
La mostra progettata per la Fondazione è stata interamente concepita a distanza. Delegando ad altri la realizzazione dell’opera e il suo allestimento, l’artista ha applicato un metodo operativo che storicamente rimanda alla frangia dell’arte concettuale più vicina al Dada, aperto alla messa in discussione dell’autorialità fino al punto da poter abbracciare l’intervento del caso. Questa scelta si carica inoltre di un ulteriore significato legato alla contingenza odierna che rende difficili gli spostamenti fisici e i viaggi.
Per Bosmans, vicino a questa tradizione, l’idea di operare a distanza condividendo delle istruzioni significa anche porre l’accento sulle dinamiche di lavoro, sulla suddivisione dei ruoli e sulla catena di soggettività che concorrono alla "creazione".
In occasione della Project Room, la Fondazione Arnaldo Pomodoro dedica una pubblicazione a A Prfect Shop-Front, contenente una conversazione tra Kasper Bosmans e Roger Hiorns sui temi della mostra.
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