Renata Boero. Kromo-Kronos
Dal 02 Aprile 2019 al 23 Giugno 2019
Milano
Luogo: Museo del Novecento
Indirizzo: piazza Duomo 8
Orari: 9.30-19.30; lunedì 14.30-19.30; giovedì e sabato 9.30-22.30. Ultimo ingresso consentito un'ora prima della chiusura del museo
Curatori: Anna Daneri, Iolanda Ratti
Costo del biglietto: intero € 10, ridotto € 8 / € 5. Gratuito Ragazzi fino ai 12 anni compiuti Insegnanti accompagnatori (fino a un massimo di 4 per classe) Scolaresche accompagnate dall'insegnante fino al II grado Portatori di handicap e un accompagnatore Possessori di Abbonamento Musei Lombardia e Coupon Esselunga Giornalisti con permesso della Direzione del Museo Guide e interpreti accompagnatori di gruppi Membri ICOM
Telefono per informazioni: +39 02 884 440 61
E-Mail info: c.museo900@comune.milano.it
Sito ufficiale: http://www.museodelnovecento.org
Il Museo del Novecento apre la Milano Art Week 2019 con Kromo-Kronos, mostra personale di Renata Boero, artista genovese con base a Milano attiva nella scena internazionale dagli anni ‘60. L’esposizione, a cura di Anna Daneri e Iolanda Ratti, propone una rilettura critica del lavoro dell’artista mettendo in relazione la sua produzione storica con quella più recente.
Kromo-Kronos si apre con una selezione pressoché inedita di Cromogrammi, opere su tela realizzate sperimentando l’interazione di pigmenti naturali ed elementi organici, prodotti a cavallo degli anni ’60 e ’70. In questi lavori, che trovano nella monumentalità e nella processualità su grande scala la propria compiutezza, è possibile osservare la congiunzione tra due aspetti fon- damentali della ricerca di Renata Boero: la manualità e la materia.
“Kromo: la materia cromatica che diventa pittura. Kronos: i tempi dei fenomeni e delle trasformazioni, le relazioni tra i materiali, le loro attrazioni o repulsioni. Una sorta di rituale in cui il colore è anche odore, sensazione, è la ricerca di una totalità dove l’inesorabilità della materia naturale, abbandonata ogni mediazione linguistica, porta direttamente alla vita”. (Renata Boero)
Un contatto profondo, quello con la natura, che assume nella pratica dell’artista un valore non solo estetico, ma anche umano e politico.
Sono il tempo e la memoria a guidare l’interazione della materia e del colore una volta che la tela viene immersa nell’infuso ottenuto dall’ebollizione di erbe, radici e pigmenti. Ripiegata, come pagine di un libro, la materia assorbe il colore e lascia che si imprimano le linee, creando un disegno e un ritmo all’interno del racconto cromatico.
A partire dai Cromogrammi storici e pressoché inediti, la mostra segue lo sviluppo del lavoro di Renata Boero attraverso le serie delle Germinazioni, dei Fiori di Carta e delle più recenti Ctoniografie, cromogrammi auto-generatisi in assenza dell’artista, che ne innesca il processo di trasformazione interrandoli. I lavori più attuali presenti in mostra rendono conto della circolari- tà nell’operare dell’artista e di una sorprendente coerenza nella sua ricerca. L’esposizione è completata da un ampio apparato documentale e bibliografico e invita il pubblico a entrare in uno spazio intimo e personale, quello dello studio, che viene evocato attraverso materiali d’archivio quali strumenti, fotografie, carteggi e libri.
Questa occasione espositiva conferma la volontà del Museo del Novecento di operare nell’ambito della ricerca storico artistica, presentando accanto ai maestri del XX secolo figure di grande interesse, ma ancora poco conosciute al grande pubblico. In questa direzione, partendo da approfondite ricerche d’archivio, si è lavorato ad esempio con le mostre di Amalia Del Ponte, Franco Mazzucchelli e Agostino Ferrari. La mostra di Renata Boero e in contemporanea quella di Marinella Pirelli, che aprirà al pubblico il 21 marzo, restituiscono la complessità del secolo breve come culla delle sperimentazioni sui media, dalla pittura alle immagini in movimento.
Renata Boero (1936, Genova), dopo gli studi umanistici compiuti tra Torino e la Svizzera, ini- zia a esporre nel 1959 alla Quadriennale di Roma dove poi ritorna nel 1986 e nel 1999. Fin dalla fine degli anni Sessanta inizia la sua esplorazione sugli elementi naturali che poi traduce nelle sue note serie intitolate Cromogrammi e Germinazioni, ricerche tuttora aperte.
I lavori vengono presentati per la prima volta nel 1970 da Jacques Lepage a Toulose, poi alla Galleria Martano di Torino, all’ICC di Anversa, alla Biennale di San Paolo in Brasile, alla Bien- nale di Venezia nel 1982 (dove torna nel 1993, 2008 e nel 2009) e al Museo Nazionale di Storia della Bielorussia a Minsk. Nel 2012 tiene un ciclo di conferenze e mostre personali in Argentina, all’Università di Tucuman, Cordoba e al Museo Salta. Prosegue un’intensa attività esposi- tiva in spazi pubblici e privati, in Italia e all’estero, che aftanca all’impegno di insegnamento alla NABA e all’Accademia di Brera a Milano, a Bergamo con Mario Cresci. Vive e lavora tra Milano e Genova.
Opening lunedì 1 aprile, ore 18
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