Sabrina Ratté. Realia

© Sabrina Ratté | Sabrina Ratté, Inflorescences | Courtesy of Galerie Charlot

 

Dal 13 Marzo 2025 al 01 Giugno 2025

Milano

Luogo: MEET Digital Culture Center

Indirizzo: Viale Vittorio Veneto 2

Orari: da mercoledì a domenica 15.00-19.00

Curatori: Maria Grazia Mattei

Costo del biglietto: intero 12€; ridotto (under 25/over 65) 10€; ridotto convenzioni 8-10€ (proprietari Carta Membri Institut Français Milano, CartaEffe Feltrinelli, Abbonamento Musei Lombardia, Carta Fìdaty Esselunga, iscritti FAI e MilanoSport); gratuito (bambini fino ai 6 anni, disabili e loro accompagnatori, proprietari card Abbonamento Musei, giornalisti)

Telefono per informazioni: +39.02.36.76.90.11

E-Mail info: team@meetcenter.it

Sito ufficiale: http://www.meetcenter.it


MEET Digital Culture Center, il Centro Internazionale per l’Arte e la Cultura digitale nato a Milano con il supporto di Fondazione Cariplo e fondato da Maria Grazia Mattei, è lieto di presentare Realia, una mostra personale dell’artista visiva canadese Sabrina Ratté che esplora la convergenza tra tecnologia e biologia, interrogando il nuovo rapporto tra natura e ambiente digitale. Attraverso un percorso espositivo immersivo – che si inserisce perfettamente nel programma MEET the Nature che affronta il tema della natura in chiave critica e innovativa, al di là della semplice discussione su riciclo e sostenibilità – l’artista indaga l’interazione tra materialità, virtualità e spiritualità, proponendo scenari speculativi in cui il mondo naturale si evolve in simbiosi con i residui della civiltà tecnologica. Dopo essere stati esposti in diversi istituti internazionali – dal Laforet Museum di Tokyo al Museum of the Moving Image di New York, dal Fotografiska Shanghai al Centre Pompidou di Parigi – ed essere diventati parte della collezione permanente del Musée d’Art Contemporain de Montréal, i suoi lavori arrivano per la prima volta anche in Italia.            
 
«In un’epoca in cui l’impatto umano sul pianeta ridefinisce gli equilibri ambientali, “Realia” esplora le interconnessioni tra natura, ecosistema e tecnologia, aprendo una riflessione sui rifiuti abbandonati dall’uomo e sulla trasformazione degli organismi viventi in un mondo sempre più digitalizzato», sottolinea Maria Grazia Mattei, curatrice della mostra e presidente di MEET. «L’opera di Ratté si muove tra biologia e ambiente, immaginando nuove forme di coesistenza tra elementi organici e artificiali. Le sue creazioni evocano paesaggi post-antropocenici, dove il digitale si mescola al reale, generando nuove configurazioni di vita e memoria. Le installazioni in mostra suggeriscono un ecosistema in continua evoluzione, in cui la separazione tra naturale e virtuale si dissolve, lasciando emergere nuove forme di esistenza ibrida».            

Le opere di Sabrina Ratté trasformano l’immagine digitale in un mezzo malleabile, modellato attraverso scansioni 3D, sintetizzatori video analogici, intelligenza artificiale e animazioni digitali. La sua pratica artistica abbraccia video, installazioni interattive e sculture digitali, creando ecosistemi in cui il vivente e il non vivente si fondono. In Inflorescences (2023), la natura muta per coesistere con i rifiuti elettronici, ridefinendo l’idea stessa di ecosistema e di coabitazione tra organismi e scarti umani. Cyberdelia (2024), invece, esplora il rapporto tra intelligenza artificiale e percezione umana attraverso un’interazione con il pubblico basata su simboli e casualità, evocando le utopie cyberculturali degli Anni 80 e 90.
In Plane of Incidence I e II (2024), oggetti abbandonati vengono digitalizzati e trasformati in nuove forme di vita, riflettendo sull’agentività degli oggetti, ossia sulla loro capacità di azione, e sulle imprevedibili evoluzioni della materia. Floralia (2021), ispirata agli scritti di Donna Haraway e Ursula K. Le Guin, trasporta lo spettatore in un futuro speculativo in cui specie vegetali estinte sono conservate digitalmente, in un archivio dove memoria e percezione si sovrappongono, sollevando interrogativi sulla continuità tra il passato e il futuro.


Attraverso una fusione di estetica, poesia e riflessione filosofica, Realia mette in evidenza intuizione, connessione emotiva e senso critico come strumenti per affrontare le sfide ambientali contemporanee. Il lavoro di Ratté si colloca all’incrocio tra arte, scienza e tecnologia, investigando la trasformazione degli ecosistemi nel digitale e il modo in cui percepiamo il mondo attraverso i media elettronici.

Sabrina Ratté (Québec, 1982) è un’artista visiva canadese con base a Montréal, il cui lavoro indaga l’incontro tra tecnologia e biologia, l’interazione tra materialità e virtualità e l’evoluzione speculativa dell’ambiente. Attraverso l’uso di strumenti come scansioni 3D, sintetizzatori video analogici e animazione 3D, le sue opere danno vita a ecosistemi digitali che si manifestano in installazioni interattive, video, stampe digitali, sculture e realtà virtuale. Ispirata dalla fantascienza, dalla filosofia e dalla teoria critica, Ratté immagina mondi senza esseri umani, in cui i resti dimenticati continuano a trasformarsi, creando nuove connessioni con l’ecosistema.          
I suoi lavori sono stati esposti in istituzioni internazionali, tra cui il Laforet Museum di Tokyo, il Musée des Beaux-Arts di Montréal, il Centre Pompidou di Parigi, il PHI Center di Montréal, il Max Ernst Museum di Brühl e il Museum of the Moving Image di New York. Ha realizzato mostre personali alla Gaîté Lyrique di Parigi, a Fotografiska Shanghai e presso Arsenal Contemporary Art a Montréal e New York. Le sue opere fanno parte della collezione permanente del Musée d’Art Contemporain de Montréal. Nel 2020 ha vinto il prestigioso Sobey Art Award in Canada. [https://sabrinaratte.com]  



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