Sebastião Salgado. Amazônia
Dal 12 Maggio 2023 al 28 Gennaio 2024
Milano
Luogo: Fabbrica del Vapore
Indirizzo: Via Procaccini 4
Orari: LUN – MAR – MER: 10 – 20, GIO – DOM: 10 – 22. Dal 16 luglio 2023 al 31 agosto 2023: martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato e domenica: 12.00 – 22.00. Lunedì chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima
Curatori: Lélia Wanick Salgado
Enti promotori:
- Comune di Milano | Cultura
- Fabbrica del Vapore
- Contrasto
Costo del biglietto: Open € 16, Intero € 14, Ridotto € 12 / € 10 / € 7, Scuole € 5. Gratuito ambini fino a 5 anni, Soci ICOM con tessera in corso, Guide Turistiche certificate, Accompagnatori di Disabili, Personale dell’Unità Progetti Speciali e Fabbrica del Vapore, Giornalisti accreditati con regolare tessera dell’Ordine Nazionale, accompagnatore gruppo (n. 1), insegnanti in visita con alunni (2 ogni gruppo), possessori coupon invito omaggio
Sito ufficiale: http://www.fabbricadelvapore.org
Con oltre 200 fotografie esposte, Amazônia vuole proporre un’immersione totale nella foresta amazzonica, invitandoci a riflettere sulla necessità di proteggerla.
La mostra si sviluppa attorno a due temi: le fotografie di ambientazione paesaggistica e le fotografie delle popolazioni indigene.
Il primo gruppo è rappresentato dalle sezioni Panoramica della foresta, in cui si presenta al visitatore l’Amazzonia vista dall’alto, I fiumi volanti, una delle caratteristiche più straordinarie e allo stesso tempo meno conosciute della foresta pluviale, Tempeste tropicali, Montagne, La foresta, un tempo definita “Inferno Verde”, ora proposta agli occhi dello spettatore come uno straordinario tesoro della natura, e Isole nel fiume, l’arcipelago che emerge dalle acque del Rio Negro.
Il secondo gruppo di immagini della mostra Amazônia è dedicato alle diverse popolazioni indigene immortalate da Salgado nei suoi numerosi viaggi: dagli Awá-Guajá, che contano solo 450 membri e sono considerati la tribù più minacciata del pianeta, agli Yawanawá che hanno ripreso il controllo delle proprie terre e la diffusione della loro cultura per reagire alla minaccia incombente della sparizione della loro etnia, fino ai Korubo, una delle tribù con meno contatti esterni: proprio la spedizione di Salgado nel 2017 è stata la prima occasione in cui un team di documentaristi e giornalisti ha trascorso del tempo con loro.
La visita è accompagnata da una traccia audio composta appositamente per l’allestimento della mostra Amazônia da Jean-Michel Jarre e ispirata ai suoni autentici della foresta.
Sono parte integrante dell’esposizione due sale di proiezione: in una è mostrato il paesaggio boschivo, le cui immagini scorrono accompagnate dal suono del poema sinfonico Erosão, opera del compositore brasiliano Heitor Villa-Lobos (1887-1959); nell’altra sono esposti alcuni ritratti di donne e uomini indigeni con in sottofondo una musica composta dal musicista brasiliano Rodolfo Stroeter.
Nelle parole di Sebastião Salgado: “Questa mostra vuole ricreare l’ambiente della foresta amazzonica, che ho vissuto, documentato e fotografato per sette anni, dando la possibilità al visitatore di immedesimarsi e immergersi sia nella sua vegetazione rigogliosa sia nella quotidianità delle popolazioni native. Sono particolarmente felice di tornare con Amazônia ad esporre a Milano, la città che ha dato sempre molto spazio al mio lavoro, offrendo ai cittadini l’occasione di vedere le immagini che sono una testimonianza di ciò che resta di questo patrimonio immenso, che rischia di scomparire. Affinché la vita e la natura possano sottrarsi a ulteriori episodi di distruzione e depredazione, spetta a ogni singolo essere umano del pianeta prendere parte alla sua tutela”.
La mostra Amazônia di Sebastião Salgado è promossa e prodotta da Comune di Milano|Cultura, da Fabbrica del Vapore e Contrasto in collaborazione con Civita Mostre e Musei e General Service Security, curata da Lélia Wanick Salgado, compagna di viaggio e di vita del grande fotografo.
Sebastião Salgado, fotografo brasiliano nato nel 1944 a Minas Gerais, in Brasile, ha iniziato la sua carriera a Parigi nel 1973, lavorando come fotografo professionista con agenzie fotografiche fino al 1994, quando insieme alla moglie Lélia Wanick Salgado ha fondato Amazonas images, un’agenzia che si occupa esclusivamente dei suoi lavori. Salgado ha viaggiato in oltre 100 paesi per realizzare i suoi progetti fotografici, che sono stati pubblicati in numerose riviste e libri come Other Americas, 1986; Sahel: l’homme en détresse, 1986; Sahel: el fin del camino, 1988; An Uncertain Grace, 1990; Workers, 1993; Terra, 1997; Migrations and Portraits, 2000; Africa, 2007; Genesis, 2013; The Scent of a Dream, 2015; Kuwait, a desert on fire, 2016 e Gold, Serra Pelada Gold Mine, 2019. Lélia Wanick Salgado ha ideato, progettato e curato ognuna delle sue pubblicazioni e gran parte delle mostre itineranti di tali lavori, ospitate in musei e gallerie di tutto il mondo. Nel 2013 è stato pubblicato De ma terre à la Terre (“Dalla mia terra alla Terra”), una narrazione sulla vita e la carriera di Salgado della giornalista francese Isabelle Francq. Alcuni viaggi e progetti fotografici del Maestro sono raccontanti nel film documentario Il Sale della terra(2014), co-diretto da Wim Wenders e Juliano Ribeiro Salgado, che ha vinto il premio speciale per la sezione “Un Certain Regard” al festival del cinema di Cannes del 2014 e il premio César per il miglior film documentario nel 2015. In occasione dell’87° edizione degli Oscar, ha inoltre ricevuto una nomination come miglior documentario.
Sebastião Salgado è Godwill Ambassador dell’UNICEF e, tra i vari riconoscimenti, è stato nominato membro onorario della Academy of Arts and Sciences statunitense. Ha ricevuto numerosi premi fotografici e riconoscimenti, tra cui il Grand Prix National (Ministero della cultura, Francia), il premio Príncipe de Asturias per le arti (Spagna), la Medaglia della Presidenza della Repubblica Italiana (Centro internazionale ricerche Pio Manzù, Italia). È stato nominato Comendador da Ordem do Rio Branco, in Brasile, e Commandeur de l’Ordre des Arts et des Lettres in Francia (Ministero della cultura). Nel 2016, Salgado è stato nominato membro della Académie des Beaux-Arts dell’Institut de France e, sempre nello stesso anno, la Francia lo ha nominato Chevalier de la Légion d’Honneur. Nel 2018, è stato fatto Chevalier de l’Ordre du Mérite Culturel dal Principato di Monaco. Nel 2019 è stato eletto Foreign Honorary Member della American Academy of Arts and Letters (New York, USA) e si è aggiudicato il Premio internazionale per la pace degli editori tedeschi (Germania).
Dagli anni ‘90, Lélia e Sebastião hanno lavorato assieme al ripristino di parte della foresta atlantica del Brasile, nella Valle del Rio Doce, nello Stato di Mina Gerais. Nel 1998, sono riusciti a trasformare questo territorio in una riserva naturale e hanno fondato l’Instituto Terra, impegnato in attività di riforestazione, conservazione ed educazione ambientale.
Ad oggi, l’Instituto Terra ha dato vita a una foresta che accoglie numerose varietà di specie vegetali e animali tipiche della foresta atlantica. Dal 2010, ha inoltre sviluppato un programma chiamato Olhos d’Água che si occupa di recuperare, proteggere e conservare le risorse idriche del Bacino idrografico del Rio Doce, ad oggi ripristinando decine di migliaia di sorgenti.
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