Simone Fattal. A breeze over the Mediterranean
Dal 08 Settembre 2021 al 09 Gennaio 2022
Milano
Luogo: ICA Milano
Indirizzo: Via Orobia 26
Orari: dal giovedì alla domenica dalle 11 alle 19
Curatori: Alberto Salvadori con Andrea Viliani, Stella Bottai, Laura Mariano
Enti promotori:
- Fondazione ICA Milano in collaborazione con Pompeii Commitment. Materie Archeologiche
Costo del biglietto: ingresso gratuito
E-Mail info: office@icamilano.it
Sito ufficiale: http://www.icamilano.it
Fondazione ICA Milano in collaborazione con Pompeii Commitment. Materie Archeologiche presenta la mostra A breeze over the Mediterranean, prima personale in Italia di Simone Fattal (Damasco, 1942).
Tra le più importanti artiste contemporanee, Simone Fattal è nata in Siria e cresciuta in Libano. Fuggita dal paese nel 1980 allo scoppio della guerra civile, si è trasferita prima negli USA e poi in Francia, dove attualmente vive e lavora.
La ricerca di Fattal si è sviluppata e affermata in particolare negli ultimi decenni, articolandosi nell’utilizzo di diversi mezzi espressivi fra cui il disegno, la pittura e, dal 1988 (quando l’artista frequenta l‘Art Institute of San Francisco), la ceramica. Nelle sue opere l’artista fa emergere dalla materia, come quella naturale e viva dell’argilla, forme che evocano l’unione fra dimensione carnale e mistica, realtà e immaginazione, plasmando figure che restituiscono l’intimità più profonda dei nostri sentimenti e dei nostri pensieri e li connettono alla dimensione storica e culturale per esprimere il valore e, insieme, la delicatezza e la fragilità della vita umana.
All’inizio del 2020, su invito di Fondazione ICA Milano e di Pompeii Commitment. Materie archeologiche, Fattal ha visitato il Parco Archeologico di Pompei al fine di studiare in presenza il sito e i depositi archeologici – una ricerca confluita successivamente nelle riflessioni e nelle rappresentazioni scultoree di A breeze over the Mediterranean. Fattal ha osservato la storia universale e le molteplici storie individuali di Pompei, traendo ispirazione dai manufatti pompeiani, dai loro archetipi culturali, religiosi, sociali e storici e dalla loro commistione fra gli elementi minerali, vegetali e animali di cui essi erano originariamente composti e le funzioni culturali che furono loro attribuite, prima che divenissero frammenti in cui si annulla ogni distinzione fra vita e morte, mito e storia, naturale e culturale, umano e non umano.
Le numerose opere in mostra, tutte realizzate in ceramica, sono state create da Fattal nel 2021 in Italia, presso le celebri Officine Gatti di Faenza.
“A differenza di tutti gli altri siti archeologici”, ha affermato Fattal nel suo contributo sul portale e centro di ricerca, “possiamo dire che Pompei offre già di per sé una ricostruzione di sé stessa. Perché il luogo non è stato distrutto dal tempo, ma da un momento. Le rovine, nel mondo, possono essere analizzate a molti livelli, ma ci sono frammenti di tutti i periodi, mescolati insieme, stratificati; bisogna ricostruirne le origini e le influenze, la sequenza nel tempo. A Pompei, invece, l’immagine è fissa.” “L’immagine fissa” di Pompei proposta da Fattal mette in risalto la coesistenza fra intense e reciproche influenze di un tempo in cui, sempre secondo le sue parole, a Pompei “è presente l’Egitto, ma anche la Siria e l’Asia minore. E nonostante tutte queste diversità e differenze, apparentemente tutti vivevano insieme in armonia”. Fattal evoca quindi, nelle opere in mostra, non una città in rovina ma un palinsesto i cui significati molteplici e le possibili interpretazioni corrispondono ad un archetipo in cui historia e fabula coincidono, in cui diverse culture mediterranee coesistono fondendosi tra di loro e con l’ecosistema che le ospita, fissate in un apparente eterno presente e disponibili al nostro sguardo, che le percorre meravigliato.
La mostra è parte del programma annuale Ceramics. Ideato da Fondazione ICA Milano, il progetto indaga l’utilizzo della ceramica come medium artistico, presentando una selezione di ricerche che attraversano il ‘900 e raggiungono la contemporaneità.
La scultura Hermes (2021) di Simone Fattal – direttamente ispirata dal sopralluogo dell’artista a Pompei – è attualmente in via di acquisizione da parte del Parco, diventando l’opera fondativa della sua nuova collezione. Si ringrazia kaufmann repetto per il sostegno al progetto. Si ringraziano Nicoletta Fiorucci Russo e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Team Partners del Partners Committee, modello sperimentale di partnership culturale ideata dal Parco Archeologico di Pompei per il progetto Pompeii Commitment. Materie Archeologiche.
Si ringrazia la Galleria Kaufmann Repetto per il sostegno al progetto.
Si ringraziano Nicoletta Fiorucci Russo e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Team Partners del Partners Committee, modello sperimentale di partnership culturale ideata dal Parco Archeologico di Pompei per il progetto Pompeii Commitment. Materie Archeologiche.
Simone Fattal (Damasco, 1942) è nata in Siria e cresciuta in Libano, dove ha studiato filosofia all’École des Lettres di Beirut. Si è poi trasferita a Parigi, dove ha proseguito le sue indagini filosofiche alla Sorbona (Università di Parigi). Nel 1969, è tornata a Beirut e ha iniziato a lavorare come artista visiva, esponendo i suoi dipinti fino all’inizio della guerra civile libanese. Ha lasciato il Libano nel 1980 e si è stabilita in California, dove ha fondato la Post-Apollo Press, una casa editrice specializzata in opere letterarie innovative e sperimentali. Nel 1988 si iscrive all’Art Institute di San Francisco, per tornare alla sua pratica artistica e a un ritrovato impegno nella scultura e nella ceramica. Negli ultimi cinquant’anni, il lavoro poliedrico di Fattal ha esplorato l’impatto dello sradicamento così come l’episteme dell’archeologia e della mitologia, attingendo da una serie di fonti tra cui narrazioni di guerra, pittura paesaggistica, storia antica e poesia. L’immaginario dell’artista fonde la storia con la memoria, affrontando le perdite dovute al trascorrere del tempo e rivelandone le ripetizioni. Caratterizzate sia da forme astratte che figurative, le sue opere sono senza tempo e universali, ma radicate in una dimensione a cavallo tra il contemporaneo e l’arcaico, tra la realtà e i suoi archetipi. Fattal attualmente vive a Parigi. Le sue opere sono ospitate in diverse collezioni pubbliche, come il Centre Pompidou, Parigi, il Museo nazionale del Qatar, Doha, la Sharjah Art Foundation, il Museo Sursock, Beirut e il Museo Yves Saint Laurent a Marrakech. Le sue più recenti personali si sono tenute a: MoMA PS1, New York; Bergen Kunsthall (2019); Musée Yves Saint Laurent, Marrakech (2018); Musée Departemental d’Art Contemporain Chateau de Rochechouart (2017); Sharjah Art Foundation (2016).
Tra le più importanti artiste contemporanee, Simone Fattal è nata in Siria e cresciuta in Libano. Fuggita dal paese nel 1980 allo scoppio della guerra civile, si è trasferita prima negli USA e poi in Francia, dove attualmente vive e lavora.
La ricerca di Fattal si è sviluppata e affermata in particolare negli ultimi decenni, articolandosi nell’utilizzo di diversi mezzi espressivi fra cui il disegno, la pittura e, dal 1988 (quando l’artista frequenta l‘Art Institute of San Francisco), la ceramica. Nelle sue opere l’artista fa emergere dalla materia, come quella naturale e viva dell’argilla, forme che evocano l’unione fra dimensione carnale e mistica, realtà e immaginazione, plasmando figure che restituiscono l’intimità più profonda dei nostri sentimenti e dei nostri pensieri e li connettono alla dimensione storica e culturale per esprimere il valore e, insieme, la delicatezza e la fragilità della vita umana.
All’inizio del 2020, su invito di Fondazione ICA Milano e di Pompeii Commitment. Materie archeologiche, Fattal ha visitato il Parco Archeologico di Pompei al fine di studiare in presenza il sito e i depositi archeologici – una ricerca confluita successivamente nelle riflessioni e nelle rappresentazioni scultoree di A breeze over the Mediterranean. Fattal ha osservato la storia universale e le molteplici storie individuali di Pompei, traendo ispirazione dai manufatti pompeiani, dai loro archetipi culturali, religiosi, sociali e storici e dalla loro commistione fra gli elementi minerali, vegetali e animali di cui essi erano originariamente composti e le funzioni culturali che furono loro attribuite, prima che divenissero frammenti in cui si annulla ogni distinzione fra vita e morte, mito e storia, naturale e culturale, umano e non umano.
Le numerose opere in mostra, tutte realizzate in ceramica, sono state create da Fattal nel 2021 in Italia, presso le celebri Officine Gatti di Faenza.
“A differenza di tutti gli altri siti archeologici”, ha affermato Fattal nel suo contributo sul portale e centro di ricerca, “possiamo dire che Pompei offre già di per sé una ricostruzione di sé stessa. Perché il luogo non è stato distrutto dal tempo, ma da un momento. Le rovine, nel mondo, possono essere analizzate a molti livelli, ma ci sono frammenti di tutti i periodi, mescolati insieme, stratificati; bisogna ricostruirne le origini e le influenze, la sequenza nel tempo. A Pompei, invece, l’immagine è fissa.” “L’immagine fissa” di Pompei proposta da Fattal mette in risalto la coesistenza fra intense e reciproche influenze di un tempo in cui, sempre secondo le sue parole, a Pompei “è presente l’Egitto, ma anche la Siria e l’Asia minore. E nonostante tutte queste diversità e differenze, apparentemente tutti vivevano insieme in armonia”. Fattal evoca quindi, nelle opere in mostra, non una città in rovina ma un palinsesto i cui significati molteplici e le possibili interpretazioni corrispondono ad un archetipo in cui historia e fabula coincidono, in cui diverse culture mediterranee coesistono fondendosi tra di loro e con l’ecosistema che le ospita, fissate in un apparente eterno presente e disponibili al nostro sguardo, che le percorre meravigliato.
La mostra è parte del programma annuale Ceramics. Ideato da Fondazione ICA Milano, il progetto indaga l’utilizzo della ceramica come medium artistico, presentando una selezione di ricerche che attraversano il ‘900 e raggiungono la contemporaneità.
La scultura Hermes (2021) di Simone Fattal – direttamente ispirata dal sopralluogo dell’artista a Pompei – è attualmente in via di acquisizione da parte del Parco, diventando l’opera fondativa della sua nuova collezione. Si ringrazia kaufmann repetto per il sostegno al progetto. Si ringraziano Nicoletta Fiorucci Russo e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Team Partners del Partners Committee, modello sperimentale di partnership culturale ideata dal Parco Archeologico di Pompei per il progetto Pompeii Commitment. Materie Archeologiche.
Si ringrazia la Galleria Kaufmann Repetto per il sostegno al progetto.
Si ringraziano Nicoletta Fiorucci Russo e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Team Partners del Partners Committee, modello sperimentale di partnership culturale ideata dal Parco Archeologico di Pompei per il progetto Pompeii Commitment. Materie Archeologiche.
Simone Fattal (Damasco, 1942) è nata in Siria e cresciuta in Libano, dove ha studiato filosofia all’École des Lettres di Beirut. Si è poi trasferita a Parigi, dove ha proseguito le sue indagini filosofiche alla Sorbona (Università di Parigi). Nel 1969, è tornata a Beirut e ha iniziato a lavorare come artista visiva, esponendo i suoi dipinti fino all’inizio della guerra civile libanese. Ha lasciato il Libano nel 1980 e si è stabilita in California, dove ha fondato la Post-Apollo Press, una casa editrice specializzata in opere letterarie innovative e sperimentali. Nel 1988 si iscrive all’Art Institute di San Francisco, per tornare alla sua pratica artistica e a un ritrovato impegno nella scultura e nella ceramica. Negli ultimi cinquant’anni, il lavoro poliedrico di Fattal ha esplorato l’impatto dello sradicamento così come l’episteme dell’archeologia e della mitologia, attingendo da una serie di fonti tra cui narrazioni di guerra, pittura paesaggistica, storia antica e poesia. L’immaginario dell’artista fonde la storia con la memoria, affrontando le perdite dovute al trascorrere del tempo e rivelandone le ripetizioni. Caratterizzate sia da forme astratte che figurative, le sue opere sono senza tempo e universali, ma radicate in una dimensione a cavallo tra il contemporaneo e l’arcaico, tra la realtà e i suoi archetipi. Fattal attualmente vive a Parigi. Le sue opere sono ospitate in diverse collezioni pubbliche, come il Centre Pompidou, Parigi, il Museo nazionale del Qatar, Doha, la Sharjah Art Foundation, il Museo Sursock, Beirut e il Museo Yves Saint Laurent a Marrakech. Le sue più recenti personali si sono tenute a: MoMA PS1, New York; Bergen Kunsthall (2019); Musée Yves Saint Laurent, Marrakech (2018); Musée Departemental d’Art Contemporain Chateau de Rochechouart (2017); Sharjah Art Foundation (2016).
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