Tutto è felice nella vita dell'arte. Omaggio a Giovanni Carandente
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Alexander Calder, Bozzetto per il Teodelapio, 1962
Dal 30 Settembre 2015 al 11 Dicembre 2015
Milano
Luogo: Fondazione Arnaldo Pomodoro
Indirizzo: vicolo Lavandai 2/a
Orari: da mercoledì a venerdì 11-13 / 14-19
Curatori: Luciano Caprile
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 89075394
E-Mail info: info@fondazionearnaldopomodoro.it
Sito ufficiale: http://www.fondazionearnaldopomodoro.it/
La Fondazione Arnaldo Pomodoro rende omaggio alla straordinaria figura di Giovanni Carandente (1926-2009) con una mostra che, da un lato, ne approfondisce il ruolo di ideatore e organizzatore della manifestazione “Sculture nella città” (Spoleto, 1962), un evento unico e irripetibile nel panorama artistico italiano, e, dall’altro, dà conto della sua capacità critica di interpretare l’opera di alcuni dei più grandi artisti del Novecento.
Nel 1962 a Spoleto, nell’ambito del Festival dei due Mondi, Carandente fece collocare nella città 106 sculture di importanti autori italiani e internazionali, dando così vita – per la prima volta in Italia – a un vero e proprio museo di arte contemporanea a cielo aperto. Dieci degli artisti partecipanti – David Smith, Alexander Calder, Arnaldo Pomodoro, Pietro Consagra, Lynn Chadwick e Ettore Colla, tra gli altri – furono invitati a realizzare le loro opere negli stabilimenti dell’Italsider, dislocati in varie parti d’Italia, in un innovativo e proficuo connubio tra arte e industria.
Grazie alla collaborazione di Palazzo Collicola Arti Visive Spoleto – Museo Carandente e al contributo di Eugenio Carmi, Carlo Lorenzetti, Beverly Pepper, nonché del Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce di Genova, dell’Archivio Fondazione Ansaldo e di alcuni collezionisti privati, saranno esposti i bozzetti e i disegni progettuali delle sculture realizzate per Spoleto e diverse opere di grandi autori internazionali, quali Alexander Calder, Anthony Caro, Eduardo Chillida, Herny Moore e David Smith, a dimostrazione del lungo e intenso sodalizio che legò gli artisti e il critico.
Nell’occasione sarà pubblicato il sesto numero della collana “I Quaderni”, catalogo della mostra e valido strumento di approfondimento. Oltre alle immagini delle opere esposte, il volume includerà un’antologia di testi critici di Giovanni Carandente, selezionati da Stefano Esengrini, e le testimonianze di alcuni dei protagonisti dell’esperienza spoletina, raccolte appositamente per il Quaderno.
In concomitanza alla mostra la Fondazione riprenderà i laboratori didattici, a cura di Chiara Monetti e Franca Zuccoli, rivolti alle scuole primarie e alle famiglie.
Nel 1962 a Spoleto, nell’ambito del Festival dei due Mondi, Carandente fece collocare nella città 106 sculture di importanti autori italiani e internazionali, dando così vita – per la prima volta in Italia – a un vero e proprio museo di arte contemporanea a cielo aperto. Dieci degli artisti partecipanti – David Smith, Alexander Calder, Arnaldo Pomodoro, Pietro Consagra, Lynn Chadwick e Ettore Colla, tra gli altri – furono invitati a realizzare le loro opere negli stabilimenti dell’Italsider, dislocati in varie parti d’Italia, in un innovativo e proficuo connubio tra arte e industria.
Grazie alla collaborazione di Palazzo Collicola Arti Visive Spoleto – Museo Carandente e al contributo di Eugenio Carmi, Carlo Lorenzetti, Beverly Pepper, nonché del Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce di Genova, dell’Archivio Fondazione Ansaldo e di alcuni collezionisti privati, saranno esposti i bozzetti e i disegni progettuali delle sculture realizzate per Spoleto e diverse opere di grandi autori internazionali, quali Alexander Calder, Anthony Caro, Eduardo Chillida, Herny Moore e David Smith, a dimostrazione del lungo e intenso sodalizio che legò gli artisti e il critico.
Nell’occasione sarà pubblicato il sesto numero della collana “I Quaderni”, catalogo della mostra e valido strumento di approfondimento. Oltre alle immagini delle opere esposte, il volume includerà un’antologia di testi critici di Giovanni Carandente, selezionati da Stefano Esengrini, e le testimonianze di alcuni dei protagonisti dell’esperienza spoletina, raccolte appositamente per il Quaderno.
In concomitanza alla mostra la Fondazione riprenderà i laboratori didattici, a cura di Chiara Monetti e Franca Zuccoli, rivolti alle scuole primarie e alle famiglie.
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