Warhol. Dalla collezione di Peter Brant
Dal 24 Ottobre 2013 al 02 Marzo 2014
Milano
Luogo: Palazzo Reale
Indirizzo: piazza Duomo
Telefono per informazioni: +39 020202/ 02 88450150
E-Mail info: comunicazione.ufficiostampa@comune.milano.it
Sito ufficiale: http://www.comune.milano.it/
Palazzo Reale propone al grande pubblico di Milano una mostra su Andy Warhol, capofila della Pop Art americana: sorta come risposta all'Espressionismo astratto (vedi mostra di Pollock a Palazzo Reale) che l'aveva preceduta e che tanto aveva dato spazio all'intellettualismo personale, la Pop Art è un'arte di massa che volutamente provoca e gioca con la società dei consumi, prendendone i soggetti e distorcendoli utilizzando nuovi mezzi espressivi.
Nella Pop Art e per Andy Warhol i prodotti e gli oggetti della società urbana si elevano a capolavori artistici, che spesso utilizzano mezzi espressivi quali il fumetto, la pubblicità, il collage, la fotografia, il video, a loro volta protagonisti del mondo contemporaneo. Attualissima nella sua critica alla mercificazione che l'uomo fa del mondo, la mostra di Warhol a Milano espone significative opere provenienti dalla collezione del magnate Peter Brant, che ne è anche il curatore, tra le quali spiccano le celeberrime serigrafie dell'artista americano, nelle quali il soggetto viene reiterato fino a perdere il proprio significato, pronto solo ad essere "consumato" dal visitatore avido di immagini, che nel suo fagocitare curioso si uniforma con coerenza a ciò che quotidianamente accade nel mondo.
Nella Pop Art e per Andy Warhol i prodotti e gli oggetti della società urbana si elevano a capolavori artistici, che spesso utilizzano mezzi espressivi quali il fumetto, la pubblicità, il collage, la fotografia, il video, a loro volta protagonisti del mondo contemporaneo. Attualissima nella sua critica alla mercificazione che l'uomo fa del mondo, la mostra di Warhol a Milano espone significative opere provenienti dalla collezione del magnate Peter Brant, che ne è anche il curatore, tra le quali spiccano le celeberrime serigrafie dell'artista americano, nelle quali il soggetto viene reiterato fino a perdere il proprio significato, pronto solo ad essere "consumato" dal visitatore avido di immagini, che nel suo fagocitare curioso si uniforma con coerenza a ciò che quotidianamente accade nel mondo.
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