Wunderkammer. Arte, Natura, Meraviglia ieri e oggi
Dal 15 Novembre 2013 al 02 Marzo 2014
Milano
Luogo: Gallerie d’Italia/ Museo Poldi Pezzoli
Indirizzo: piazza della Scala/ via Manzoni 12
Orari: Gallerie d’Italia: da martedì a domenica 9.30-19.30; giovedì 9.30-22.30. Museo Poldi Pezzoli: da mercoledì a lunedì 10-18, martedì chiuso
Curatori: Lavinia Galli, Martina Mazzotta
Telefono per informazioni: +39 02 89404694/ 328 5910857
E-Mail info: info@irmabianchi.it
Sito ufficiale: http://www.gallerieditalia.com
La scultrice Maria Cristina Carlini partecipa alla mostra collettiva Wunderkammer. Arte, Natura, Meraviglia ieri e oggi ospitata dal 15 novembre al 2 marzo nelle prestigiose sedi milanesi Gallerie d’Italia di Intesa San Paolo e Museo Poldi Pezzoli.
L’esposizione a cura di Lavinia Galli e Martina Mazzotta, realizzata in collaborazione con la Fondazione Antonio Mazzotta, ripercorre il fenomeno delle Wunderkammern - le “stanze delle meraviglie”-, nate in epoca tardo rinascimentale, e accosta a questi manufatti opere di artisti contemporanei, creando un dialogo tra passato e presente.
Ne nascono relazioni, somiglianze, corrispondenze in cui la natura gioca un ruolo fondamentale, ovvero, è protagonista di queste “meraviglie” che creano scenari variegati e immaginari.
L’interpretazione di Maria Cristina Carlini di questo tema è espresso con l’installazione dal titolo La mia Wunderkammer, cm 250x300, realizzata appositamente per la mostra. L’opera che possiamo chiamare artificialia, secondo l’uso dell’epoca, è stata realizzata con diversi materiali: terre vulcaniche, grès, smalti, vecchi candelieri e legni di recupero.
Su un manto di terra lavica si ergono “foreste” e “crateri” - sculture realizzate in grès e smalti - che spiccano su uno sfondo composto da irregolari assi di legno: un richiamo alle pareti cinquecentesche rivestite da scansie lignee dove trovavano posto le raccolte dei mirabilia. Una linea di smalto dorato percorre gli elementi della composizione dando forma a una sorta di cornice in cui spicca il grande ramo rosso che si erge al centro, ad evocare il “corallo”, che rimanda alla tipica presenza dei naturalia.
Nel ricondursi alla tradizione delle Wunderkammern emerge prorompente il legame dell’artista con la natura, quale fonte di ispirazione che accompagna costantemente i suoi lavori, talvolta in maniera esplicita o sotto forma di metafora.
Per la scultrice la materia primordiale, come la terra lavica spesso presente nei suoi lavori, rappresenta un punto di partenza da cui, attraverso trasformazioni ed evoluzioni, nascono le sue opere d’arte.
L’incommensurabile forza della natura, generata dalle viscere della terra, forma foreste, crateri che danno vita a potenze devastanti e rigeneranti dalle quali ogni forma di vita si spegne e inizia nuovamente a pulsare e a evolvere.
La “camera delle meraviglie” di Maria Cristina Carlini ci riconduce alla madre terra e alla natura, ci riporta ai mondi minerale, vegetale e animale, alla vita, al nostro pianeta e all’universo, a tutto quanto ci circonda.
Tra gli artisti in mostra sono presenti: Maurizio Cattelan, Alik Cavaliere, Joseph Cornell, Giuliana Cunéaz, Érik Desmazières, Marcel Duchamp, Damien Hirst, Emilio Isgrò, Jannis Kounellis, Piero Manzoni, Vedova Mazzei, Mario Merz, Claudio Parmiggiani con Abel Herrero, Elisa Sighicelli e Studio Azzurro.
L’esposizione è affiancata da un catalogo, edito da Skira|Edizioni Gabriele Mazzotta, che contiene saggi e schede delle opere esposte.
Note biografiche
La scultrice Maria Cristina Carlini inizia a lavorare la ceramica nei primi anni Settanta a Palo Alto in California, per poi esprimersi con l’utilizzo di diversi materiali quali il grès, il ferro, l’acciaio corten, il legno e la resina per creare bozzetti e sculture anche monumentali.
Il suo percorso artistico comprende mostre personali e collettive in numerose sedi pubbliche e private nazionali e internazionali. Le sue opere sono presenti in tre continenti: Europa (Roma, Milano, Parigi, Madrid), America (Denver, Miami) e Asia (Pechino, Shanghai, Jinan, Tianjin).
Ha conseguito diversi premi e hanno scritto di lei importanti critici quali: Luciano Caramel, Claudio Cerritelli, Martina Corgnati, Gillo Dorfles, Carlo Franza, Flaminio Gualdoni, Yakouba Konaté, Elena Pontiggia.
L’esposizione a cura di Lavinia Galli e Martina Mazzotta, realizzata in collaborazione con la Fondazione Antonio Mazzotta, ripercorre il fenomeno delle Wunderkammern - le “stanze delle meraviglie”-, nate in epoca tardo rinascimentale, e accosta a questi manufatti opere di artisti contemporanei, creando un dialogo tra passato e presente.
Ne nascono relazioni, somiglianze, corrispondenze in cui la natura gioca un ruolo fondamentale, ovvero, è protagonista di queste “meraviglie” che creano scenari variegati e immaginari.
L’interpretazione di Maria Cristina Carlini di questo tema è espresso con l’installazione dal titolo La mia Wunderkammer, cm 250x300, realizzata appositamente per la mostra. L’opera che possiamo chiamare artificialia, secondo l’uso dell’epoca, è stata realizzata con diversi materiali: terre vulcaniche, grès, smalti, vecchi candelieri e legni di recupero.
Su un manto di terra lavica si ergono “foreste” e “crateri” - sculture realizzate in grès e smalti - che spiccano su uno sfondo composto da irregolari assi di legno: un richiamo alle pareti cinquecentesche rivestite da scansie lignee dove trovavano posto le raccolte dei mirabilia. Una linea di smalto dorato percorre gli elementi della composizione dando forma a una sorta di cornice in cui spicca il grande ramo rosso che si erge al centro, ad evocare il “corallo”, che rimanda alla tipica presenza dei naturalia.
Nel ricondursi alla tradizione delle Wunderkammern emerge prorompente il legame dell’artista con la natura, quale fonte di ispirazione che accompagna costantemente i suoi lavori, talvolta in maniera esplicita o sotto forma di metafora.
Per la scultrice la materia primordiale, come la terra lavica spesso presente nei suoi lavori, rappresenta un punto di partenza da cui, attraverso trasformazioni ed evoluzioni, nascono le sue opere d’arte.
L’incommensurabile forza della natura, generata dalle viscere della terra, forma foreste, crateri che danno vita a potenze devastanti e rigeneranti dalle quali ogni forma di vita si spegne e inizia nuovamente a pulsare e a evolvere.
La “camera delle meraviglie” di Maria Cristina Carlini ci riconduce alla madre terra e alla natura, ci riporta ai mondi minerale, vegetale e animale, alla vita, al nostro pianeta e all’universo, a tutto quanto ci circonda.
Tra gli artisti in mostra sono presenti: Maurizio Cattelan, Alik Cavaliere, Joseph Cornell, Giuliana Cunéaz, Érik Desmazières, Marcel Duchamp, Damien Hirst, Emilio Isgrò, Jannis Kounellis, Piero Manzoni, Vedova Mazzei, Mario Merz, Claudio Parmiggiani con Abel Herrero, Elisa Sighicelli e Studio Azzurro.
L’esposizione è affiancata da un catalogo, edito da Skira|Edizioni Gabriele Mazzotta, che contiene saggi e schede delle opere esposte.
Note biografiche
La scultrice Maria Cristina Carlini inizia a lavorare la ceramica nei primi anni Settanta a Palo Alto in California, per poi esprimersi con l’utilizzo di diversi materiali quali il grès, il ferro, l’acciaio corten, il legno e la resina per creare bozzetti e sculture anche monumentali.
Il suo percorso artistico comprende mostre personali e collettive in numerose sedi pubbliche e private nazionali e internazionali. Le sue opere sono presenti in tre continenti: Europa (Roma, Milano, Parigi, Madrid), America (Denver, Miami) e Asia (Pechino, Shanghai, Jinan, Tianjin).
Ha conseguito diversi premi e hanno scritto di lei importanti critici quali: Luciano Caramel, Claudio Cerritelli, Martina Corgnati, Gillo Dorfles, Carlo Franza, Flaminio Gualdoni, Yakouba Konaté, Elena Pontiggia.
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