Assunta Saulle. Luce 1
Dal 19 Gennaio 2021 al 01 Marzo 2021
Napoli
Luogo: Maschio Angioino
Indirizzo: Via Vittorio Emanuele III
Orari: dal lunedì al sabato dalle 10 alle 17
Curatori: Carla Travierso
Enti promotori:
- Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Da martedì 19 gennaio 2021, alla Cappella Palatina del Maschio Angioino di Napoli, riapre la mostra d’arte fotografica di Assunta Saulle, “Luce 1”. L’esposizione a cura Carla Travierso, prodotta da Black Tarantella e promossa dall'Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli sotto il matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, nasce da un’idea di Andrea Aragosa e si potrà visitare gratuitamente dal lunedì al sabato dalle ore 10 alle 17 fino al prossimo 1 marzo.
In mostra 40 opere di diversa dimensione e formato tra fotografie, light box, stampe su plexiglass e fotoceramiche, che nascono dal desiderio di stravolgere l’opacità delle figure, di dominare la forma plastica e formulare un mondo in cui l’individuo esprime la sua libertà attraverso la possibilità di diventare luce.
Affascinata dagli ideali della fotografia futurista, Assunta Saulle inizia la sua sperimentazione con l'idea di svincolarsi dalla costrizione prospettica della macchina fotografica, dalle regole estetiche prevalenti nella nostra attuale cultura, cercando nella fotografia una nuova indipendenza e il superamento della traccia già percorsa per raggiungere risultati intensamente emozionali ed onirici.
La mostra comprende diverse immagini che appaiono dinamiche e lasciano scorgere all’osservatore la traiettoria del gesto, attraverso gli echi luminescenti che colgono il soggetto al limite del dissolvimento completo della forma.
L’obiettivo di queste opere è quello di analizzare la fugacità del tempo e di indagare la realtà oltre lo sguardo: se i corpi nello spazio si muovessero nel tempo dilatato emanando luce, con una miriade di colori, vedremmo nuovi corpi nello stesso corpo, nuove storie e nuovi richiami nella stessa rappresentazione.
Porre occhi gemma sulle figure è un espediente meditato per osservare cosa accade oltre le orbite, una spinta oltre il tempo, spostando l’attenzione dall’opacità del soggetto al suo movimento di luci che graffiano il buio, insinuando una rilettura dei soggetti rilegati nella memoria del passato, ma liberi di riapparire nell’universo contemporaneo.
L’atto artistico si concentra soprattutto sulla preparazione del soggetto in movimento, infatti tutti gli scatti fotografici sono originali creati con tempi espositivi lunghi e non sono ritoccati successivamente.
Gli esperimenti cronofotografici s’inseriscono in un panorama sperimentale che parte dagli esperimenti Étienne-Jules Marey a quelli di Eadweard Muybridge, passando dagli esperimenti futuristi di Anton Giulio Bragaglia. Le tracce fenomenologico-digitali sono una volontà di restituire una traccia esistenziale, psicologica del soggetto, un’impressione inconscia che ribalta, deforma e dilata la temporalità per essere più aderenti all’autenticità di un soffio antropomorfo, un fiato trasformato in immagine.
Attraverso la sperimentazione e la ricerca continua del fotodinamismo, la composizione approda inevitabilmente a richiami iconografici della pittura barocca e della pittura di inizio novecento, ma è anche densa di sollecitazioni alla cinematografia.
La fotodinamica della Saulle non è riproduzione ma azione, creazione, presupposti fondamentali per il rinnovamento continuo dell'arte che non ambisce necessariamente all'eternità ma che vuole essere riflessione per il presente.
In mostra 40 opere di diversa dimensione e formato tra fotografie, light box, stampe su plexiglass e fotoceramiche, che nascono dal desiderio di stravolgere l’opacità delle figure, di dominare la forma plastica e formulare un mondo in cui l’individuo esprime la sua libertà attraverso la possibilità di diventare luce.
Affascinata dagli ideali della fotografia futurista, Assunta Saulle inizia la sua sperimentazione con l'idea di svincolarsi dalla costrizione prospettica della macchina fotografica, dalle regole estetiche prevalenti nella nostra attuale cultura, cercando nella fotografia una nuova indipendenza e il superamento della traccia già percorsa per raggiungere risultati intensamente emozionali ed onirici.
La mostra comprende diverse immagini che appaiono dinamiche e lasciano scorgere all’osservatore la traiettoria del gesto, attraverso gli echi luminescenti che colgono il soggetto al limite del dissolvimento completo della forma.
L’obiettivo di queste opere è quello di analizzare la fugacità del tempo e di indagare la realtà oltre lo sguardo: se i corpi nello spazio si muovessero nel tempo dilatato emanando luce, con una miriade di colori, vedremmo nuovi corpi nello stesso corpo, nuove storie e nuovi richiami nella stessa rappresentazione.
Porre occhi gemma sulle figure è un espediente meditato per osservare cosa accade oltre le orbite, una spinta oltre il tempo, spostando l’attenzione dall’opacità del soggetto al suo movimento di luci che graffiano il buio, insinuando una rilettura dei soggetti rilegati nella memoria del passato, ma liberi di riapparire nell’universo contemporaneo.
L’atto artistico si concentra soprattutto sulla preparazione del soggetto in movimento, infatti tutti gli scatti fotografici sono originali creati con tempi espositivi lunghi e non sono ritoccati successivamente.
Gli esperimenti cronofotografici s’inseriscono in un panorama sperimentale che parte dagli esperimenti Étienne-Jules Marey a quelli di Eadweard Muybridge, passando dagli esperimenti futuristi di Anton Giulio Bragaglia. Le tracce fenomenologico-digitali sono una volontà di restituire una traccia esistenziale, psicologica del soggetto, un’impressione inconscia che ribalta, deforma e dilata la temporalità per essere più aderenti all’autenticità di un soffio antropomorfo, un fiato trasformato in immagine.
Attraverso la sperimentazione e la ricerca continua del fotodinamismo, la composizione approda inevitabilmente a richiami iconografici della pittura barocca e della pittura di inizio novecento, ma è anche densa di sollecitazioni alla cinematografia.
La fotodinamica della Saulle non è riproduzione ma azione, creazione, presupposti fondamentali per il rinnovamento continuo dell'arte che non ambisce necessariamente all'eternità ma che vuole essere riflessione per il presente.
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI
-
Dal 20 aprile 2024 al 27 ottobre 2024
Conversano | Castello Conti Acquaviva D'Aragona
CHAGALL. SOGNO D’AMORE
-
Dal 20 aprile 2024 al 29 settembre 2024
Possagno | Museo Gypsotheca Antonio Canova
Canova. Quattro Tempi. Fotografie di Luigi Spina
-
Dal 20 aprile 2024 al 21 luglio 2024
Torino | Mastio della Cittadella
Henri de Toulouse-Lautrec. Il mondo del circo e di Montmartre
-
Dal 20 aprile 2024 al 24 novembre 2024
Venezia | Sedi varie
60. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia. Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere
-
Dal 16 aprile 2024 al 15 settembre 2024
Venezia | Gallerie dell’Accademia
Willem de Kooning e l’Italia
-
Dal 17 aprile 2024 al 22 settembre 2024
Venezia | Ateneo Veneto
Walton Ford. Lion of God