Da Venezia a Napoli: il Centro Internazionale della Grafica
Dal 07 Novembre 2015 al 21 Novembre 2015
Pozzuoli | Napoli
Luogo: AtelierControsegno
Indirizzo: via Napoli 201
Orari: dal martedì al sabato: 10.00 – 14.00 e 16.00 – 20.00; domenica: 16.00 – 19.30
Curatori: Centro Internazionale della Grafica
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 339 8735267
E-Mail info: controsegno@libero.it
Sito ufficiale: http://www.controsegno.com/
Sabato 7 novembre 2015, alle ore 18.30, si inaugura la mostra Da Venezia a Napoli: il Centro Internazionale della Grafica, esposizione di 47 incisori dell’Atelier Aperto di Venezia a cura del Centro Internazionale della Grafica, presentata da Veronica Longo.
Per l’occasione il Centro propone due mostre Venezia: acqua, pietre e pagine, progetto inciso con libro d’artista e Omaggio a Licata.
Dalle 19.00 sarò proiettato un video dedicato al grande Maestro e si presenterà il manuale Nuove Tecniche Incisorie Sperimentali di Veronica Longo.
Parte da Venezia, in particolare dal Centro Internazionale della Grafica e dall’Atelier Aperto, questo progetto che conta ben 47 incisori da varie luoghi del mondo, artisti che, a partire dal 2010, ispirandosi alla laguna vi hanno lavorato, realizzando con le loro stampe le pagine “illustrate” e con i loro scritti, i testi che mirabilmente accompagnano le stesse immagini.
Un libro che, come racconta Silvano Gosparini, presidente del Centro della Grafica, «riassume la ricerca degli artisti di Atelier Aperto, questa volta con un tema più ampio e dettagliato. La partenza è sempre Venezia che si esplicita in: “acqua, pietre, pagine”». Il testo ha avuto più di due anni di “gestazione”, è stato uno degli ultimi lavori collettivi di Atelier, che ha visto la partecipazione di Riccardo Licata. Se infatti il tema era stato avviato già molto prima, poi varie vicissitudini hanno allungato i tempi fino a oggi, e rivedendone il percorso (come riporta Silvano) «alcuni artisti non ci sono più, mentre altri si sono aggiunti, la lista ne elenca quarantasette: questo significa che Atelier Aperto è un corpo vivo che sa rinnovarsi pur mantenendo la memoria di chi ci ha lasciato. Quello che notiamo, con vero piacere è che i testi che introducono al libro e che accompagnano le opere, sono davvero le pagine che fanno parte del titolo. Ognuno degli amici che ha accettato di scrivere qualcosa per noi, l’ha fatto con il cuore, così, questi scritti sono risultati delle dediche alla città, ognuno ha scritto della sua Venezia, come la vede, come la vive, come la conserva».
Il volume, stampato in numero di 400 esemplari, su carta Acquerello della cartiera Fedrigoni è un tributo alla laguna, attraverso opere realizzate negli stili e nelle tecniche più disparate, dalle classiche alle sperimentali, dalla xilografia alla calcografia, dal figurativo dettagliato all’informale, dal bianco e nero al colore, talvolta con l’inserimento di collage significativi, spesso stralci di giornale che a loro volta raccontano un’altra storia più antica.
Non solo, questo progetto inciso, oltre a mantenere il sapore del prodotto artigianale di gran pregio percepibile anche dal cofanetto realizzato a mano con la carta all’amido di tradizione seicentesca (non dimentichiamo infatti che il Centro è una celebre casa editrice, operosa dal 1972, che raccogliendo l’eredità di Aldo Manuzio segue e promuove libri di ottima qualità per fattura e contenuti) è dedicato a Riccardo Licata, il grande Maestro che partendo dalla Scuola Internazionale della Grafica (1972) e poi attraverso l’Atelier Aperto (1992) ha portato l’incisione sperimentale dalla Francia in Italia. Ed è proprio sulla figura di Licata, il suo grande entusiasmo e conoscenza (suffragati dalla lunga collaborazione con Friedlander, Hayter e Goetz) che sono state create le scuole d’incisione a Venezia e tutta una serie d’iniziative correlate, che fanno sì che Licata abbia allievi-artisti sparsi ovunque che tanto gli devono. La mostra Venezia: acqua, pietre, pagine esordisce negli spazi della Galleria Venezia Viva-Atelier Aperto nel 2013, a cui viene accompagnata l’anno seguente il libro-catalogo che ne raccoglie anche i testi scritti; arriva a Napoli ulteriormente ampliata con un Omaggio a Licata, una personale all’interno dell’esposizione collettiva. Questi lavori sono una gentile concessione del Centro della Grafica e dell’Atelier Aperto che hanno sempre appoggiato la produzione del Maestro, tenendone viva la memoria ora che è scomparso. L’Artista torinese (1929-2014) che conta innumerevoli partecipazioni in biennali, triennali, quadriennali, fiere e tanto altro in Italia e all’estero, espone nelle gallerie napoletane Modern Art Agency (1968), Lo spazio (1971) e presso La Seggiola di Salerno (1991). Le sue opere tornano al Sud dopo tanti anni, per la prima volta a Pozzuoli nell’Atelier Controsegno, che non a caso è un centro culturale rivolto alla grafica, seguendo le orme di Atelier Aperto di cui, di fatto, ne è orgogliosamente figlio. Licata, che tanto ha voluto la creazione di questo spazio veneziano, ha sempre dato grande importanza alla didattica, promuovendo con Rina Riva e Nicola Sene, le tecniche incisorie alle nuove generazioni sparse nel mondo. Ed è proprio grazie al loro contributo, insieme con quello del Centro Internazionale della Grafica, che nel 2012 viene alla luce il mio manuale Nuove Tecniche Incisorie Sperimentali, aggiornamento al testo di Rina Riva Tecniche Incisorie Sperimentali (1993), un testo che tratta della storia dell’incisione più “ardita” attraverso i suoi maestri, ma che racconta anche la lunga e prolifica attività dell’Atelier Aperto. Il volume di 136 pagine si apre con la presentazione di Silvano Gosparini e la testimonianza di Riccardo Licata, riccamente illustrato con immagini in bianco e nero e a colori, è stato stampato in 300 esemplari su carta edizioni della cartiera Fedrigoninel 2012.
Venezia e Napoli quindi, due città a confronto, portuali e commerciali, che dall’acqua in passato hanno tratto sostentamento e scambi, con tanti popoli e regnanti che si sono susseguiti nei secoli e che hanno reso i suoi abitanti molto simili, per il senso di affabilità e cordialità. Venezia come una “Napoli del Nord” che si regge mirabilmente sull’acqua in maniera quasi “magica”, così come la leggenda narra che Napoli sia fondata sull’uovo di Virgilio. Venezia con il suo carnevale, i palazzi merlettati e le gondole riflessi nelle acque che la rendono unica al mondo per il suo fascino e dolce malinconia, Napoli con i suoi presepi tutto l’anno, Pompei, il Vesuvio e il culto delle anime dei morti.
Due affascinanti realtà in “bilico” per il sollevarsi delle acque o delle terre, in cui spesso la quotidianità è complessa e con una lunga e sofferta storia, che racconta di guerre, fughe e rivoluzioni, ma parla, prima e soprattutto, di arte e cultura millenaria… ed è per questo che Venezia come Napoli, resta nel cuore delle persone.
La mostra Da Venezia a Napoli: Il CentroInternazionale della Grafica porta a Pozzuoli anche la bellezza dell’incisione, oltre alla possibilità di poter vedere le opere di un maestro eccelso per innovazione e curiosità, in quel filo conduttore invisibile che dal Nord al Sud, ma anche per il mondo, lega tutti gli appassionati per la grafica che lavorano insieme, scambiano e confrontano diverse competenze.
Testo di Veronica Longo
Per l’occasione il Centro propone due mostre Venezia: acqua, pietre e pagine, progetto inciso con libro d’artista e Omaggio a Licata.
Dalle 19.00 sarò proiettato un video dedicato al grande Maestro e si presenterà il manuale Nuove Tecniche Incisorie Sperimentali di Veronica Longo.
Parte da Venezia, in particolare dal Centro Internazionale della Grafica e dall’Atelier Aperto, questo progetto che conta ben 47 incisori da varie luoghi del mondo, artisti che, a partire dal 2010, ispirandosi alla laguna vi hanno lavorato, realizzando con le loro stampe le pagine “illustrate” e con i loro scritti, i testi che mirabilmente accompagnano le stesse immagini.
Un libro che, come racconta Silvano Gosparini, presidente del Centro della Grafica, «riassume la ricerca degli artisti di Atelier Aperto, questa volta con un tema più ampio e dettagliato. La partenza è sempre Venezia che si esplicita in: “acqua, pietre, pagine”». Il testo ha avuto più di due anni di “gestazione”, è stato uno degli ultimi lavori collettivi di Atelier, che ha visto la partecipazione di Riccardo Licata. Se infatti il tema era stato avviato già molto prima, poi varie vicissitudini hanno allungato i tempi fino a oggi, e rivedendone il percorso (come riporta Silvano) «alcuni artisti non ci sono più, mentre altri si sono aggiunti, la lista ne elenca quarantasette: questo significa che Atelier Aperto è un corpo vivo che sa rinnovarsi pur mantenendo la memoria di chi ci ha lasciato. Quello che notiamo, con vero piacere è che i testi che introducono al libro e che accompagnano le opere, sono davvero le pagine che fanno parte del titolo. Ognuno degli amici che ha accettato di scrivere qualcosa per noi, l’ha fatto con il cuore, così, questi scritti sono risultati delle dediche alla città, ognuno ha scritto della sua Venezia, come la vede, come la vive, come la conserva».
Il volume, stampato in numero di 400 esemplari, su carta Acquerello della cartiera Fedrigoni è un tributo alla laguna, attraverso opere realizzate negli stili e nelle tecniche più disparate, dalle classiche alle sperimentali, dalla xilografia alla calcografia, dal figurativo dettagliato all’informale, dal bianco e nero al colore, talvolta con l’inserimento di collage significativi, spesso stralci di giornale che a loro volta raccontano un’altra storia più antica.
Non solo, questo progetto inciso, oltre a mantenere il sapore del prodotto artigianale di gran pregio percepibile anche dal cofanetto realizzato a mano con la carta all’amido di tradizione seicentesca (non dimentichiamo infatti che il Centro è una celebre casa editrice, operosa dal 1972, che raccogliendo l’eredità di Aldo Manuzio segue e promuove libri di ottima qualità per fattura e contenuti) è dedicato a Riccardo Licata, il grande Maestro che partendo dalla Scuola Internazionale della Grafica (1972) e poi attraverso l’Atelier Aperto (1992) ha portato l’incisione sperimentale dalla Francia in Italia. Ed è proprio sulla figura di Licata, il suo grande entusiasmo e conoscenza (suffragati dalla lunga collaborazione con Friedlander, Hayter e Goetz) che sono state create le scuole d’incisione a Venezia e tutta una serie d’iniziative correlate, che fanno sì che Licata abbia allievi-artisti sparsi ovunque che tanto gli devono. La mostra Venezia: acqua, pietre, pagine esordisce negli spazi della Galleria Venezia Viva-Atelier Aperto nel 2013, a cui viene accompagnata l’anno seguente il libro-catalogo che ne raccoglie anche i testi scritti; arriva a Napoli ulteriormente ampliata con un Omaggio a Licata, una personale all’interno dell’esposizione collettiva. Questi lavori sono una gentile concessione del Centro della Grafica e dell’Atelier Aperto che hanno sempre appoggiato la produzione del Maestro, tenendone viva la memoria ora che è scomparso. L’Artista torinese (1929-2014) che conta innumerevoli partecipazioni in biennali, triennali, quadriennali, fiere e tanto altro in Italia e all’estero, espone nelle gallerie napoletane Modern Art Agency (1968), Lo spazio (1971) e presso La Seggiola di Salerno (1991). Le sue opere tornano al Sud dopo tanti anni, per la prima volta a Pozzuoli nell’Atelier Controsegno, che non a caso è un centro culturale rivolto alla grafica, seguendo le orme di Atelier Aperto di cui, di fatto, ne è orgogliosamente figlio. Licata, che tanto ha voluto la creazione di questo spazio veneziano, ha sempre dato grande importanza alla didattica, promuovendo con Rina Riva e Nicola Sene, le tecniche incisorie alle nuove generazioni sparse nel mondo. Ed è proprio grazie al loro contributo, insieme con quello del Centro Internazionale della Grafica, che nel 2012 viene alla luce il mio manuale Nuove Tecniche Incisorie Sperimentali, aggiornamento al testo di Rina Riva Tecniche Incisorie Sperimentali (1993), un testo che tratta della storia dell’incisione più “ardita” attraverso i suoi maestri, ma che racconta anche la lunga e prolifica attività dell’Atelier Aperto. Il volume di 136 pagine si apre con la presentazione di Silvano Gosparini e la testimonianza di Riccardo Licata, riccamente illustrato con immagini in bianco e nero e a colori, è stato stampato in 300 esemplari su carta edizioni della cartiera Fedrigoninel 2012.
Venezia e Napoli quindi, due città a confronto, portuali e commerciali, che dall’acqua in passato hanno tratto sostentamento e scambi, con tanti popoli e regnanti che si sono susseguiti nei secoli e che hanno reso i suoi abitanti molto simili, per il senso di affabilità e cordialità. Venezia come una “Napoli del Nord” che si regge mirabilmente sull’acqua in maniera quasi “magica”, così come la leggenda narra che Napoli sia fondata sull’uovo di Virgilio. Venezia con il suo carnevale, i palazzi merlettati e le gondole riflessi nelle acque che la rendono unica al mondo per il suo fascino e dolce malinconia, Napoli con i suoi presepi tutto l’anno, Pompei, il Vesuvio e il culto delle anime dei morti.
Due affascinanti realtà in “bilico” per il sollevarsi delle acque o delle terre, in cui spesso la quotidianità è complessa e con una lunga e sofferta storia, che racconta di guerre, fughe e rivoluzioni, ma parla, prima e soprattutto, di arte e cultura millenaria… ed è per questo che Venezia come Napoli, resta nel cuore delle persone.
La mostra Da Venezia a Napoli: Il CentroInternazionale della Grafica porta a Pozzuoli anche la bellezza dell’incisione, oltre alla possibilità di poter vedere le opere di un maestro eccelso per innovazione e curiosità, in quel filo conduttore invisibile che dal Nord al Sud, ma anche per il mondo, lega tutti gli appassionati per la grafica che lavorano insieme, scambiano e confrontano diverse competenze.
Testo di Veronica Longo
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