Il tempo sospeso. Focus su Luciano D’Alessandro
Dal 20 Gennaio 2023 al 02 Aprile 2023
Napoli
Luogo: Magazzini Fotografici
Indirizzo: Via San Giovanni in Porta 32
Orari: Mercoledì/sabato h11:00/h13:30 – h14:30 / h20:00 Domenica h11:00 / h14:00
Curatori: Yvonne De Rosa
Enti promotori:
- Con il patrocinio del Comune di Napoli
E-Mail info: info@magazzinifotografici.it
Sito ufficiale: http://www.magazzinifotografici.it
Un lungo intervento di recupero e stampa ha restituito il racconto intimo e delicato del mondo interiore di Luciano D’Alessandro (Napoli, 1933 - Napoli 2016), maestro del fotogiornalismo italiano che fu corrispondente per alcune delle maggiori testate fotogiornalistiche italiane ed estere, celebrato da Achille Bonito Oliva, Domenico Rea, Martin Parr e amico di fotografi del calibro di Henri-Cartier Bresson e Josef Koudelka.
A partire dal 20 Gennaio 2023, l’APS Magazzini Fotografici ospiterà nei suoi spazi Il tempo sospeso. Focus su Luciano D’Alessandro, percorso espositivo che punta l’attenzione sul grande autore e sul suo archivio, riportando alla luce una raccolta di fotografie provenienti da un faldone quasi del tutto inedito e molti suoi provini a contatto originali.
L’evento, reso possibile grazie alla collaborazione tra Adele Marini, responsabile dell’Archivio Luciano D’Alessandro, acquisito nel 2016 dallo Studio Bibliografico Marini e Yvonne De Rosa, fondatrice e direttrice artistica di Magazzini Fotografici, porta in allestimento, oltre ad alcune iconiche fotografie dei lavori più noti (Gli esclusi - Dentro il lavoro - Dentro le case), diversi provini a contatto originali, una ricca selezione di immagini provenienti dal faldone da lui denominato “LOVE”, prezioso contenitore dei momenti più intimi della vita di Luciano D’Alessandro in 6264 fotogrammi, e propone in proiezione il documentario dedicato al progetto Gli esclusi.
Durante tutta la durata dell’evento, patrocinato dal Comune di Napoli, saranno inoltre organizzati eventi live e online volti ad analizzare, attraverso i contributi di chi lo ha conosciuto e di chi ha approfondito e studiato il suo lavoro, il complesso universo fotografico dell’autore. Tra gli ospiti previsti: Adele Marini, Luciano Ferrara, Sergio Rivolo, Antonio Biasiucci, Vera Maone, Fabio Donato, Luciano Romano, Raffaela Mariniello, Luca Sorbo.
Il Focus presso Magazzini Fotografici, con una scelta di scatti in gran parte inediti, rende conto per la prima volta del mondo interiore di Luciano e del suo universo privato. Egli per tutta la vita visse proiettato fuori, verso ‘la sua gente’ e verso quella di paesi anche lontanissimi dalla sua amata Napoli.
L’obiettivo è quello di sondare l’archivio alla ricerca di una diramazione inesplorata, per far luce sui momenti di pausa, le relazioni private, gli affetti degli amici più cari, la lunga relazione con Macha Merril, i bambini, i viaggi del cuore, il tempo sospeso.
Come sottolinea Yvonne De Rosa: «Lo Scopo del Focus è quello di ‘aprire’ l’archivio di un celebrato maestro del fotogiornalismo italiano del Novecento, facendolo diventare un luogo abitato, visitato, condiviso ed amato da nuovi appassionati. Durante tutto il percorso di preparazione progettuale è stato fondamentale lo sforzo di rispettare la raccolta, cercando di estrapolarne un estratto della sua totalità.
Per la stampa non poteva mancare il prezioso supporto di un esperto del settore: Andrea Nisticò. In mostra dunque figurano fotografie inedite, che raccontano parentesi di vita dell’autore ben lontane dalle sue immagini di reportage».
Come spiega la responsabile dell’archivio Adele Marini: «A essere mostrate qui nella sede di Magazzini Fotografici sono le microstorie di D’Alessandro, quelle che accompagnavano le macrostorie on assignment per i giornali o i grandi eventi di rilevanza sociale e politica. Un lavoro quotidiano di scatto morbido. Luciano col naso a palla da clown, Macha Meril che brandisce una baguette come una spada indossando un elmetto di stagnola o addormentata nuda in un letto, quello che sembrerebbe un tranquillo pranzo domenicale con gli amici tra cui Josef Koudelka, una gita al lago, un ombelico con la scritta tutto intorno ‘arrivederci’. Il lavoro di ogni giorno che informava sul lavoro del fotografo ufficiale. Le fotografie selezionate per la mostra – solo uno dei possibili percorsi da seguire all’interno di un faldone con oltre seimila fotogrammi – sono la scelta di Yvonne De Rosa e di come la curatrice ha deciso di metterle in comunicazione tra loro».
Luciano D'Alessandro nasce a Napoli il 19 marzo 1933. All'inizio degli anni Cinquanta la sua passione per la fotografia, ereditata dal padre Ettore, emerge prepotentemente: inizia a fotografare con la Leica, appena acquistata da suo padre.
Nel 1952 diventa fotografo professionista ed inizia a realizzare reportage giornalistici destinati alle principali testate nazionali.
Nel corso della sua carriera lavorerà come fotoreporter per l'Unità, Il Mondo, L'Espresso, L'Occhio, il Mattino. Nel 1961 la prima mostra personale a Napoli, Taccuino di un fotografo, presso la Società Promotrice di Belle Arti Salvator Rosa, presentata da Paolo Ricci.
A conclusione del suo lavoro nell'ospedale psichiatrico di Materdomini a Nocera Superiore, nel 1969 pubblica il suo primo fondamentale libro, Gli Esclusi, che sarà oggetto di numerose polemiche. Il regista Michele Gandin gira un documentario sulle fotografie del libro e la Rai TV realizza un filmato per la trasmissione AZ un fatto come e perché.
Nel 1983 si trasferisce a Parigi, dove lavorerà per alcuni anni, fotografando la città e la Francia, pubblicando su riviste e quotidiani francesi. Frequenta la casa di Romeo Martinez dove intrattiene rapporti di amicizia con Henri Cartier-Bresson, Josef Koudelka, André Kertész, Marc Riboud e molti fotografi dell'agenzia Magnum. Dal 1990 al 2000 l'agonia del fotogiornalismo causata, tra l'altro, dall'immediatezza di altre fonti di informazione e dal calo di tensione verso i temi sociali e civili da parte di un pubblico attento ad altro, spinge D'Alessandro a occuparsi degli archivi, trasferendoli sul computer, alla ricerca di preziosi materiali dell'epoca di cui ha reso testimonianza, per soddisfare le frequenti richieste di case editrici, di collezioni pubbliche e private, di fondazioni, musei e mostre. Dal 2001 inizia la sperimentazione della tecnica digitale nella fotografia a cui dedica tutto il suo impegno professionale, stimolato dalla curiosità per questa novità rivoluzionaria.
Nel 2002 su invito del Comune di Napoli installa, nella nuova stazione della metropolitana di piazza Cavour, nove gigantografie in esposizione permanente.
Luciano D'Alessandro muore a Napoli il 15 Settembre 2016.
Suoi libri e fotografie sono conservati nelle collezioni di fondazioni e musei italiani e stranieri.
Ad ospitare il focus è Magazzini Fotografici, APS nata da un’idea della fotografa Yvonne De Rosa, che ha come elemento fondamentale l’obiettivo della divulgazione dell’arte della fotografia finalizzata alla creazione di un dialogo che sia occasione di scambio e di arricchimento culturale. Il team di Magazzini Fotografici è composto da: Yvonne De Rosa - Direttrice artistica e Fondatrice, Valeria Laureano – fotografa e curatrice, Rossella Di Palma - responsabile ufficio stampa e comunicazione e Amalia Finizio - Coordinatrice.
A partire dal 20 Gennaio 2023, l’APS Magazzini Fotografici ospiterà nei suoi spazi Il tempo sospeso. Focus su Luciano D’Alessandro, percorso espositivo che punta l’attenzione sul grande autore e sul suo archivio, riportando alla luce una raccolta di fotografie provenienti da un faldone quasi del tutto inedito e molti suoi provini a contatto originali.
L’evento, reso possibile grazie alla collaborazione tra Adele Marini, responsabile dell’Archivio Luciano D’Alessandro, acquisito nel 2016 dallo Studio Bibliografico Marini e Yvonne De Rosa, fondatrice e direttrice artistica di Magazzini Fotografici, porta in allestimento, oltre ad alcune iconiche fotografie dei lavori più noti (Gli esclusi - Dentro il lavoro - Dentro le case), diversi provini a contatto originali, una ricca selezione di immagini provenienti dal faldone da lui denominato “LOVE”, prezioso contenitore dei momenti più intimi della vita di Luciano D’Alessandro in 6264 fotogrammi, e propone in proiezione il documentario dedicato al progetto Gli esclusi.
Durante tutta la durata dell’evento, patrocinato dal Comune di Napoli, saranno inoltre organizzati eventi live e online volti ad analizzare, attraverso i contributi di chi lo ha conosciuto e di chi ha approfondito e studiato il suo lavoro, il complesso universo fotografico dell’autore. Tra gli ospiti previsti: Adele Marini, Luciano Ferrara, Sergio Rivolo, Antonio Biasiucci, Vera Maone, Fabio Donato, Luciano Romano, Raffaela Mariniello, Luca Sorbo.
Il Focus presso Magazzini Fotografici, con una scelta di scatti in gran parte inediti, rende conto per la prima volta del mondo interiore di Luciano e del suo universo privato. Egli per tutta la vita visse proiettato fuori, verso ‘la sua gente’ e verso quella di paesi anche lontanissimi dalla sua amata Napoli.
L’obiettivo è quello di sondare l’archivio alla ricerca di una diramazione inesplorata, per far luce sui momenti di pausa, le relazioni private, gli affetti degli amici più cari, la lunga relazione con Macha Merril, i bambini, i viaggi del cuore, il tempo sospeso.
Come sottolinea Yvonne De Rosa: «Lo Scopo del Focus è quello di ‘aprire’ l’archivio di un celebrato maestro del fotogiornalismo italiano del Novecento, facendolo diventare un luogo abitato, visitato, condiviso ed amato da nuovi appassionati. Durante tutto il percorso di preparazione progettuale è stato fondamentale lo sforzo di rispettare la raccolta, cercando di estrapolarne un estratto della sua totalità.
Per la stampa non poteva mancare il prezioso supporto di un esperto del settore: Andrea Nisticò. In mostra dunque figurano fotografie inedite, che raccontano parentesi di vita dell’autore ben lontane dalle sue immagini di reportage».
Come spiega la responsabile dell’archivio Adele Marini: «A essere mostrate qui nella sede di Magazzini Fotografici sono le microstorie di D’Alessandro, quelle che accompagnavano le macrostorie on assignment per i giornali o i grandi eventi di rilevanza sociale e politica. Un lavoro quotidiano di scatto morbido. Luciano col naso a palla da clown, Macha Meril che brandisce una baguette come una spada indossando un elmetto di stagnola o addormentata nuda in un letto, quello che sembrerebbe un tranquillo pranzo domenicale con gli amici tra cui Josef Koudelka, una gita al lago, un ombelico con la scritta tutto intorno ‘arrivederci’. Il lavoro di ogni giorno che informava sul lavoro del fotografo ufficiale. Le fotografie selezionate per la mostra – solo uno dei possibili percorsi da seguire all’interno di un faldone con oltre seimila fotogrammi – sono la scelta di Yvonne De Rosa e di come la curatrice ha deciso di metterle in comunicazione tra loro».
Luciano D'Alessandro nasce a Napoli il 19 marzo 1933. All'inizio degli anni Cinquanta la sua passione per la fotografia, ereditata dal padre Ettore, emerge prepotentemente: inizia a fotografare con la Leica, appena acquistata da suo padre.
Nel 1952 diventa fotografo professionista ed inizia a realizzare reportage giornalistici destinati alle principali testate nazionali.
Nel corso della sua carriera lavorerà come fotoreporter per l'Unità, Il Mondo, L'Espresso, L'Occhio, il Mattino. Nel 1961 la prima mostra personale a Napoli, Taccuino di un fotografo, presso la Società Promotrice di Belle Arti Salvator Rosa, presentata da Paolo Ricci.
A conclusione del suo lavoro nell'ospedale psichiatrico di Materdomini a Nocera Superiore, nel 1969 pubblica il suo primo fondamentale libro, Gli Esclusi, che sarà oggetto di numerose polemiche. Il regista Michele Gandin gira un documentario sulle fotografie del libro e la Rai TV realizza un filmato per la trasmissione AZ un fatto come e perché.
Nel 1983 si trasferisce a Parigi, dove lavorerà per alcuni anni, fotografando la città e la Francia, pubblicando su riviste e quotidiani francesi. Frequenta la casa di Romeo Martinez dove intrattiene rapporti di amicizia con Henri Cartier-Bresson, Josef Koudelka, André Kertész, Marc Riboud e molti fotografi dell'agenzia Magnum. Dal 1990 al 2000 l'agonia del fotogiornalismo causata, tra l'altro, dall'immediatezza di altre fonti di informazione e dal calo di tensione verso i temi sociali e civili da parte di un pubblico attento ad altro, spinge D'Alessandro a occuparsi degli archivi, trasferendoli sul computer, alla ricerca di preziosi materiali dell'epoca di cui ha reso testimonianza, per soddisfare le frequenti richieste di case editrici, di collezioni pubbliche e private, di fondazioni, musei e mostre. Dal 2001 inizia la sperimentazione della tecnica digitale nella fotografia a cui dedica tutto il suo impegno professionale, stimolato dalla curiosità per questa novità rivoluzionaria.
Nel 2002 su invito del Comune di Napoli installa, nella nuova stazione della metropolitana di piazza Cavour, nove gigantografie in esposizione permanente.
Luciano D'Alessandro muore a Napoli il 15 Settembre 2016.
Suoi libri e fotografie sono conservati nelle collezioni di fondazioni e musei italiani e stranieri.
Ad ospitare il focus è Magazzini Fotografici, APS nata da un’idea della fotografa Yvonne De Rosa, che ha come elemento fondamentale l’obiettivo della divulgazione dell’arte della fotografia finalizzata alla creazione di un dialogo che sia occasione di scambio e di arricchimento culturale. Il team di Magazzini Fotografici è composto da: Yvonne De Rosa - Direttrice artistica e Fondatrice, Valeria Laureano – fotografa e curatrice, Rossella Di Palma - responsabile ufficio stampa e comunicazione e Amalia Finizio - Coordinatrice.
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