Jan Fabre. Homo aquaticus and his planet

Jan Fabre, Brain with human fish I, 2022
Dal 7 July 2022 al 30 September 2022
Capri | Napoli
Luogo: Certosa di San Giacomo
Indirizzo: Via Certosa 10
Orari: da martedì a domenica 10 – 18 (ultimo ingresso ore 17.30)
Curatori: Melania Rossi
Enti promotori:
- Direzione regionale Musei Campania
Telefono per informazioni: +39 081 8376218
E-Mail info: drm-cam.sangiacomocapri@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://museicampania.cultura.gov.it
Giovedì 7 luglio alle ore 18 si inaugura presso la Certosa di San Giacomo a Capri la mostra Homo aquaticus and his planet, un’installazione inedita di Jan Fabre promossa dalla Direzione regionale Musei Campania e realizzata dallo Studio Trisorio, con il patrocinio della Città di Capri.
Il progetto, a cura di Melania Rossi, consiste in 16 sculture in marmo di Carrara e marmo nero del Belgio a cui l’artista ha lavorato negli ultimi quattro anni. Le opere, che saranno installate nella chiesa del complesso trecentesco, sono ispirate al rapporto tra l’uomo e i misteriosi abissi marini, all'acqua come elemento vitale e originario.
Due figure in muta da subacqueo alludono al desiderio di conoscenza dell’essere umano, alla propensione verso quel “tuffo nell’ignoto” che ci spinge da sempre ad esplorare mondi sconosciuti.
In una sorta di immersione nella sua immaginazione, Jan Fabre fa emergere curiosi esseri ibridi con corpi da pesce e volti umani adagiati su dei cervelli, perfettamente dettagliati.
Protagonista di questa installazione è proprio l’organo sede del pensiero, che i due sub sembrano aver appena portato a galla dalle profondità del mare. Da oltre vent’anni Fabre riporta nel suo universo artistico – disegni, sculture e film-performance – la sua ricerca sul cervello umano, che svolge confrontandosi con scienziati esperti in biologia e neuroscienze.
L’Homo aquaticus riprende la visione del grande oceanografo francese Jacques Cousteau, che aveva immaginato un’evoluzione volontaria dell’uomo verso la vita sott’acqua, in parte per adattamento naturale e in parte con l’intervento della tecnologia. Ispirato dagli studi sullo “Human fish”, Fabre cerca di immaginare l’anello mancante nell’evoluzione dell’uomo dal mare alla vita sulla terra, concependo nuove metamorfosi da uomo a pesce e viceversa.
Nel monastero più antico dell’isola, un luogo spirituale immerso in una natura di luce e acqua dal forte senso cosmico, questa installazione di Jan Fabre ci ricorda che, in fondo, una persona che nuota sott'acqua torna un po’ da dove è partita, dove è iniziata e continua a rigenerarsi la sorgente della vita.
Inaugurazione: 7 luglio 2022, ore 18
Il progetto, a cura di Melania Rossi, consiste in 16 sculture in marmo di Carrara e marmo nero del Belgio a cui l’artista ha lavorato negli ultimi quattro anni. Le opere, che saranno installate nella chiesa del complesso trecentesco, sono ispirate al rapporto tra l’uomo e i misteriosi abissi marini, all'acqua come elemento vitale e originario.
Due figure in muta da subacqueo alludono al desiderio di conoscenza dell’essere umano, alla propensione verso quel “tuffo nell’ignoto” che ci spinge da sempre ad esplorare mondi sconosciuti.
In una sorta di immersione nella sua immaginazione, Jan Fabre fa emergere curiosi esseri ibridi con corpi da pesce e volti umani adagiati su dei cervelli, perfettamente dettagliati.
Protagonista di questa installazione è proprio l’organo sede del pensiero, che i due sub sembrano aver appena portato a galla dalle profondità del mare. Da oltre vent’anni Fabre riporta nel suo universo artistico – disegni, sculture e film-performance – la sua ricerca sul cervello umano, che svolge confrontandosi con scienziati esperti in biologia e neuroscienze.
L’Homo aquaticus riprende la visione del grande oceanografo francese Jacques Cousteau, che aveva immaginato un’evoluzione volontaria dell’uomo verso la vita sott’acqua, in parte per adattamento naturale e in parte con l’intervento della tecnologia. Ispirato dagli studi sullo “Human fish”, Fabre cerca di immaginare l’anello mancante nell’evoluzione dell’uomo dal mare alla vita sulla terra, concependo nuove metamorfosi da uomo a pesce e viceversa.
Nel monastero più antico dell’isola, un luogo spirituale immerso in una natura di luce e acqua dal forte senso cosmico, questa installazione di Jan Fabre ci ricorda che, in fondo, una persona che nuota sott'acqua torna un po’ da dove è partita, dove è iniziata e continua a rigenerarsi la sorgente della vita.
Inaugurazione: 7 luglio 2022, ore 18
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