Joaquín Bérchez. El Greco Architeto de retablos
Dal 25 Settembre 2014 al 24 Ottobre 2014
Napoli
Luogo: Istituto Cervantes
Indirizzo: via Nazario Sauro 23
Telefono per informazioni: +39 081 195 63311
E-Mail info: info@dmvcomunicazione.net
Sito ufficiale: http://www.napoles.cervantes es
Giovedì 25 settembre l’istituto Cervantes di Napoli inaugura l’anno accademico 2014-2015, presentando durante una “Giornata porte aperte”, dalle 10 alle 21, il programma didattico e culturale. Oltre ai vari corsi di spagnolo, di arte e letteratura, ai laboratori di scrittura e poesia latinoamericana, di traduzione e per interpreti, ai workshop, ai corsi online Ave e di alta formazione in collaborazione con l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, l’ente diretto da Luisa Castro organizza numerosi eventi. Come le rassegne cinematografiche “CinemaSpagna” e “Lunes de Cine”, l’omaggio ai registi spagnoli Julio Medem e Pablo Berger nell’ambito della XVI edizione del “Napoli Film Festival”, la partecipazione alla IV edizione di “Venezia a Napoli”. E ancora, mostre, convegni, presentazione di libri e incontri dedicati alla storia, all’architettura, alla letteratura e all’archeologia.
In occasione dell’apertura dell’anno accademico, inoltre, si terrà il vernissage della mostra “El Greco Architeto de retablos” a cura del fotografo e storico dell’architettura Joaquín Bérchez (25 settembre - 24 ottobre). Organizzata in collaborazione con la Real Academia de Bellas Artes de San Carlos de Valencia, la Generalitat Valenciana, il Palladio Museum ed il Comune di Heraklion, l’esposizione fotografica ripercorre i momenti più importanti della attività artistica in Spagna di Doménico Theotocópuli, conosciuto come “El Greco”, nell’ambito dell’arte del retablo, ovvero delle pale d’altare. Grazie alla sua personale strategia fotografica e ad un uso intelligente del particolare e della frammentazione, Bérchez svela la profonda conoscenza del linguaggio architettonico utilizzato da El Greco nei suoi retablos. Mostrando il ricco e multiple dialogo tra cornice e pittura. Al vernissage (ore 19, ingresso libero) sarà presente l’autore e curatore della mostra, Joaquín Bérchez.
Tra gli ospiti che parteciperanno alle varie iniziative organizzate dall’istituto di via Nazario Sauro ecco gli scrittori Julio Llamazares (8 ottobre), Ricardo Menéndez Salmón (15 ottobre) e Alicia Giménez Bartlett in una conversazione con Maurizio De Giovanni (13 novembre), il drammaturgo Eduardo Galán e l’attore Javier Veiga alle prese con un adattamento dell'opera di Lope de Vega, “El caballero de Olmedo” (19 novembre), il paleontologo Diego Arcedillo e l’archeologo Ivan de Pedro (29 ottobre), i registi Avelina Prat (26 settembre), Miguel Ferrari - che presenta il film “Azul y no tan rosa” (6 ottobre) - e David Trueba, in occasione della prima napoletana della sua ultima pellicola “Vivir es fácil con los ojos cerrados” vincitrice di 6 Premi Goya. Infine, dal 26 novembre al 17 dicembre si terrà “Guatemala, corazón del mundo maya”: mostra, film e conferenze sulla cultura maya realizzata in collaborazione con l’ambasciata del Guatemala in Italia, INGUAT e il consolato onorario del Guatemala a Napoli.
In occasione del quarto centenario dalla morte di Doménico Theotocópuli “El Greco” a Toledo (Candía, Creta, 1541- Toledo, 1614), questa esposizione fotografica ripercorre i momenti più importanti della sua attività artistica, in Spagna, nell’ambito dell’arte del retablo ovvero delle pale d’altare. El Greco, formatosi prima a Creta e poi a Venezia e Roma, nel 1577 arrivò a Toledo città in cui il sistema di produzione delle immagini era diverso da quello italiano e dove l’artista realizzava non solo i dipinti ma anche le pale d’altare, i retablos appunto, per incorniciarli. In Spagna oltre alla sua grande produzione artistica come pittore, El Greco lavorò come architeto, progettando le pale d’altare; insieme al figlo Manuel, si occupò dell’intaglio dell’assemblaggio e della doratura degli elementi architettonici delle pale. A Toledo, El Greco si fece notare per lo stile personale, per un particolare gusto nell’uso dell’oro brunito e matto, eredità dei primi anni di formazione trascorsi a Creta. Le lezioni di architettura di avanguardia durante il soggiorno a Venezia e Roma (in particolare di Andrea Palladio e di Michelangelo) vennero da lui reinterpretate ed applicate agli usi e ai modi dell’architettura spagnola e toledana, soprattutto.
EL GRECO ARCHITETO DE RETABLOS, vuole mostrare il ricco e multiple dialogo tra la cornice e la pittura del Greco, cornici non solo delle pale d’altare ma anche delle architetture e degli ambienti ecclesiastici nei quali si utilizzavano.
Joaquín Bérchez è fotografo e storico dell’architettura. La sua opera fotografica è stata esposta in numerose città spagnole e in diverse gallerie internazionali: New York (Queen Sofia Spanisu Institute), Messico (Colegio de Minería), Vicenza (Museo Palladio), Palermo (Università degli Studi di Palermo), Roma (Real Academia de España), Camerino (Palazzo Ducale), Lisbona (Museu Arte Popular). Le sue fotografie sono presenti su riviste internazionali quali FMR, Franco Maria Ricci e da dieci anni illustra le copertine degli Annali di Architettura. La sua fotografia diviene uno strumento di narrazione e di creazione visiva sull’architettura e sul paesaggio. Con EL GRECO ARCHITETO DE RETABLOS Joaquín Bérchez, grazie alla sua personale strategia fotografica e ad un uso intelligente del particolare e della frammentazione, ci svela i valori plastici che lo definiscono, oltre alla profonda conoscenza del linguaggio architettonico utilizzato da El Greco nei suoi retablos. Aspetto, quest’ultimo, inedito e poco conosciuto della sua poliedrica personalità artistica. "El Greco architecto de retablos", un ritratto per immagini che il fotografo Joaquín Bérchez ha voluto dedicare agli altari del grande artista spagnolo.
In occasione dell’apertura dell’anno accademico, inoltre, si terrà il vernissage della mostra “El Greco Architeto de retablos” a cura del fotografo e storico dell’architettura Joaquín Bérchez (25 settembre - 24 ottobre). Organizzata in collaborazione con la Real Academia de Bellas Artes de San Carlos de Valencia, la Generalitat Valenciana, il Palladio Museum ed il Comune di Heraklion, l’esposizione fotografica ripercorre i momenti più importanti della attività artistica in Spagna di Doménico Theotocópuli, conosciuto come “El Greco”, nell’ambito dell’arte del retablo, ovvero delle pale d’altare. Grazie alla sua personale strategia fotografica e ad un uso intelligente del particolare e della frammentazione, Bérchez svela la profonda conoscenza del linguaggio architettonico utilizzato da El Greco nei suoi retablos. Mostrando il ricco e multiple dialogo tra cornice e pittura. Al vernissage (ore 19, ingresso libero) sarà presente l’autore e curatore della mostra, Joaquín Bérchez.
Tra gli ospiti che parteciperanno alle varie iniziative organizzate dall’istituto di via Nazario Sauro ecco gli scrittori Julio Llamazares (8 ottobre), Ricardo Menéndez Salmón (15 ottobre) e Alicia Giménez Bartlett in una conversazione con Maurizio De Giovanni (13 novembre), il drammaturgo Eduardo Galán e l’attore Javier Veiga alle prese con un adattamento dell'opera di Lope de Vega, “El caballero de Olmedo” (19 novembre), il paleontologo Diego Arcedillo e l’archeologo Ivan de Pedro (29 ottobre), i registi Avelina Prat (26 settembre), Miguel Ferrari - che presenta il film “Azul y no tan rosa” (6 ottobre) - e David Trueba, in occasione della prima napoletana della sua ultima pellicola “Vivir es fácil con los ojos cerrados” vincitrice di 6 Premi Goya. Infine, dal 26 novembre al 17 dicembre si terrà “Guatemala, corazón del mundo maya”: mostra, film e conferenze sulla cultura maya realizzata in collaborazione con l’ambasciata del Guatemala in Italia, INGUAT e il consolato onorario del Guatemala a Napoli.
In occasione del quarto centenario dalla morte di Doménico Theotocópuli “El Greco” a Toledo (Candía, Creta, 1541- Toledo, 1614), questa esposizione fotografica ripercorre i momenti più importanti della sua attività artistica, in Spagna, nell’ambito dell’arte del retablo ovvero delle pale d’altare. El Greco, formatosi prima a Creta e poi a Venezia e Roma, nel 1577 arrivò a Toledo città in cui il sistema di produzione delle immagini era diverso da quello italiano e dove l’artista realizzava non solo i dipinti ma anche le pale d’altare, i retablos appunto, per incorniciarli. In Spagna oltre alla sua grande produzione artistica come pittore, El Greco lavorò come architeto, progettando le pale d’altare; insieme al figlo Manuel, si occupò dell’intaglio dell’assemblaggio e della doratura degli elementi architettonici delle pale. A Toledo, El Greco si fece notare per lo stile personale, per un particolare gusto nell’uso dell’oro brunito e matto, eredità dei primi anni di formazione trascorsi a Creta. Le lezioni di architettura di avanguardia durante il soggiorno a Venezia e Roma (in particolare di Andrea Palladio e di Michelangelo) vennero da lui reinterpretate ed applicate agli usi e ai modi dell’architettura spagnola e toledana, soprattutto.
EL GRECO ARCHITETO DE RETABLOS, vuole mostrare il ricco e multiple dialogo tra la cornice e la pittura del Greco, cornici non solo delle pale d’altare ma anche delle architetture e degli ambienti ecclesiastici nei quali si utilizzavano.
Joaquín Bérchez è fotografo e storico dell’architettura. La sua opera fotografica è stata esposta in numerose città spagnole e in diverse gallerie internazionali: New York (Queen Sofia Spanisu Institute), Messico (Colegio de Minería), Vicenza (Museo Palladio), Palermo (Università degli Studi di Palermo), Roma (Real Academia de España), Camerino (Palazzo Ducale), Lisbona (Museu Arte Popular). Le sue fotografie sono presenti su riviste internazionali quali FMR, Franco Maria Ricci e da dieci anni illustra le copertine degli Annali di Architettura. La sua fotografia diviene uno strumento di narrazione e di creazione visiva sull’architettura e sul paesaggio. Con EL GRECO ARCHITETO DE RETABLOS Joaquín Bérchez, grazie alla sua personale strategia fotografica e ad un uso intelligente del particolare e della frammentazione, ci svela i valori plastici che lo definiscono, oltre alla profonda conoscenza del linguaggio architettonico utilizzato da El Greco nei suoi retablos. Aspetto, quest’ultimo, inedito e poco conosciuto della sua poliedrica personalità artistica. "El Greco architecto de retablos", un ritratto per immagini che il fotografo Joaquín Bérchez ha voluto dedicare agli altari del grande artista spagnolo.
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