Monica Biancardi. The catalogue of Huts
Dal 21 Gennaio 2023 al 18 Marzo 2023
Napoli
Luogo: Shazar Gallery
Indirizzo: Via Pasquale Scura 8
Orari: dal martedì al sabato dalle 14.30 alle 19.30 e su appuntamento
Telefono per informazioni: +39 081 1812 6773
E-Mail info: info@shazargallery.com
Sito ufficiale: http://www.shazargallery.com
Sabato 21 gennaio, dalle ore 16.00, la Shazar Gallery presenta THE CATALOGUE OF HUTS di Monica Biancardi, la seconda personale dell’artista napoletana, di base a Roma, nella galleria di via Pasquale Scura.
Il nuovo progetto, realizzato in esclusiva, è una narrazione grafica, scandita da cartine geografiche, da dati statistici, da incisioni e graffi che delineano il racconto di un dolore nascosto da superfici trasparenti. Solo la luce e le ombre rivelano la realtà della capanna, non più rifugio ma prigione, non più luogo ma oggetto simbolo, spazio dell’incubo reso dalla Biancardi con poesia leggera, con un linguaggio fanciullesco che apre a riflessioni sulle condizioni femminili.
La denuncia dell’artista parte dal periodo del lockdown visualizzato in una mappa cartacea in cui le aree evidenziate e le date che ne indicano la chiusura, riportano all’aumento di rischio per le donne. Il lavoro, nato come mappatura mondiale in cui i paesi assumono l’aspetto di capanne e mostrano al loro interno numeri percentuali (che, preceduti da un segno + designano la crescita, rispetto all’anno precedente, delle denunce per abusi o maltrattamenti sulle donne) produce una mappatura falsata: troppi paesi – democratici e non – dichiarano percentuali del tutto ingannevoli. Ne risulta il carattere del tutto fasullo, e ipocrita, del dato statistico, che qui come in altri casi va a braccetto con l’ideologia, mascherato da prodotto scientifico.
L’opera è accompagnata da una serie di disegni di capanne incisi su carta, a testimonianza di un catalogo mondiale, e da disegni di alcuni prodotti d’uso quotidiano incisi su plexiglass, rappresentati come armi a doppio taglio che attentano la sfera femminile.
Monica Biancardi, Napoli 1972, si laurea in scenografia con una tesi sperimentale sulla fotografia di teatro. Inizia a lavorare per importanti registi (svolgendo parallelamente l’attività di docente) realizzando al tempo stesso personali ricerche. La prima Credere, vent’anni di sguardi bianco/nero al sud Italia, viene in parte acquistata assieme ad altri diversi lavori, dalla Bibliothèque Nationale de France, e nel 2014 invitata nel programma ufficiale del Mois de la Photo di Parigi. Prima mostra pubblica è Ritratti, inaugurata a Napoli nel 2003 per poi proseguire in giro per l’Europa vincendo vari premi, tanto che Achille Bonito Oliva la invita a progettare un’intera cella all’interno della Certosa di Padula, durante la rassegna “Le Opere e i giorni”. Nel 2018, in occasione della mostra Ritratti presso il Museo di Roma in Trastevere, esce il volume manodopera per la casa editrice Contrasto. “Dolore”, parte del progetto artistico Aldilà, è acquisito dalla nuova Metropolitana di Napoli e installato nella fermata Lala. Nel 2006 espone a Castel Sant’Elmo di Napoli Mutamenti, dedica al padre (cat. Electa). Sensibile al tema dell’integrazione culturale, per l’Al Quds University di Gerusalemme, Monica espone il lavoro svolto per anni in Palestina (cat. Al Quds University) e poi in forma multimediale al MAV di Ercolano Tra le immagini. Nel 2009 realizza su invito della Soprintendenza di Napoli una grande mostra dal titolo Orientamenti al Museo di Capodimonte di Napoli (cat. Shin Art). Nell’ottobre 2012 il MART la invita ad esporre il progetto Habitus. Nel 2015 vince il Premio DolomitiArteContemporanee. Nel 2017 pubblica per la casa editrice Damiani RiMembra, progetto durato più di sette anni a cui collabora il poeta Gabriele Frasca. Il lavoro viene esposto al Museo Nitsch di Napoli, all’I.I.C. a Parigi durante Paris-Photo, al Museo di Santa Maria della Scala a Siena ed è scelto per rappresentare La Biennale de la Photographie Italienne al festival de Aubagne nel 2018.
A marzo 2019 inaugura il progetto Punti di Vista presso Shazar Gallery di Napoli. Uno dei polittici viene acquisito dal MADRE di Napoli. Le sue opere sono presenti in molte collezioni private di arte contemporanea.
Opening: sabato 21 gennaio ore 16-20
Il nuovo progetto, realizzato in esclusiva, è una narrazione grafica, scandita da cartine geografiche, da dati statistici, da incisioni e graffi che delineano il racconto di un dolore nascosto da superfici trasparenti. Solo la luce e le ombre rivelano la realtà della capanna, non più rifugio ma prigione, non più luogo ma oggetto simbolo, spazio dell’incubo reso dalla Biancardi con poesia leggera, con un linguaggio fanciullesco che apre a riflessioni sulle condizioni femminili.
La denuncia dell’artista parte dal periodo del lockdown visualizzato in una mappa cartacea in cui le aree evidenziate e le date che ne indicano la chiusura, riportano all’aumento di rischio per le donne. Il lavoro, nato come mappatura mondiale in cui i paesi assumono l’aspetto di capanne e mostrano al loro interno numeri percentuali (che, preceduti da un segno + designano la crescita, rispetto all’anno precedente, delle denunce per abusi o maltrattamenti sulle donne) produce una mappatura falsata: troppi paesi – democratici e non – dichiarano percentuali del tutto ingannevoli. Ne risulta il carattere del tutto fasullo, e ipocrita, del dato statistico, che qui come in altri casi va a braccetto con l’ideologia, mascherato da prodotto scientifico.
L’opera è accompagnata da una serie di disegni di capanne incisi su carta, a testimonianza di un catalogo mondiale, e da disegni di alcuni prodotti d’uso quotidiano incisi su plexiglass, rappresentati come armi a doppio taglio che attentano la sfera femminile.
Monica Biancardi, Napoli 1972, si laurea in scenografia con una tesi sperimentale sulla fotografia di teatro. Inizia a lavorare per importanti registi (svolgendo parallelamente l’attività di docente) realizzando al tempo stesso personali ricerche. La prima Credere, vent’anni di sguardi bianco/nero al sud Italia, viene in parte acquistata assieme ad altri diversi lavori, dalla Bibliothèque Nationale de France, e nel 2014 invitata nel programma ufficiale del Mois de la Photo di Parigi. Prima mostra pubblica è Ritratti, inaugurata a Napoli nel 2003 per poi proseguire in giro per l’Europa vincendo vari premi, tanto che Achille Bonito Oliva la invita a progettare un’intera cella all’interno della Certosa di Padula, durante la rassegna “Le Opere e i giorni”. Nel 2018, in occasione della mostra Ritratti presso il Museo di Roma in Trastevere, esce il volume manodopera per la casa editrice Contrasto. “Dolore”, parte del progetto artistico Aldilà, è acquisito dalla nuova Metropolitana di Napoli e installato nella fermata Lala. Nel 2006 espone a Castel Sant’Elmo di Napoli Mutamenti, dedica al padre (cat. Electa). Sensibile al tema dell’integrazione culturale, per l’Al Quds University di Gerusalemme, Monica espone il lavoro svolto per anni in Palestina (cat. Al Quds University) e poi in forma multimediale al MAV di Ercolano Tra le immagini. Nel 2009 realizza su invito della Soprintendenza di Napoli una grande mostra dal titolo Orientamenti al Museo di Capodimonte di Napoli (cat. Shin Art). Nell’ottobre 2012 il MART la invita ad esporre il progetto Habitus. Nel 2015 vince il Premio DolomitiArteContemporanee. Nel 2017 pubblica per la casa editrice Damiani RiMembra, progetto durato più di sette anni a cui collabora il poeta Gabriele Frasca. Il lavoro viene esposto al Museo Nitsch di Napoli, all’I.I.C. a Parigi durante Paris-Photo, al Museo di Santa Maria della Scala a Siena ed è scelto per rappresentare La Biennale de la Photographie Italienne al festival de Aubagne nel 2018.
A marzo 2019 inaugura il progetto Punti di Vista presso Shazar Gallery di Napoli. Uno dei polittici viene acquisito dal MADRE di Napoli. Le sue opere sono presenti in molte collezioni private di arte contemporanea.
Opening: sabato 21 gennaio ore 16-20
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