Nicola Bertellotti. Hic Sunt Dracones

Nicola Bertellotti, Child's play
Dal 29 Luglio 2016 al 16 Agosto 2016
Napoli
Luogo: Castel dell'Ovo
Indirizzo: via Eldorado 3
Orari: dal lunedì al sabato dalle ore 11 alle ore 18; domenica dalle ore 10 alle ore 14
Curatori: Patrizia Varone
Enti promotori:
- Con Patrocinio del Comune di Napoli - Assessorato alla Cultura
Sito ufficiale: http://www.nicolabertellotti.com/
Inaugura venerdì 29 luglio alle ore 17,30, l'esposizione di Nicola Bertellotti.
"Hic Sunt Dracones", titolo della personale, è una locuzione latina molto diffusa sulle carte geografiche antiche, a partire dall'antica Roma, utilizzata in corrispondenza delle zone inesplorate dell'Africa e dell'Asia.
In effetti Nicola Bertellotti svolge ricerche sui luoghi abbandonati e "defunzionalizzati", dislocati in tutto il mondo, che ri-prendono vita grazie alla natura. Il suo progetto consi- ste nel mostrare la trasformazione di questi luoghi.
In particolare la sua ricerca è tesa a sottolineare e a mettere in evidenza visioni legate all'immaginario letterario e cinematografico dei posti da lui fotografati, la cui inutiliz- zabilità ne ha alterato i connotati. In ogni scatto, infatti, Nicola Bertellotti propone un racconto alternativo, un ribaltamento del reale. Una visione e un modo di vedere che diventa un invito a partecipare a questa suggestione.
"Hic sunt dracones", deriva anche dalla pratica medievale di mettere draghi sulle aree inesplorate delle mappe. Questa cartografia dell'ignoto viene rappresentata nelle im- magini in esposizione, delle moderne rovine, vestigia di un passato prossimo dimenti- cato e che si pone ai confini della nostra società.
"Nicola Bertellotti - scrive Pier Luigi Pinelli, docente di Letteratura francese all'Universi- tà di Genova - celebra una spazialità affettiva, che, basandosi sul ricordo, è popolata da rovine: l’eco irreale dei passi nelle stanze vuote, la penombra e la tela del ragno, che evoca la precarietà dell’esistenza. [...] L’obiettivo cattura immagini di un passato attra- verso la memoria della propria esperienza, con un rimando alla Recherche du temps perdu. Gli oggetti desueti e i luoghi ritratti dal fotografo rivestono, infatti, la stessa funzione che ricopre in Proust la madeleine, quella di evocare il ricordo di un’età felice".
Nicola Bertellotti nasce a Pietrasanta (LU) il 16 aprile 1976.
Fin da giovanissimo l’amore per i viaggi lo porta ad avvicinarsi alla fotografia, che di- venta per lui un mezzo attraverso il quale trattenere la memoria della propria esperien- za. La lettura de “L’usage du monde” di Nicolas Bouvier fa nascere in lui il desiderio di raccontare tutto ciò che incontra come un affresco, mettendo in risalto la nuda realtà dei luoghi che esplora e lasciandosi talvolta aggredire e spogliare da essi.
Studia storia all’Università di Pisa, dove si avvicina alla filosofia di John Ruskin e dove il senso di caducità di ogni cosa si radica profondamente nella sua visione del mondo. La sua ricerca si orienta così verso l’estetica della decadenza, portandolo a sviluppare una poetica improntata alla bellezza dell’abbandono, ad una “Fenomenologia della fine“ di luoghi dimenticati, riportati alla luce attraverso l’obiettivo fotografico.
Questa rappresentazione di verità scaturisce da un lucido sguardo sulle rovine moder- ne, simbolo di un tempo perduto che si aspira a ritrovare.
Inaugurazione venerdì 29 luglio alle ore 17,30
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