Romualdo Schiano. Cesare Augusto. Leggi, Frammenti, Reperti
Dal 20 Settembre 2014 al 27 Settembre 2014
Nola | Napoli
Luogo: Chiesa dei Santi Apostoli
Indirizzo: via San Felice
E-Mail info: romualdoschiano@gmail.com
Nell’ambito delle celebrazioni per il bimillenario della morte del primo Imperatore romano Augusto, che si terranno a Nola fino al 14 ottobre, in collaborazione con l’associazione Meridies, è stato organizzato un ricco calendario sulla sua figura. Parate, rievocazioni storiche, convegni , rappresentazioni teatrali,visite guidate, laboratori e la mostra d’arte contemporanea del maestro Romualdo Schiano, che sarà inaugurata sabato 20 settembre ore 19 alla Chiesa dei Santi Apostoli in via San Felice, omaggieranno uno dei personaggi più importanti della nostra storia per ricordarne le azioni, il ruolo fondamentale per l’umanità e il significato della sua azione politica.
Morto proprio a Nola nel 14 d.C..Augusto, indica le sue gesta in un suo scritto “Index Rerum a se gestarum” (Indice delle azioni da lui stesso compiute) noto anche come “Res Gestae divi Augusti” (Imprese del divino Augusto) scoperto nel 1555 sulle pareti di un tempio di Ankara, opera di eccezionale valore documentario e storico poiché l’Imperatore ricorda in 35 capitoli tutte le sue imprese e cariche ricoperte durante la sua vita politica dal 44 a.C. al 14 d.C. Ed è proprio da questo scritto, che l’artista napoletano, sempre attento alle problematiche sociali e culturali, fortemente proiettato alla rivisitazione ed attualizzazione del mito e della storia, trae ispirazione per rappresentare su supporti pregiati, l’attività militare, politica, civile di Ottaviano Augusto ricorrendo a tecniche del passato filtrate attraverso il sentimento moderno. Schiano, attento alle nuove sperimentazioni e alle sollecitazioni del reale, basti pensare alle performances degli anni ’80 , alla ricerca pittorica nelle varie fasi di trasformazione-dall’informale, con la serie degli “Effetti rivissuti” con l’uso di materiali poveri e quella della “Pittura attraversata” degli anni ’90 attraverso l’uso di strumenti informatici che lo portano a realizzare più tardi i suoi “Reperti industriali”, tentando di cogliere il senso della storia provando a “riscriverla” con i colori. Ed è proprio da allora che Schiano arriva all’arte come evoluzione e non mera rappresentazione. Il percorso espositivo intitolato “Cesare Augusto-Leggi,Frammenti,Reperti”, presentato dal poeta Raffaele Urraro, visitabile fino al 27 settembre, si inserisce proprio in questo discorso intrapreso. Inizia a lavorare con i decreti, le leggi per finire con l’opera che rappresenta la sua morte. Su tela d’Olanda e con pigmenti e polveri naturali, l’artista usa il nero per simboleggiare la lava del Vesuvio, ma anche la morte, il giallo come il tufo dei nostri luoghi e il rosso pompeiano la vita sociale, i costumi,per riuscire attraverso la storia con tratti filosofici e mistici , tipici della sua ricerca, a riflettere su una concezione unitaria del cosmo, pervaso di forze spirituali, dominato da leggi universali in cui l’uomo è sempre al centro. In alcuni lavori compaie il celeste color del cielo che, invece, rappresenta la vita, la speranza, l’infinito.Passato e presente si fondono insieme nelle opere facendo pensare ai problemi dell’uomo moderno usando la materia storica come un pretesto per affrontare la memoria del pensiero nei secoli. La sua è una pittura in evoluzione che mette in scena metafore suggestive e soluzioni affrontate da grandi temi dell’identificazione e riconoscimento del sé come emblema di tutto ciò che succede anche oggi come in passato e come speranza rivolta al futuro per raccontare attraverso stratificazioni della materia l’irraggiungibilità dell’assoluto. La vita e l’opera di Augusto , che portò pace ai Romani attraverso il suo spirito riformista per Schiano rimane ancora un messaggio valido per affrontare tante necessità che affliggono la società attuale.
Morto proprio a Nola nel 14 d.C..Augusto, indica le sue gesta in un suo scritto “Index Rerum a se gestarum” (Indice delle azioni da lui stesso compiute) noto anche come “Res Gestae divi Augusti” (Imprese del divino Augusto) scoperto nel 1555 sulle pareti di un tempio di Ankara, opera di eccezionale valore documentario e storico poiché l’Imperatore ricorda in 35 capitoli tutte le sue imprese e cariche ricoperte durante la sua vita politica dal 44 a.C. al 14 d.C. Ed è proprio da questo scritto, che l’artista napoletano, sempre attento alle problematiche sociali e culturali, fortemente proiettato alla rivisitazione ed attualizzazione del mito e della storia, trae ispirazione per rappresentare su supporti pregiati, l’attività militare, politica, civile di Ottaviano Augusto ricorrendo a tecniche del passato filtrate attraverso il sentimento moderno. Schiano, attento alle nuove sperimentazioni e alle sollecitazioni del reale, basti pensare alle performances degli anni ’80 , alla ricerca pittorica nelle varie fasi di trasformazione-dall’informale, con la serie degli “Effetti rivissuti” con l’uso di materiali poveri e quella della “Pittura attraversata” degli anni ’90 attraverso l’uso di strumenti informatici che lo portano a realizzare più tardi i suoi “Reperti industriali”, tentando di cogliere il senso della storia provando a “riscriverla” con i colori. Ed è proprio da allora che Schiano arriva all’arte come evoluzione e non mera rappresentazione. Il percorso espositivo intitolato “Cesare Augusto-Leggi,Frammenti,Reperti”, presentato dal poeta Raffaele Urraro, visitabile fino al 27 settembre, si inserisce proprio in questo discorso intrapreso. Inizia a lavorare con i decreti, le leggi per finire con l’opera che rappresenta la sua morte. Su tela d’Olanda e con pigmenti e polveri naturali, l’artista usa il nero per simboleggiare la lava del Vesuvio, ma anche la morte, il giallo come il tufo dei nostri luoghi e il rosso pompeiano la vita sociale, i costumi,per riuscire attraverso la storia con tratti filosofici e mistici , tipici della sua ricerca, a riflettere su una concezione unitaria del cosmo, pervaso di forze spirituali, dominato da leggi universali in cui l’uomo è sempre al centro. In alcuni lavori compaie il celeste color del cielo che, invece, rappresenta la vita, la speranza, l’infinito.Passato e presente si fondono insieme nelle opere facendo pensare ai problemi dell’uomo moderno usando la materia storica come un pretesto per affrontare la memoria del pensiero nei secoli. La sua è una pittura in evoluzione che mette in scena metafore suggestive e soluzioni affrontate da grandi temi dell’identificazione e riconoscimento del sé come emblema di tutto ciò che succede anche oggi come in passato e come speranza rivolta al futuro per raccontare attraverso stratificazioni della materia l’irraggiungibilità dell’assoluto. La vita e l’opera di Augusto , che portò pace ai Romani attraverso il suo spirito riformista per Schiano rimane ancora un messaggio valido per affrontare tante necessità che affliggono la società attuale.
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