Vittoria Salabelle. San Gregorio

Vittoria Salabelle, San Gregorio

 

Dal 06 Agosto 2019 al 12 Agosto 2019

Pimonte | Napoli

Luogo: Museo Multimediale dei Monti Lattari

Indirizzo: piazza Roma 15

Orari: dalle ore 9:00 alle ore 12:00, nel pomeriggio su appuntamento

Curatori: Serena Calò

Enti promotori:

  • Assessorato al Turismo del Comune di Pimonte



Lunedì 5 Agosto, alle ore 18:00, il Museo Multimediale dei Monti Lattari di Pimonte, sito in piazza Roma 15, presenta San Gregorio, la mostra personale dell’artista Vittoria Salabelle, a cura di Serena Calò.

La mostra – promossa e sponsorizzata dall’Assessorato al Turismo del Comune di Pimonte in occasione della XII edizione del Faito Doc Festival che si terrà dal 6 al 12 agosto sul monte Faito - sarà visitabile tutti i giorni per la durata del festival dalle ore 9:00 alle ore 12:00, nel pomeriggio su appuntamento.
San Gregorio - oltre ad essere stata scelta per il richiamo sia al suo carattere multimediale legato al mezzo espressivo utilizzato per la realizzazione dell’opera, sia alla consolidata tradizione del presepe vivente promossa ogni anno dal Comune di Pimonte - è una serie di lavori che l’artista ha dedicato alla sua città natale, Napoli.

Protagoniste indiscusse del percorso di ricerca di Salabelle sono le mani, in questo caso quelle dei pastori realizzate dagli artigiani di San Gregorio Armeno, scartate perché imperfette o mutile.
Dopo un meticoloso processo di catalogazione, Vittoria Salabelle giunge a una sintesi compositiva in cui la materia scultorea si fonde con la luce prodotta dallo scanner, medium digitale utilizzato per creare queste immagini. “La scelta di usare lo scanner in quanto strumento digitale che acquisisce (crea) l’immagine attraverso il contatto - le mani devono toccare il vetro dello scanner per far sì che la loro immagine emerga” dichiara l’artista, sottolineando l’importanza del senso del tatto in tutto il suo percorso: “L’estetica della gestualità diviene elemento predominante e concettuale della mia poetica espressiva. […] il tatto è inteso come uno strumento empirico: toccare per realmente conoscere e capire il mondo”. Il suo lavoro di integrazione tra analogico e digitale vuole mostrarci come la fisicità dell’oggetto non possa essere sostituita da alcuna tecnica digitale, ma che possa essere esaltata grazie ad un uso consapevole della tecnologia. Mani che cercano, che si incontrano, che toccano, mani rotte, stanche, cadenti, mani forti e delicate, bianche come neve e scure come ebano, fluttuano sospese tra la luce e l’oscurità, lasciando lo spettatore sospeso in un tempo e in un luogo indefinito.

L’artista è riuscita a dare un senso di profondità unico a queste immagini di alto impatto visivo, quasi cinematografiche, non rinunciando ad una matrice fortemente pittorica, dove l’utilizzo della luce in contrasto con il fondo nero, ci svela ed esalta tutta la drammaticità della materia riprodotta, creando un perfetto accordo tra i richiami alla Napoli non solo della tradizione, dei pastori di San Gregorio Armeno e di Caravaggio, ma anche a una Napoli culla e fucina del Contemporaneo.

Vittoria Salabelle nasce a Napoli nel 1987. Dopo gli studi artistici e la laurea in Design per la moda presso la facoltà di Architettura della Seconda Università degli Studi di Napoli, si specializza in Information Design presso la Design Academy di Eindhoven. Il suo lavoro si basa sull’estetica, influenzata talvolta dalla poetica del caso, come lei stessa dichiara. Espone presso mostre e festival in Italia e in Europa; alcuni dei suoi lavori sono pubblicati su importanti riviste di arte e moda. Attualmente vive e lavora a Napoli.

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