Capolavori Caraveaggeschi a Novara. Pittura di realtà a Novara e nel suo territorio
Dal 31 Maggio 2014 al 20 Luglio 2014
Novara
Luogo: Arengo del Broletto
Indirizzo: via Fratelli Rosselli
Orari: da martedì a venerdì 9-19; sabato e domenica 10-19
Enti promotori:
- Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico del Piemonte
- Ufficio Beni Culturali - Diocesi di Novara
- ATL - Provincia di Novara
- Comune di Novara
- Progetto Città e Cattedrali
- Regione Piemonte
Telefono per informazioni: +39 0321 394059
E-Mail info: info@turismonovara.it
Sito ufficiale: http://www.turismonovara.it
Dal 31 maggio al 20 luglio Novara diventa sede di un’importante mostra dedicata a Caravaggio e alla sua scuola: Capolavori Caraveaggeschi a Novara. Pittura di realtà a Novara e nel suo territorio.
Nel percorso di visita, allestito all’interno dell’Arengo del Broletto di Novara, si potranno ammirare alcuni capolavori provenienti dal territorio della diocesi di Novara e dalle Collezioni Civiche. Ospite d’onore dell’iniziativa novarese l’ “Ecce Homo” di Caravaggio proveniente dai Musei di Strada Nuova – Palazzo Bianco di Genova. Una occasione unica per ammirare l’opera di Caravaggio e per riscoprire il ricco patrimonio diocesano.
L’evento, promosso ed organizzato dalla Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico del Piemonte, dall’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Novara e dall’ATL della Provincia di Novara, in collaborazione con il Comune di Novara, con il progetto Città e Cattedrali e la Regione Piemonte, è frutto di un intenso lavoro di studio, ricerche e restauri che hanno permesso di riscoprire autentici capolavori, selezionati dai curatori Anna Maria Bava e Francesco Gonzales, durante gli ultimi anni.
In mostra si potranno ammirare opere di Valentin de Boulogne, Nicolas Tournier, Domenico Fiasella, Giovanni Baglione, Tanzio da Varallo, Giuseppe Vermiglio e altri seguaci ed emuli di Caravaggio. La mostra sarà divisa in diverse sezioni: il territorio, il collezionismo privato, gli emigranti: nella prima sezione si potranno ammirare opere provenienti dal vasto territorio della diocesi di Novara. Nella sezione dedicata alle raccolte civiche alcuni dipinti dei Musei Civici restaurate di recente, e nell’ultima sezione opere di pertinenza di parrocchie ma provenienti dalla capitale, Roma, come dono degli emigranti: una per tutte il “San Carlo in preghiera” di Giovanni Baglione conservato nella chiesa parrocchiale di Pogno. A coronamento una sezione con un nutrito gruppo di opere di Antonio d’Enrico detto Tanzio da Varallo, il più rappresentativo pittore con accenti caravaggeschi mutuati grazie al suo viaggio a Roma e in centro Italia. Questo forte legame è testimoniato in mostra con il culmine qualitativo della pala con il “San Carlo comunica gli appestati” di Domodossola del 1616 realizzata proprio dopo il suo ritorno nel territorio novarese.
Un percorso di ventitre opere, tra pale d’altare e tele di medie dimensioni che, all’interno della splendida cornice dell’Arengo del Broletto, accompagneranno il visitatore in un percorso nella storia e nell’arte: un vero e proprio viaggio all’interno della pittura caravaggesca con sorprese inaspettate di bellezza e qualità.
Eccezionalmente, in occasione della mostra, torneranno temporaneamente in città alcune opere disperse a seguito delle soppressioni napoleoniche: l’ “Adorazione dei Pastori” di G. Vermiglio proveniente dalla Pinacoteca di Brera, e due tele di Tanzio da Varallo oggi esposte presso la Pinacoteca Sabauda di Torino.
Il ricco apparato iconografico aiuterà il visitatore a ripercorrere gli anni cruciali del fermento artistico tra Roma e il nord Italia attraverso l’eccezionale presenza di un capolavoro del maestro: l’ “Ecce Homo” conservato a Genova, una presenza indispensabile al fine di rendere tangibile il filo rosso che lega Cavaraggio ai suoi emuli presenti in mostra. La preziosa tela Genovese, databile intorno al 1605, bene si lega alla produzione post-romana di Tanzio da Varallo, creando un link diretto tra il maestro e i suoi seguaci: il visitatore avrà quindi la possibilità diretta di confrontare le diverse anime del caravaggismo presenti sul territorio novarese in un dialogo diretto con un’opera emblematica di Caravaggio ospitata per la prima volta nella nostra città.
La mostra è dedicata a Sir Denis Mahon, grande storico dell’arte inglese e sommo studioso del ‘600 italiano, da sempre grande sostenitore del libero ingresso nei musei pubblici e proprio nel solco del suo insegnamento si è deciso di rendere gratuito l’ingresso alla mostra.
Nel percorso di visita, allestito all’interno dell’Arengo del Broletto di Novara, si potranno ammirare alcuni capolavori provenienti dal territorio della diocesi di Novara e dalle Collezioni Civiche. Ospite d’onore dell’iniziativa novarese l’ “Ecce Homo” di Caravaggio proveniente dai Musei di Strada Nuova – Palazzo Bianco di Genova. Una occasione unica per ammirare l’opera di Caravaggio e per riscoprire il ricco patrimonio diocesano.
L’evento, promosso ed organizzato dalla Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico del Piemonte, dall’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Novara e dall’ATL della Provincia di Novara, in collaborazione con il Comune di Novara, con il progetto Città e Cattedrali e la Regione Piemonte, è frutto di un intenso lavoro di studio, ricerche e restauri che hanno permesso di riscoprire autentici capolavori, selezionati dai curatori Anna Maria Bava e Francesco Gonzales, durante gli ultimi anni.
In mostra si potranno ammirare opere di Valentin de Boulogne, Nicolas Tournier, Domenico Fiasella, Giovanni Baglione, Tanzio da Varallo, Giuseppe Vermiglio e altri seguaci ed emuli di Caravaggio. La mostra sarà divisa in diverse sezioni: il territorio, il collezionismo privato, gli emigranti: nella prima sezione si potranno ammirare opere provenienti dal vasto territorio della diocesi di Novara. Nella sezione dedicata alle raccolte civiche alcuni dipinti dei Musei Civici restaurate di recente, e nell’ultima sezione opere di pertinenza di parrocchie ma provenienti dalla capitale, Roma, come dono degli emigranti: una per tutte il “San Carlo in preghiera” di Giovanni Baglione conservato nella chiesa parrocchiale di Pogno. A coronamento una sezione con un nutrito gruppo di opere di Antonio d’Enrico detto Tanzio da Varallo, il più rappresentativo pittore con accenti caravaggeschi mutuati grazie al suo viaggio a Roma e in centro Italia. Questo forte legame è testimoniato in mostra con il culmine qualitativo della pala con il “San Carlo comunica gli appestati” di Domodossola del 1616 realizzata proprio dopo il suo ritorno nel territorio novarese.
Un percorso di ventitre opere, tra pale d’altare e tele di medie dimensioni che, all’interno della splendida cornice dell’Arengo del Broletto, accompagneranno il visitatore in un percorso nella storia e nell’arte: un vero e proprio viaggio all’interno della pittura caravaggesca con sorprese inaspettate di bellezza e qualità.
Eccezionalmente, in occasione della mostra, torneranno temporaneamente in città alcune opere disperse a seguito delle soppressioni napoleoniche: l’ “Adorazione dei Pastori” di G. Vermiglio proveniente dalla Pinacoteca di Brera, e due tele di Tanzio da Varallo oggi esposte presso la Pinacoteca Sabauda di Torino.
Il ricco apparato iconografico aiuterà il visitatore a ripercorrere gli anni cruciali del fermento artistico tra Roma e il nord Italia attraverso l’eccezionale presenza di un capolavoro del maestro: l’ “Ecce Homo” conservato a Genova, una presenza indispensabile al fine di rendere tangibile il filo rosso che lega Cavaraggio ai suoi emuli presenti in mostra. La preziosa tela Genovese, databile intorno al 1605, bene si lega alla produzione post-romana di Tanzio da Varallo, creando un link diretto tra il maestro e i suoi seguaci: il visitatore avrà quindi la possibilità diretta di confrontare le diverse anime del caravaggismo presenti sul territorio novarese in un dialogo diretto con un’opera emblematica di Caravaggio ospitata per la prima volta nella nostra città.
La mostra è dedicata a Sir Denis Mahon, grande storico dell’arte inglese e sommo studioso del ‘600 italiano, da sempre grande sostenitore del libero ingresso nei musei pubblici e proprio nel solco del suo insegnamento si è deciso di rendere gratuito l’ingresso alla mostra.
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