Sarah Entwistle. You should remember to do those things done before that have to be done again
Dal 31 Ottobre 2020 al 28 Febbraio 2021
Orani | Nuoro
Luogo: Museo Nivola
Indirizzo: via Gonare 2
Curatori: Alfredo Cramerotti
Enti promotori:
- Regione Autonoma della Sardegna
- Comune di Orani
- Distretto culturale del Nuorese
Sito ufficiale: http://www.museonivola.it
Il Museo Nivola presenta la prima personale di Sarah Entwistle in una istituzione italiana: un corpus di opere completamente nuovo che comprende arazzi, oggetti e opere a due dimensioni.
La mostra You should remember to do those things done before that have to be done again (Dovresti ricordarti di fare quelle cose fatte prima che siano da rifare), a cura di Alfredo Cramerotti, prende il titolo da una lettera d’amore scritta a metà degli anni Sessanta dal nonno di Sarah Entwistle, Clive Entwistle (1916-1976), architetto come lei e contemporaneo di Costantino Nivola.
Nel suo lavoro Sarah Entwistle (1979) raccoglie oggetti e frammenti di materiali; la sua è una pratica quotidiana che, attraverso l’atto del ricordo, calibra tempo e luoghi. Negli ultimi anni questo rito ha iniziato a concentrarsi sull’archivio del nonno, intaccandone la storicità.
Avvicinarsi all’archivio come complesso di materiali in divenire consente ad Entwistle di rivedere e ricostruire continuamente nuove linee narrative. Gli oggetti all’interno dell’archivio vengono scambiati e dei pezzi sostituiti o estratti. In questo processo di fusione di biografie, spesso carico di tensione, l’artista avverte continuamente l’affacciarsi di un istinto proprietario, ogni volta che il confine di una storia vissuta viene violato.
Per la mostra al Museo Nivola, Sarah Entwistle ha creato una composizione scultorea di grandi dimensioni attraverso una serie di oggetti che registrano i movimenti di un anno e la sua prima visita a Orani. Presentando un’aggregazione di oggetti che hanno associazioni formali con un “presente storico”, l’artista traccia archi e tangenti fra le opere di Nivola, la vicenda di Clive Entwistle (entrambi emigrati europei a New York) e la sua stessa vita e pratica artistica.
Molti degli elementi esposti sono stati raccolti da Entwistle durante il suo primo viaggio via terra dalla sua casa di Berlino a Orani. Altri pezzi sono stati accumulati nello stesso anno a Londra, Berlino, in Marocco, ad Atene e in Sicilia. Sono elementi trovati e realizzati a mano che collettivamente creano un’archeologia di forme, materiali, toni e texture.
Nella galleria, queste costellazioni di manufatti, disposti a formare archi e assi risonanti, sono presentati su tre basi monolitiche in pietra e marmo. I visitatori possono rilassarsi sedendo su grandi blocchi di lana grezza compressa, tinta in varie sfumature di colore, accatastati intorno al perimetro dello spazio espositivo; da lì possono vedere una serie di arazzi di carta appesi al soffitto. Gli arazzi, realizzati con la tecnica del collage, utilizzano carta di diverse trame, opacità, grammature e dimensioni per creare un ambiente astratto nei toni del seppia e del blu.
Tre pannelli tessuti a mano prodotti da tessitrici locali di Sarule - Lucia Todde, Rosaria
Ladu e Pasquala Piredda - scandiscono lo spazio. I tessuti sono un ulteriore esempio della continua fascinazione dell’artista per il processo di traduzione e interpretazione che si attua nel passaggio dal mezzo del disegno a un oggetto materiale fatto a mano, con i relativi mutamenti di forma, scala e colore. Questa produzione collaborativa punta a far sì che la composizione e il risultato finale siano determinati e tradotti dall’occhio e dalla competenza delle tessitrici, e che da questo processo meno deterministico emergano nuove visioni. Attraverso questo corpus di lavoro Entwistle è alla ricerca di un orientamento visivo che sincronizzi storie personali, regioni geografiche e pratiche materiali condivise.
Sarah Entwistle ha studiato architettura presso The Bartlett, l’UCL e l’Architectural Association, a
Londra. Nel 2014 ha ricevuto la borsa di studio per artisti visivi della Fondazione Le Corbusier e nel 2015 ha presentato una mostra personale alla Fondazione Le Corbusier a Parigi. La mostra ha
coinciso con la pubblicazione della sua biografia sperimentale Please send this book to my
mother, Sternberg Press, 2015. È stata borsista della Fondazione Graham per gli studi avanzati in belle arti, Chicago, 2014; del Fondo per lo sviluppo internazionale degli artisti, Arts Council England, 2017; e vincitrice del premio principale per il Mostyn Open 21, MOSTYN.
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