Giuseppe Gallo. Prismi
Dal 19 Maggio 2013 al 30 Giugno 2013
Padova
Luogo: Oratorio di San Rocco
Indirizzo: via Santa Lucia
Orari: da martedì a domenica 9.30-12.30/ 15.30-19
Curatori: Nicola Galvan, Mattia Munari
Enti promotori:
- Assessorato alla Cultura del Comune di Padova
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 049 8204539/ 4530
E-Mail info: gennaric@comune.padova.it
Sito ufficiale: http://padovacultura.padovanet.it
Organizzata dall’ Assessorato alla Cultura del Comune di Padova nell'ambito del format Universi Diversi con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, l’esposizione di Giuseppe Gallo Prismi verrà inaugurata sabato 18 maggio alle ore 18:00 negli spazi dell’Oratorio di San Rocco a Padova. Una monumentale sequenza di opere scultoree, realizzate dall’artista nel 2007, darà vita ad un confronto dagli esiti emozionanti con l’architettura ed il ciclo pittorico del cinquecentesco edificio padovano. A parere dell’Assessore alla Cultura Andrea Colasio, il significato più profondo della mostra va ricercato «non solo nella possibilità di un dialogo tra l’estetica antica e l’arte contemporanea, ma anche nel tentativo di porre in relazione il sacro ed il profano, il sentimento della Storia ed il persistere, attraverso il tempo, dell’archetipo.» Con questo lavoro, già presentato nell’ambito di importanti avvenimenti espositivi in Italia e all’estero, Gallo compie una mappatura di ordine poetico delle diverse culture umane, raffigurate da ventisei maschere bronzee desunte dalle tradizioni religiose, folcloristiche e rituali di ogni continente. Elevandole su forme prismatiche che proseguono il loro stesso profilo, l’artista perviene ad innalzare attraverso le loro effigi degli ideali moloch, degli idoli che, raccolti in una impenetrabile cerimonia, invitano a riconsiderare il ruolo dell’arte rappresentativa nel destino delle diverse civiltà, delle quali essa non costituirebbe un semplice riflesso ma, piuttosto, il vero momento di fondazione.
Il tempo, la storia, il linguaggio sono d’altronde temi da sempre presenti nel lavoro dell’artista, il cui universo figurativo sembra incardinarsi nelle connessioni nascoste tra il pensiero e la natura. L’aspirazione a rintracciare l’ordine segreto del mondo, così come la volontà di manifestarne l’enigma, è interpretata nell’opera di Gallo dalla figura ricorrente dell’incantato o del filosofo, sorta di mediatore tra il piano del visibile e la dimensione dell’ignoto, immagine simbolica di un sapere intuitivo e poetico.
Affermatosi nei primi anni Ottanta come uno dei principali protagonisti della Nuova Scuola Romana e di una diffusa riscoperta della sensibilità pittorica, Giuseppe Gallo ha progressivamente ampliato la propria attività creativa alla scultura ed all’installazione, nonché condotto le proprie opere in molte tra le più importanti sedi espositive dedicate nel mondo all’arte contemporanea. I suoi lavori fanno parte di prestigiose collezioni pubbliche, tra le quali il MOMA di New York, il Museum Modern Kunst Stiftung Ludwig di Vienna, il Contemporain Midi Pirenées di Toulouse, il Groninger Museum, il Fukuyama Museum of Art, il Museum Biedermann di Donaueschingen e il MART di Rovereto
In occasione di questa mostra padovana, l’artista ha realizzato tre nuove opere pittoriche di grandi dimensioni che, inserendosi nell’architettura dell’Oratorio, costituiranno un “controcanto” lirico e luminoso alla forza plastica delle opere scultoree.
L’esposizione, curata da Nicola Galvan e Mattia Munari, avviene in collaborazione con MACO Arte di Padova e con la Galleria dello Scudo di Verona.
Il tempo, la storia, il linguaggio sono d’altronde temi da sempre presenti nel lavoro dell’artista, il cui universo figurativo sembra incardinarsi nelle connessioni nascoste tra il pensiero e la natura. L’aspirazione a rintracciare l’ordine segreto del mondo, così come la volontà di manifestarne l’enigma, è interpretata nell’opera di Gallo dalla figura ricorrente dell’incantato o del filosofo, sorta di mediatore tra il piano del visibile e la dimensione dell’ignoto, immagine simbolica di un sapere intuitivo e poetico.
Affermatosi nei primi anni Ottanta come uno dei principali protagonisti della Nuova Scuola Romana e di una diffusa riscoperta della sensibilità pittorica, Giuseppe Gallo ha progressivamente ampliato la propria attività creativa alla scultura ed all’installazione, nonché condotto le proprie opere in molte tra le più importanti sedi espositive dedicate nel mondo all’arte contemporanea. I suoi lavori fanno parte di prestigiose collezioni pubbliche, tra le quali il MOMA di New York, il Museum Modern Kunst Stiftung Ludwig di Vienna, il Contemporain Midi Pirenées di Toulouse, il Groninger Museum, il Fukuyama Museum of Art, il Museum Biedermann di Donaueschingen e il MART di Rovereto
In occasione di questa mostra padovana, l’artista ha realizzato tre nuove opere pittoriche di grandi dimensioni che, inserendosi nell’architettura dell’Oratorio, costituiranno un “controcanto” lirico e luminoso alla forza plastica delle opere scultoree.
L’esposizione, curata da Nicola Galvan e Mattia Munari, avviene in collaborazione con MACO Arte di Padova e con la Galleria dello Scudo di Verona.
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