LOVE and VIOLENCE

Piera de Nicolao, Condominium 1, 2013-2016, foto su pellicola, stampa anlogica su carta baritata, cm 60x50

 

Dal 11 Febbraio 2017 al 02 Aprile 2017

Padova

Luogo: Galleria Civica Cavour

Indirizzo: piazza Camillo Benso Conte di Cavour 73b

Orari: ore 10.00-13.00 e 15.00-19.00, chiuso il lunedì

Curatori: Barbara Codogno, Silvia Prelz

Enti promotori:

  • Comune di Padova - Settore Cultura Turismo Musei e Biblioteche
  • la Nuova Provincia di Padova
  • Confartigianato Imprese Veneto
  • Assosomm – Associazione Italiana delle Agenzie per il Lavoro

Costo del biglietto: ingresso gratuito

E-Mail info: info.loveandviolence@gmail.com

Sito ufficiale: http://www.facebook.com/loveandviolence.artfair



La mostra “Love and Violence”, aperta al pubblico dall’11 febbraio al 2 aprile 2017 in Galleria Cavour, nasce come manifesto di denuncia contro la violenza sulle donne, ma con un importante lavoro di ricerca delle curatrici, si estende a tutte le forme di violenza e vuol essere un momento di riflessione sociale e culturale che suggerisca soluzione e speranza.

Organizzata dal Comune di Padova, Settore Cultura Turismo Musei e Biblioteche e patrocinata da la Nuova Provincia di Padova, con il sostegno di Confartigianato Imprese Veneto e Assosomm – Associazione Italiana delle Agenzie per il Lavoro, la mostra è a cura di Barbara Codogno e Silvia Prelz.
La mostra sarà inaugurata venerdì 10 febbraio alle ore 18 e rimarrà aperta dal martedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.

Scriveva Martin Luther King: «Ciò che mi spaventa non è la violenza dei cattivi; è l’indifferenza dei buoni». Si potrebbe quasi dire, infatti, che alla violenza siamo stati abituati: quotidianamente la cronaca ci mostra immagini terribili davanti alle quali, addomesticati all'orrore, non sappiamo più reagire. Non prendiamo le distanze dai tanti abusi, soprusi, dalle menzogne, dai ricatti... Perché se è pur vero che la violenza sulle donne ha raggiunto quelle drammatiche cifre che hanno le guerre o i genocidi (da qui la parola femminicidio, appunto), è altrettanto vero che violenza è una modalità di pensiero e azione che irrompe in moltissime dinamiche e relazioni. Come parlare di tutto questo attraverso l'arte? Ventisette artisti, tra le eccellenze locali fino ai vertici dell'arte internazionale, sono stati chiamati a esasperare e risolvere questo binomio e il conseguente disequilibrio violento che si può innescare quando si esce dalla modalità dell'amore.

Tra installazioni, opere di fotografia, pittura, scultura e videoarte, “Love and Violence” affronta il tema affidandosi all'interpretazione di ogni singolo artista, con particolare attenzione alla sua ricaduta sociale. In mostra sarà messo a disposizione del pubblico un foglio di sala elettronico a supporto della visita. Come nei grandi musei, per la prima volta in Galleria Cavour, sarà presente una postazione con laptop liberamente utilizzabile dove grazie ad una tecnologia di ultima generazione brevettata da Volare Design & Project, si potrà accedere ad informazioni e approfondimenti sulla mostra e sugli artisti presenti. Catalogo Cleup Editore, testi critici di Francesca Bottacin e Alessia Castellani.

INCONTRI
Per analizzare e approfondire le molte sfaccettature del binomio Amore e Violenza, la mostra “Love and Violence” presenta, oltre all’esposizione d'arte contemporanea, un’importante rassegna di eventi, conferenze ed incontri che si terranno in Galleria Cavour sempre ad ingresso gratuito.

Si comincia giovedì 23 febbraio alle ore 17.30 con una conferenza tenuta dalle filosofe dell’Università di Padova Emanuela Magno “ARTE E TERRORE. Botero su Abu Ghraib” e Silvia Capodivacca “La violenza delle donne. Pratiche di emancipazione alternativa”.
In particolare il ciclo di dipinti su Abu Ghraib di Botero è una pagina poco conosciuta, lontana dalle immagini di donne abbondanti e festose che lo hanno reso famoso nel mondo. Ottanta opere con cui Botero ha deciso di comunicare al mondo tutto il suo disgusto e disprezzo alla vista delle immagini delle torture e dell’orrore nel carcere di Abu Ghraib, piccola cittadina a circa 30 km da Bagdad.

Si continua con l’incontro di mercoledì 8 marzo alle ore 17.30 dedicato alla calligrafia e pittura giapponese con la performance dell'artista Shofu Yoshimoto e il contributo del filosofo dell’Università di Padova Alberto Giacomelli.
Shofu Yoshimoto, tra i quattro artisti giapponesi presenti in mostra, è un’esponente conosciuta internazionalmente per l'arte calligrafica. Nelle sue opere crea contrasti meravigliosi tra il nero dell'inchiostro giapponese e il bianco della carta vegetale in un mirabile equilibrio di fragilità e forza.

Mercoledì 15 marzo dalle ore 17.30 si terrà un approfondimento sul tema “L’emancipazione della donna contribuisce al superamento della violenza”. Interverranno: Confartigianato Donne Impresa, la dott.ssa Grazia Carfaglio, Consigliere di Assosomm Associazione Italiana delle Agenzie per il Lavoro e Gianpaolo Scarante dell’Università di Padova, diplomatico e ambasciatore.

Il 17 e 18 marzo si terrà il convegno della Associazione di psicoanalisti Junghiani "VJA" (Viaggi Junghiani Analitici) dal titolo “Amore e Violenza: trauma, dissociazione e cura” in collaborazione con il Centro Junghiano Psicologia Analitica, il Centro Soranzo Mestre, che vedrà la partecipazione di Paolo Santonastaso, dell’Università di Padova e di Umberto Gallimberti, dell’ Università di Venezia.

Giovedì 23 marzo alle ore 17.30 spazio alla fotografia femminile con un focus tenuto dalle curatrici Barbara Codogno e Silvia Prelz. Si esploreranno i linguaggi della fotografia declinata al femminile passando da Francesca Woodman a Diane Arbus senza tralasciare artisti locali come la fotografa padovana Alessandra Toninello.

Chiude il ciclo di incontri la conferenza di giovedì 30 marzo ore 17.30 tenuta dai filosofi dell’Università di Padova Lorenza Bottacin Cantoni e Alberto Giacomelli che approfondiranno il tema della violenza dell’eros a partire da due romanzi in cui la letteratura si intreccia con la sessualità: “La filosofia nel boudoir” (1795) il manifesto più compiuto ed estremo del pensiero di François de Sade e “Venere in pelliccia” (1870) di Leopold von Sacher Masoch. Due autori che hanno esercitato una notevole influenza in ambito letterario e culturale tanto da dare origine ai termini “sadismo” e “masochismo”.

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