Anima mea
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Gianbecchina, La vendemmiatura
Dal 11 Febbraio 2021 al 11 Marzo 2021
Palermo
Luogo: Galleria Arte 24
Indirizzo: Via XX Settembre 24
Orari: da martedì a sabato 10-13 / 17-20 su appuntamento
Curatori: Silvia Tranchina
Nonostante le restrizioni anti Covid e i lockdown che si ripetono, la Galleria Arte 24 non si ferma. Convinta che la cultura e l’arte possano davvero risollevarci da questo distanziamento non solo fisico ma soprattutto mentale, fino all’11 marzo, prova a raccontare l’anima più ancestrale della nostra isola. Una mostra che coniuga tre artisti che mai si incontrarono tra loro o che fecero parte della stessa corrente ma da cui si evince che ciò che li accomuna con è solo l’amore per l’isola natia bensì l’afflato per la medesima potenza espressiva del colore.
Bruno Caruso, dedica vent’anni della sua produzione artistica proprio alla sua Monreale ed alle processioni con il Cristo, anche se gli aspetti etici e civili dell’uomo lo hanno da sempre interessato, forse per la sua laurea in Giurisprudenza: sulle sue tele, parla sì della sua Sicilia ma anche di guerra e di natura. Il suo grande impegno nei confronti dell’arte lo porterà ad applicarsi con totale dedizione alla realizzazione di illustrazioni di opere letterarie.
Giovanni Becchina, in arte Gianbecchina, dopo essersi unito al gruppo di artisti d’avanguardia con Renato Guttuso, condividendone le idee anticonformiste, pose al centro della sua arte il suo amore per la Sicilia agricola, diventando uno dei migliori interpreti della spiritualità siciliana. Unico nel vestire cose e paesaggi di uno splendente giallo dorato color del grano e a ritrarre la fatica sui volti scavati dal sole. Dalle sue opere si levano i suoni e le voci del lavoro contadino.
Dai toni piuttosto drammatici, con forti tensioni deformanti e con colori molto accesi e spesso contrastanti è invece la pittura di Saverio Terruso. La sua crescita artistica lo vedrà lavorare con Guttuso, Sassu e Fiume, per poi raggiungere il successo negli anni’ 80 con mostre personali a Rio de Janeiro, Brasilia, San Paolo e Porto Alegre. Dalla notevole intensità drammatica, sia nei colori sia nelle forme, il suo tratto pittorico ha l'intento di richiamare la forte emozione del tragico evento a cui rimanda.
Bruno Caruso, dedica vent’anni della sua produzione artistica proprio alla sua Monreale ed alle processioni con il Cristo, anche se gli aspetti etici e civili dell’uomo lo hanno da sempre interessato, forse per la sua laurea in Giurisprudenza: sulle sue tele, parla sì della sua Sicilia ma anche di guerra e di natura. Il suo grande impegno nei confronti dell’arte lo porterà ad applicarsi con totale dedizione alla realizzazione di illustrazioni di opere letterarie.
Giovanni Becchina, in arte Gianbecchina, dopo essersi unito al gruppo di artisti d’avanguardia con Renato Guttuso, condividendone le idee anticonformiste, pose al centro della sua arte il suo amore per la Sicilia agricola, diventando uno dei migliori interpreti della spiritualità siciliana. Unico nel vestire cose e paesaggi di uno splendente giallo dorato color del grano e a ritrarre la fatica sui volti scavati dal sole. Dalle sue opere si levano i suoni e le voci del lavoro contadino.
Dai toni piuttosto drammatici, con forti tensioni deformanti e con colori molto accesi e spesso contrastanti è invece la pittura di Saverio Terruso. La sua crescita artistica lo vedrà lavorare con Guttuso, Sassu e Fiume, per poi raggiungere il successo negli anni’ 80 con mostre personali a Rio de Janeiro, Brasilia, San Paolo e Porto Alegre. Dalla notevole intensità drammatica, sia nei colori sia nelle forme, il suo tratto pittorico ha l'intento di richiamare la forte emozione del tragico evento a cui rimanda.
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