Gaspare Occhipinti. Lacerazioni, maree, fuochi: ferri, terrecotte, jute

Gaspare Occhipinti, Uomo in frak

 

Dal 23 Marzo 2022 al 24 Aprile 2022

Palermo

Luogo: Palazzo Belmonte Riso

Indirizzo: Via Vittorio Emanuele 365

Orari: Martedì-Venerdì 9-18,30. Domenica 9-13

Curatori: Aldo Gerbino

E-Mail info: museo.arte.riso@regione.sicilia.it

Sito ufficiale: http://www.museoartecontemporanea.it


Mercoledì 23 marzo 2022 alle ore 17.00, si inaugura alla Foresteria di Palazzo Belmonte Riso, sede del Museo di arte moderna e contemporanea, la mostra “Lacerazioni, maree, fuochi: ferri, terrecotte, jute” di Gaspare Occhipinti, realizzata con il supporto di ‘Occhiostorto Gallery’. 

La mostra, a cura del critico Aldo Gerbino, presenta sculture dell’artista realizzate negli anni 2000 con ferro e terracotte maiolicate, ma anche dipinti in olio e acrilici.

Nel corso della mostra verrà realizzata anche attività di laboratorio con gli alunni del Liceo Artistico “E. Catalano” di Palermo – nell’ambito di un progetto organizzato dalla Scuola e dal Museo Riso a seguito di un’apposita convenzione.
“Il rapporto scuola-museo reso funzionale attraverso la poliedricità dell’opera del maestro Occhipinti – sottolinea l’assessore dei Beni culturali e dell’identità siciliana, Alberto Samonà – è particolarmente importante in un momento in cui la drammaticità della vita rischia di accrescere le spinte verso l’individualismo. Avvicinare i giovani al mondo dell’arte, ad avere uno sguardo critico e propositivo nella vita che è, anche, capacità di guardare alle cose con occhi nuovi, è importante ed è una possibilità che avviene anche attraverso questa mostra”.

“In un periodo di forte pessimismo e dal profondo turbamento, come quello che viviamo – afferma il Direttore del Museo, Luigi Biondo – la gioia di vivere che traspare dalle opere di Gaspare Occhipinti diventa quasi indispensabile. La sua mostra è certamente una reazione a questa atmosfera, è un anelito, un nuovo modo – non più negativo – di osservare la realtà. I paesaggi fantastici di questo artista poliedrico ritraggono ambienti mediterranei in una sorta di movimento concentrico che parte da un ipotetico omphalos e coinvolge tutte le forme, in uno stato generale di abbandono quasi estatico”.
In Occhipinti, scrive Aldo Gerbino “si contemplano, scarificando, rastremando, figure condotte dall’esasperato verticalismo spinto alla corrosione, al denudamento; la loro contrazione e tangibilità si rende plastica proprio quando l’argilla sostituisce il ferro impregnandosi d’ipertermie coloristiche. Altro medium, la tela, dice della rarefazione iconica in parallelo all’azione lacerativa cui già ci aveva abituato la maestria ‘schizoide’ di Rotella. … Una rarefazione che appartiene, comunque e sempre, alla ricchezza botanica e geologica, alla turgescenza delle erbe, alla fuga degli alberi, alle colline argillose, ai gialli provocatori delle spighe, ai verdi penetranti dei vigneti, all’ulivo pirandelliano, fino al punto in cui tutto questo si va trasformando in nuovo coagulo di materia creativa, col ricercare una sorta di spiritualità insita nelle ‘cose’: un fuoco che richiama le parole di Adelchi Baratono, secondo cui il ‘mondo sensibile’ si mostra nel rilievo delle ‘cose’, in quanto sono “esse stesse esistenza”.

L’assessore Samonà:
“La relazione dell’artista con i giovani li aiuta a guardare alla vita con spirito critico e creativo”
 

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