L'arte del dialogo. Omaggio a Roberto Di Liberti
Dal 26 Febbraio 2014 al 17 Marzo 2014
Palermo
Luogo: Accademia di Belle Arti
Indirizzo: via Papireto 1
Orari: lun-ven 9-13
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 091 581187 / 091 580876
E-Mail info: segreteria@accademiadipalermo.it
Sito ufficiale: http://www.accademiadipalermo.it
“L’arte del dialogo. Omaggio a Roberto Di Liberti” è il titolo della mostra che l’Accademia di Belle Arti di Palermo dedica a uno dei più stimati e amati professori di questa istituzione, a distanza di sei mesi dalla sua scomparsa. La mostra avrà luogo nei locali della Biblioteca dell’Accademia giorno 26 febbraio alle ore 17.
In concomitanza con l’apertura della mostra si svolgerà la cerimonia di intitolazione dell’aula 5 di Palazzo Fernandez al professore Roberto Di Liberti.
Roberto Di Liberti, psicologo, ha insegnato in Accademia per oltre trent’anni. È arrivato in un'epoca in cui il numero di studenti era ben più ridotto che adesso, i laboratori erano vere e proprie scuole e "Teoria della percezione e psicologia della forma", la disciplina di cui era titolare, era la più “oscura” materia tra le complementari. Ha iniziato la sua attività didattica concependo le lezioni come dei seminari, passando il tempo nei laboratori, tessendo densi dialoghi individuali con gli allievi e con i colleghi, interpretando l'idea di trasmissione del sapere, senza mai tralasciare di comprendere le emergenze degli allievi. E anche negli ultimi anni, con le lezioni affollate da centinaia di studenti e inevitabilmente divenute ex cathedra, Di Liberti ha cercato di mantenere al centro della sua didattica l'interrogazione aperta più che la veicolazione di informazioni.
« Roberto Di Liberti è stato uno dei pilastri dell’Accademia di Palermo – afferma la direttrice Luciana Giunta -, un professore stimatissimo dagli studenti e un amico per molti colleghi. Si è speso moltissimo per la riforma, per l’elaborazione del nuovo statuto, dei piani formativi. Ha fatto parte del Consiglio di Amministrazione, ma soprattutto è stato un punto di riferimento costante per i suoi studenti, molti dei quali sono oggi docenti di questa Accademia. È la prima volta che l’Accademia si fa promotrice di iniziative per ricordare un docente che non è più fra noi. Ma è proprio la figura di Roberto, così aperto al confronto e al dialogo con tutti, che ha trovato un immediato momento di convergenza intorno all’idea di rendergli omaggio. Ecco perché molti colleghi hanno realizzato un’opera per ricordarlo e anche perché intitoleremo con il suo nome l’aula 5, quella che lui occupava per le sue lezioni ».
L'idea iniziale di questa mostra, oltre a voler essere un omaggio al professore, si concentrava proprio sul senso della trasmissione e sull'idea di alterità che il lavoro di docente ha come suo assunto prioritario. Ma nelle opere dei colleghi è emerso con forza la capacità di dialogo e di confronto che Roberto Di Liberti aveva intessuto con ognuno di loro, la stima verso il collega, il legame amicale. Così il fil rouge che lega questi lavori sta proprio nel discorso aperto e costruttivo, il quel concetto di “trasmissione” che gli viene riconosciuto e che rimarrà da esempio.
Artisti:
Giuseppe Agnello, Beatrice Agosta, Sergio Amato, Marco Battaglia, Sandro Bracchitta, Angelo Carratello, Giovanni D’Alessandro, Giampaolo De Filippi, Umberto De Paola, Giovanna Filippello, Daniele Franzella, Rita Gambino, Francesca Genna, Nino Giafaglione, Massimo La Sorte, Carlo Lauricella, Carlo Lo Biundo, Riccardo Mazzarino, Franco Nocera, Sergio Pausig, Mario Pecoraino, Giuseppina Pecoraino, Martina Pecoraino, Calogero Piro, Giacomo Rizzo, Salvatore Rizzuti, Manlio Sacco, Ninni Sacco, Salvatore Salvato, Sandro Scalia, Mario Zito.
In concomitanza con l’apertura della mostra si svolgerà la cerimonia di intitolazione dell’aula 5 di Palazzo Fernandez al professore Roberto Di Liberti.
Roberto Di Liberti, psicologo, ha insegnato in Accademia per oltre trent’anni. È arrivato in un'epoca in cui il numero di studenti era ben più ridotto che adesso, i laboratori erano vere e proprie scuole e "Teoria della percezione e psicologia della forma", la disciplina di cui era titolare, era la più “oscura” materia tra le complementari. Ha iniziato la sua attività didattica concependo le lezioni come dei seminari, passando il tempo nei laboratori, tessendo densi dialoghi individuali con gli allievi e con i colleghi, interpretando l'idea di trasmissione del sapere, senza mai tralasciare di comprendere le emergenze degli allievi. E anche negli ultimi anni, con le lezioni affollate da centinaia di studenti e inevitabilmente divenute ex cathedra, Di Liberti ha cercato di mantenere al centro della sua didattica l'interrogazione aperta più che la veicolazione di informazioni.
« Roberto Di Liberti è stato uno dei pilastri dell’Accademia di Palermo – afferma la direttrice Luciana Giunta -, un professore stimatissimo dagli studenti e un amico per molti colleghi. Si è speso moltissimo per la riforma, per l’elaborazione del nuovo statuto, dei piani formativi. Ha fatto parte del Consiglio di Amministrazione, ma soprattutto è stato un punto di riferimento costante per i suoi studenti, molti dei quali sono oggi docenti di questa Accademia. È la prima volta che l’Accademia si fa promotrice di iniziative per ricordare un docente che non è più fra noi. Ma è proprio la figura di Roberto, così aperto al confronto e al dialogo con tutti, che ha trovato un immediato momento di convergenza intorno all’idea di rendergli omaggio. Ecco perché molti colleghi hanno realizzato un’opera per ricordarlo e anche perché intitoleremo con il suo nome l’aula 5, quella che lui occupava per le sue lezioni ».
L'idea iniziale di questa mostra, oltre a voler essere un omaggio al professore, si concentrava proprio sul senso della trasmissione e sull'idea di alterità che il lavoro di docente ha come suo assunto prioritario. Ma nelle opere dei colleghi è emerso con forza la capacità di dialogo e di confronto che Roberto Di Liberti aveva intessuto con ognuno di loro, la stima verso il collega, il legame amicale. Così il fil rouge che lega questi lavori sta proprio nel discorso aperto e costruttivo, il quel concetto di “trasmissione” che gli viene riconosciuto e che rimarrà da esempio.
Artisti:
Giuseppe Agnello, Beatrice Agosta, Sergio Amato, Marco Battaglia, Sandro Bracchitta, Angelo Carratello, Giovanni D’Alessandro, Giampaolo De Filippi, Umberto De Paola, Giovanna Filippello, Daniele Franzella, Rita Gambino, Francesca Genna, Nino Giafaglione, Massimo La Sorte, Carlo Lauricella, Carlo Lo Biundo, Riccardo Mazzarino, Franco Nocera, Sergio Pausig, Mario Pecoraino, Giuseppina Pecoraino, Martina Pecoraino, Calogero Piro, Giacomo Rizzo, Salvatore Rizzuti, Manlio Sacco, Ninni Sacco, Salvatore Salvato, Sandro Scalia, Mario Zito.
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