Stefano Cumia. SCP 14
Dal 10 Luglio 2014 al 09 Agosto 2014
Palermo
Luogo: Rizzuto Gallery
Indirizzo: via Monte Cuccio 30
Orari: dal giovedì al sabato 16- 20
Curatori: Helga Marsala
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 091 526843
E-Mail info: tizianapantaleo@rizzutoarte.com
Sito ufficiale: http://www.rizzutogallery.com
Giovedì 10 luglio alle ore 19 presso la Rizzuto Gallery verrà inaugurata SCP14, personale di Stefano Cumia, a cura di Helga Marsala.
La mostra segna un cambiamento importante nel percorso di uno tra gli artisti siciliani più interessanti e raffinati delle ultime generazioni, esponente di una new wave pittorica radicata nella grande tradizione italiana ed isolana. Palermitano del 1980 e da qualche anno trasferitosi a Milano, con questa personale - voluta e ospitata da Rizzuto Gallery – Stefano Cumia svela l’inizio di una fase nuova e per certi versi sorprendente.
Le tele esposte sono il punto culminante dell’esperienza condotta tra ottobre e novembre 2013 al Kunstverein zur Verastaltungen von Kunstausstellungen di Düsseldorf dove, grazie a una borsa di studio assegnatagli dal Museo Riso nell’ambito di una call internazionale, Stefano ha trascorso quarantacinque giorni concedendosi un momento di riflessione e di sperimentazione rivelatosi decisivo per assecondare una esigenza di rinnovamento che sentiva in sé già da tempo.
Da sempre pittore figurativo, Stefano Cumia nella sua nuova produzione abbandona con decisione l’universo iconografico per far posto ad un lavoro di sintesi e di astrazione che smette di indugiare sul reale e sulla narrazione a favore di geometrie nette e cromatismi puri. Una rivoluzione di prospettiva che l’artista stesso definisce necessaria, e che esprime la sua “esigenza di eliminare la figura come filtro limitante tra la tela e il processo pittorico che, con le pennellate e i rapporti cromatici, è sempre stato - e resta - il fondamentale interesse”.
Nelle opere prodotte per SCP14, sganciate del rassicurante appiglio della rappresentazione, la pittura di Stefano Cumia è ancora presente in tutta la sua forza. L’oggetto principale resta la pittura medesima, intesa come processo, indagine spaziale, studio del rapporto tra superficie, colore, gesto e forme assolute.
Questa mostra alla Rizzuto Gallery è una dichiarazione d’indipendenza rispetto al passato, agli ancoraggi certi, ai codici consumati. È il racconto di una sfida che prova a ridefinire la forma del proprio mondo, e il senso stesso di una vocazione.
“Tutte quelle immagini, quella gestualità esplosiva e quell’abilità tecnica affinata negli anni, non spariscono. Non sono, in realtà, negate. Resta tutto dietro, in fondo, criptato e intrappolato tra i margini, gli incastri, i molti strati sottili, le sbavature e le increspature, là dove oggi si articolano incroci, angoli, rette, campiture monocrome, giustapposizioni. Tutta la pittura di un tempo è allora come condensata, mantenendo la potenza originaria, per farsi all’improvviso intuizione, substrato, ossatura. Nuova sensibilità epidermica. Oltre il dato del reale e le sue traiettorie conosciute.”
(Helga Marsala)
STEFANO CUMIA è nato il 14 marzo 1980 a Palermo e dopo la laurea in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo nel 2007 si trasferisce a Milano, dove tutt’oggi vive e lavora.
Fin dagli anni accademici prende parte a diverse collettive: nel 2004 Senza freni, alla Galleria Antonio Colombo Arte Contemporanea di Milano e Passport #1, ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo; Nel 2005 espone alla mostra Primavera in ascensore, promossa dall'Accademia ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, e nello stesso anno NPP Non Pensiamoci Più, alla Galleria Sessantuno di Palermo. Partecipa alle manifestazioni Senza dubbio. L'arte torna a scuola per la XXX Biennale d'arte di Trissino (Vicenza) e alla sesta edizione de Il Genio di Palermo, promosso dal Comune di Palermo.
Nel 2006 espone alla Galleria 61 di Palermo con Da Oriente a Occidente, con William Marc Zanghi, Giuseppe Colombo e Giuseppe Puglisi.
Nel 2009 è la volta di Palermo/Babilonia/Palermo, corposa collettiva curata da Francesco Gallo, che ha fatto tappa prima al Palazzo Ziino di Palermo e poi al The Union of Bulgarian Artists (UBA) di Sofia. Sempre nel 2009, realizza una personale presso Zelle Arte Contemporanea di Palermo, 1000 Piccoli Fastidi, a cura di Francesco Galluzzi.
Nello stesso anno approda a Milano e partecipa a diverse collettive, inizia la sua collaborazione con lo Studio d’Arte Cannaviello dove nel 2010 ha luogo la bi?personale Lateralus, con Silvia Idili, e nel 2012 la personale 29 febbraio.
Nel 2013, anno in cui inizia la sua collaborazione con RizzutoGallery, vince il bando del Museo Riso per un programma di residenze all’estero, venendo ospitato dal Kunstverein zur Kunstausstellungen von Veranstaltungen di Düsseldorf; i risultati del lavoro svolto a Düsseldorf, insieme a Stefania Artusi e Francesco Maria Romano, sono stati esposti a Düsseldorf (Raum für vollendete tatsachen) e a Palermo (Riso, Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia).
La mostra segna un cambiamento importante nel percorso di uno tra gli artisti siciliani più interessanti e raffinati delle ultime generazioni, esponente di una new wave pittorica radicata nella grande tradizione italiana ed isolana. Palermitano del 1980 e da qualche anno trasferitosi a Milano, con questa personale - voluta e ospitata da Rizzuto Gallery – Stefano Cumia svela l’inizio di una fase nuova e per certi versi sorprendente.
Le tele esposte sono il punto culminante dell’esperienza condotta tra ottobre e novembre 2013 al Kunstverein zur Verastaltungen von Kunstausstellungen di Düsseldorf dove, grazie a una borsa di studio assegnatagli dal Museo Riso nell’ambito di una call internazionale, Stefano ha trascorso quarantacinque giorni concedendosi un momento di riflessione e di sperimentazione rivelatosi decisivo per assecondare una esigenza di rinnovamento che sentiva in sé già da tempo.
Da sempre pittore figurativo, Stefano Cumia nella sua nuova produzione abbandona con decisione l’universo iconografico per far posto ad un lavoro di sintesi e di astrazione che smette di indugiare sul reale e sulla narrazione a favore di geometrie nette e cromatismi puri. Una rivoluzione di prospettiva che l’artista stesso definisce necessaria, e che esprime la sua “esigenza di eliminare la figura come filtro limitante tra la tela e il processo pittorico che, con le pennellate e i rapporti cromatici, è sempre stato - e resta - il fondamentale interesse”.
Nelle opere prodotte per SCP14, sganciate del rassicurante appiglio della rappresentazione, la pittura di Stefano Cumia è ancora presente in tutta la sua forza. L’oggetto principale resta la pittura medesima, intesa come processo, indagine spaziale, studio del rapporto tra superficie, colore, gesto e forme assolute.
Questa mostra alla Rizzuto Gallery è una dichiarazione d’indipendenza rispetto al passato, agli ancoraggi certi, ai codici consumati. È il racconto di una sfida che prova a ridefinire la forma del proprio mondo, e il senso stesso di una vocazione.
“Tutte quelle immagini, quella gestualità esplosiva e quell’abilità tecnica affinata negli anni, non spariscono. Non sono, in realtà, negate. Resta tutto dietro, in fondo, criptato e intrappolato tra i margini, gli incastri, i molti strati sottili, le sbavature e le increspature, là dove oggi si articolano incroci, angoli, rette, campiture monocrome, giustapposizioni. Tutta la pittura di un tempo è allora come condensata, mantenendo la potenza originaria, per farsi all’improvviso intuizione, substrato, ossatura. Nuova sensibilità epidermica. Oltre il dato del reale e le sue traiettorie conosciute.”
(Helga Marsala)
STEFANO CUMIA è nato il 14 marzo 1980 a Palermo e dopo la laurea in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo nel 2007 si trasferisce a Milano, dove tutt’oggi vive e lavora.
Fin dagli anni accademici prende parte a diverse collettive: nel 2004 Senza freni, alla Galleria Antonio Colombo Arte Contemporanea di Milano e Passport #1, ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo; Nel 2005 espone alla mostra Primavera in ascensore, promossa dall'Accademia ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, e nello stesso anno NPP Non Pensiamoci Più, alla Galleria Sessantuno di Palermo. Partecipa alle manifestazioni Senza dubbio. L'arte torna a scuola per la XXX Biennale d'arte di Trissino (Vicenza) e alla sesta edizione de Il Genio di Palermo, promosso dal Comune di Palermo.
Nel 2006 espone alla Galleria 61 di Palermo con Da Oriente a Occidente, con William Marc Zanghi, Giuseppe Colombo e Giuseppe Puglisi.
Nel 2009 è la volta di Palermo/Babilonia/Palermo, corposa collettiva curata da Francesco Gallo, che ha fatto tappa prima al Palazzo Ziino di Palermo e poi al The Union of Bulgarian Artists (UBA) di Sofia. Sempre nel 2009, realizza una personale presso Zelle Arte Contemporanea di Palermo, 1000 Piccoli Fastidi, a cura di Francesco Galluzzi.
Nello stesso anno approda a Milano e partecipa a diverse collettive, inizia la sua collaborazione con lo Studio d’Arte Cannaviello dove nel 2010 ha luogo la bi?personale Lateralus, con Silvia Idili, e nel 2012 la personale 29 febbraio.
Nel 2013, anno in cui inizia la sua collaborazione con RizzutoGallery, vince il bando del Museo Riso per un programma di residenze all’estero, venendo ospitato dal Kunstverein zur Kunstausstellungen von Veranstaltungen di Düsseldorf; i risultati del lavoro svolto a Düsseldorf, insieme a Stefania Artusi e Francesco Maria Romano, sono stati esposti a Düsseldorf (Raum für vollendete tatsachen) e a Palermo (Riso, Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia).
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