Amos Nattini. Pittore di altri mondi

Amos Nattini, Energia idroelettrica, 1943
Dal 26 Settembre 2015 al 15 Novembre 2015
Parma
Luogo: Palazzo della Pilotta
Indirizzo: piazza della Pilotta
Curatori: Elisabetta Bernardelli, Cinzia Cassinari, Valeria Depalmi
Enti promotori:
- Associazione Amici della Pilotta
- in collaborazione con il Polo Museale dell'Emilia Romagna
Telefono per informazioni: +39 0521 233617
E-Mail info: info@amicidellapilotta.it
Finalmente una mostra su Amos Nattini pittore.
Come incisore Nattini ha avuto momenti di vera celebrità, come quando il Duce volle la Divina Commedia illustrata dall’artista quale omaggio ufficiale al Fuhrer, considerando Dante e Nattini massimi esempi del genio italico.
Alle cento tavole per la Commedia Nattini aveva lavorato per più di vent’anni, dal 1915 al ’39, creando un capolavoro che ebbe risonanza mondiale.
Non era per altro la sua prima grande impresa, visto che appena diciannovenne, aveva illustrato, in uno stile liberty di sapore raffinato, le Canzoni delle Gesta d'Oltremare di Gabriele d'Annunzio con il quale entra presto in contatto.
Ora questa mostra, attraverso una cinquanta dipinti di cui diversi inediti, disegni, studi preparatori e una cospicua serie di apparati, racconta a tutto tondo un grande artista che, dopo anni di celebrità, dopo l’adesione al movimento partigiano e la cattura da parte della Gestapo, scelse di ritirarsi in un ex convento benedettino del parmense. Abbandonando Milano, il grande mondo, le committenze ufficiali, il giro di artisti e galleristi per dedicarsi ad una pittura del tutto intima, privata.
I suoi oli raccontano le tradizioni contadine, la quotidianità di vita nello scenario a volte aspro a volte dolce dell’Appennino Emiliano.
Il suo è un voluto, sentito, ritorno al classico, teso a privilegiare e valorizzare tradizioni, momenti, situazioni che rappresentavano l’attualità di una storia millenaria, quasi immutabile. “Sono diventato il pittore dell’Appennino, della gente che tira la vita coi denti, dei muli che zoccolano sui sentieri della montagna”, annota in quegli anni.
Negli stessi anni Nattini, su committenza di una nuova imprenditoria illuminata, realizza un filone di grandi tavole di ispirazione allegorico-mitologica in cui traslittera il mondo del lavoro e la ritualità delle moderne tecniche produttive.
Questa mostra riunisce per la prima volta la grande produzione di Nattini realizzata tra gli anni quaranta e sessanta, opere a carattere mitologico o a soggetto storico. Tra i grandi capolavori (alcuni grandi anche per le loro dimensioni fisiche), i due magnifici oli con cui Nattini ha celebrato una delle più celebrate imprese del Regime, lo svuotamento del Lago di Nemi dal cui fondale sono riemerse le celebri navi romane.
Sono opere in cui Nattini non descrive l’impresa in sé ma il suo valore simbolico, traslando in forme mitologiche “La bonifica agraria” e “L’energia idroelettrica”. Una altra opere imponente è “La battaglia di Fornovo” concessa delle Collezioni d’Arte di Cariparma. Ma sempre si salva dalle nebbie dell'astrazione.
“Quel che lo salva, scrive Ojetti a proposito di Nattini, è proprio l'apparente contraddizione tra la sua spietata incisiva insistente conoscenza del corpo umano e il suo impeto lirico verso l'irreale”.
Accanto alle grandi opere rievocative o celebrative, i piccoli deliziosi quadri di scene d’ambiente. Dalle una e dagli altri emerge un Nattini fedele all'imperativo dell’equilibrio formale e dell’accuratezza tecnica, della tradizione, della classicità evitando la sperimentazione stilistica e rifugiandosi spesso nel mito e nella allegoria. Di qui la definizione di Nattini come “Pittore di altri mondi”.
“Amos Nattini. Pittore di altri mondi”. Parma, Pilotta, 26 settembre – 15 novembre. Ingresso gratuito. Mostra promossa dalla Associazione Amici della Pilotta in collaborazione con il Polo Museale dell'Emilia Romagna. A cura di Elisabetta Bernardelli, Cinzia Cassinari, Valeria Depalmi. Organizzazione dell'evento Educarte soc. coop., La Domenica s.r.l. Main sponsor CREDEM Private Banking; Synergetic Srl. Catalogo Silvana Editoriale.
Come incisore Nattini ha avuto momenti di vera celebrità, come quando il Duce volle la Divina Commedia illustrata dall’artista quale omaggio ufficiale al Fuhrer, considerando Dante e Nattini massimi esempi del genio italico.
Alle cento tavole per la Commedia Nattini aveva lavorato per più di vent’anni, dal 1915 al ’39, creando un capolavoro che ebbe risonanza mondiale.
Non era per altro la sua prima grande impresa, visto che appena diciannovenne, aveva illustrato, in uno stile liberty di sapore raffinato, le Canzoni delle Gesta d'Oltremare di Gabriele d'Annunzio con il quale entra presto in contatto.
Ora questa mostra, attraverso una cinquanta dipinti di cui diversi inediti, disegni, studi preparatori e una cospicua serie di apparati, racconta a tutto tondo un grande artista che, dopo anni di celebrità, dopo l’adesione al movimento partigiano e la cattura da parte della Gestapo, scelse di ritirarsi in un ex convento benedettino del parmense. Abbandonando Milano, il grande mondo, le committenze ufficiali, il giro di artisti e galleristi per dedicarsi ad una pittura del tutto intima, privata.
I suoi oli raccontano le tradizioni contadine, la quotidianità di vita nello scenario a volte aspro a volte dolce dell’Appennino Emiliano.
Il suo è un voluto, sentito, ritorno al classico, teso a privilegiare e valorizzare tradizioni, momenti, situazioni che rappresentavano l’attualità di una storia millenaria, quasi immutabile. “Sono diventato il pittore dell’Appennino, della gente che tira la vita coi denti, dei muli che zoccolano sui sentieri della montagna”, annota in quegli anni.
Negli stessi anni Nattini, su committenza di una nuova imprenditoria illuminata, realizza un filone di grandi tavole di ispirazione allegorico-mitologica in cui traslittera il mondo del lavoro e la ritualità delle moderne tecniche produttive.
Questa mostra riunisce per la prima volta la grande produzione di Nattini realizzata tra gli anni quaranta e sessanta, opere a carattere mitologico o a soggetto storico. Tra i grandi capolavori (alcuni grandi anche per le loro dimensioni fisiche), i due magnifici oli con cui Nattini ha celebrato una delle più celebrate imprese del Regime, lo svuotamento del Lago di Nemi dal cui fondale sono riemerse le celebri navi romane.
Sono opere in cui Nattini non descrive l’impresa in sé ma il suo valore simbolico, traslando in forme mitologiche “La bonifica agraria” e “L’energia idroelettrica”. Una altra opere imponente è “La battaglia di Fornovo” concessa delle Collezioni d’Arte di Cariparma. Ma sempre si salva dalle nebbie dell'astrazione.
“Quel che lo salva, scrive Ojetti a proposito di Nattini, è proprio l'apparente contraddizione tra la sua spietata incisiva insistente conoscenza del corpo umano e il suo impeto lirico verso l'irreale”.
Accanto alle grandi opere rievocative o celebrative, i piccoli deliziosi quadri di scene d’ambiente. Dalle una e dagli altri emerge un Nattini fedele all'imperativo dell’equilibrio formale e dell’accuratezza tecnica, della tradizione, della classicità evitando la sperimentazione stilistica e rifugiandosi spesso nel mito e nella allegoria. Di qui la definizione di Nattini come “Pittore di altri mondi”.
“Amos Nattini. Pittore di altri mondi”. Parma, Pilotta, 26 settembre – 15 novembre. Ingresso gratuito. Mostra promossa dalla Associazione Amici della Pilotta in collaborazione con il Polo Museale dell'Emilia Romagna. A cura di Elisabetta Bernardelli, Cinzia Cassinari, Valeria Depalmi. Organizzazione dell'evento Educarte soc. coop., La Domenica s.r.l. Main sponsor CREDEM Private Banking; Synergetic Srl. Catalogo Silvana Editoriale.
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI

-
Dal 19 aprile 2025 al 12 ottobre 2025 Jesolo | JMuseo
Loving Picasso
-
Dal 19 aprile 2025 al 05 ottobre 2025 Riccione | Villa Mussolini
MARE MAGNUM. Da Ferdinando Scianna a Martin Parr. I fotografi Magnum e le spiagge
-
Dal 17 aprile 2025 al 14 settembre 2025 Roma | Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese
TRA MITO E SACRO. Opere dalle collezioni capitoline di arte contemporanea
-
Dal 17 aprile 2025 al 06 luglio 2025 Perugia | Palazzo della Penna - Centro per le Arti Contemporanee
Afro Burri Capogrossi. Alfabeto senza parole
-
Dal 16 aprile 2025 al 13 maggio 2025 Milano | Centro Culturale di Milano
Esodo Pratelli. Dal futurismo al "Novecento" e oltre
-
Dal 16 aprile 2025 al 07 settembre 2025 Torino | GAM – Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea
Giosetta Fioroni