Gli armadi segreti della Villa dei Capolavori
Dal 01 Novembre 2014 al 02 Novembre 2014
Parma
Luogo: Fondazione Magnani Rocca
Indirizzo: via Fondazione Magnani Rocca 4, Mamiano, Traversetolo
Orari: 10-19
Costo del biglietto: armadi segreti, le raccolte permanenti e mostra Manzù/Marino € 9, scuole € 5
Telefono per informazioni: +39 0521 848327 / 848148
E-Mail info: info@magnanirocca.it
Sito ufficiale: http://magnanirocca.it
A trent’anni dalla morte del suo fondatore Luigi Magnani (Reggio Emilia, 1906 – Mamiano, 1984) la Fondazione Magnani Rocca apre per la prima volta al pubblico gli armadi che custodiscono testimonianze importanti e oggetti preziosi di Magnani stesso e della sua famiglia, rendendo omaggio all’affascinante storia privata di un uomo dal colto e raffinato gusto artistico che dedicò la sua eclettica collezione alla memoria del padre Giuseppe, grande proprietario terriero e imprenditore caseario, e della madre, la nobildonna Eugenia Rocca di Chiavari, nipote di papa Benedetto XV.
La storia della Villa e del suo proprietario si intrecciano con quella degli amati genitori, delle sorelle Ada e Lisetta, morte entrambe ventenni di tubercolosi, e di illustri personaggi del mondo della cultura, dell’aristocrazia colta e dell’arte; tra questi anche l’amico pittore Giorgio Morandi, le cui opere sono esposte al piano superiore insieme a tele di Monet, Cézanne e Renoir. Proprio al piano superiore sono state aperte al pubblico le stanze private di Luigi e della madre Eugenia, che oggi ospitano capolavori d’arte affiancate dai luminosi corridoi con i guardaroba a muro di fine Ottocento, celati dalla boiserie ad ante laccate di bianco, che venivano utilizzati per ordinare gli abiti di famiglia, i raffinati accessori, i corredi e tanti preziosi ricordi.
Eccezionalmente questi armadi vengono aperti ai visitatori soltanto nelle giornate dell’ 1 e 2 Novembre 2014. Sarà così possibile rievocare gli splendori dell’alta società grazie al ricco abito in pizzo nero degli anni trenta che la signora Eugenia indossava quando era ricevuta a corte dalla regina Elena di Savoia, di cui era dama di compagnia. Ancora attuale risulta il prezioso abito da ballo in tessuto arricciato con fili in oro degli anni venti, indossato da Ada, una delle sorelle di Luigi, fra le prime donne in Italia ad adottare il taglio di capelli a la garçonne. Di Luigi Magnani è esposto anche il frac per le serate di gala e il cappello a cilindro, realizzato a Parigi negli anni quaranta, che riporta all’interno le sue cifre.
A svelare i gusti di un tempo ci sono anche gli accessori (collane, cinture, borsette, guanti) provenienti dalle più rinomate case di moda dell’epoca, tra cui spicca per la pregevole manifattura l’ombrellino Belle Epoque in pizzo nero e manico in ebano intagliato, oltre alla collezione di vezzosi cappellini che ripercorrono un lungo periodo di storia del costume con modelli dagli anni venti agli anni sessanta, che Donna Eugenia commissionava in via Condotti a Roma.
Completano la raccolta per la preziosità della fattura e dei tessuti i magnifici corredi ricamati e cifrati fra Ottocento e Novecento, utilizzati dagli ospiti della Villa, come Margaret, sorella della regina Elisabella d’Inghilterra, Giorgio Morandi, Eugenio Montale; di Montale è esposto anche uno dei rarissimi dipinti del grande poeta Premio Nobel, con la passione per l’arte e la musica, amico fra i più cari di Luigi Magnani.
Non mancano i documenti di famiglia: oltre a fotografie d’epoca e al menù del transatlantico Giulio Cesare datato 1957 per un pranzo di commiato in onore dei signori Magnani, sono stati ritrovati e ora esposti al pubblico i cimeli legati alla pratica religiosa della signora Eugenia che, per affrontare il dolore della perdita delle figlie morte giovanissime, aveva preso i voti come terziaria di Santa Teresa con il nome di Suor Teresa dell’Addolorata.
Oltre ai guardaroba, custodi di storie intime e private, anche le sale della Villa accolgono rari pezzi di alta qualità acquistati da Luigi Magnani e mai esposti al pubblico, come la bellissima lampada vittoriana Birmingham del 1858 in pasta di vetro turchese e bronzi dorati e i grandi vasi cinesi ottocenteschi.
Quelle che oggi sono diventate sale espositive ci fanno immaginare l’atmosfera vissuta dal proprietario, insieme alle supreme opere d’arte acquistate a partire dal 1941, testimonianze di diverse epoche, stili e correnti, che venivano svelate durante ricevimenti esclusivi. In pochi infatti varcavano la soglia della Villa coi suoi saloni e i suoi eventi; dalla biblioteca, ai concerti, alle cene che riunivano intellettuali, artisti e aristocratici. Rimangono a testimonianza di una speciale quotidianità le due logge all’ingresso della Villa con vista sul parco, in cui era servita la colazione all’ombra dai cedri secolari che ancora ornano lo scalone d’ingresso coi tronchi nodosi avvinghiati ai grandi vasi di antica manifattura.
La mostra “Manzù/Marino. Gli ultimi moderni” allestita nella Villa dei Capolavori, rappresenta l’omaggio alla passione di Luigi Magnani per la scultura; le opere di Tiziano, Filippo Lippi, Dürer, Canova, Rubens, Van Dyck, da lui raccolte, dialogano con gli arredi in stile impero e ora anche gli oggetti di una vita intera, seguendo quelle correspondances che egli tanto apprezzava.
La storia della Villa e del suo proprietario si intrecciano con quella degli amati genitori, delle sorelle Ada e Lisetta, morte entrambe ventenni di tubercolosi, e di illustri personaggi del mondo della cultura, dell’aristocrazia colta e dell’arte; tra questi anche l’amico pittore Giorgio Morandi, le cui opere sono esposte al piano superiore insieme a tele di Monet, Cézanne e Renoir. Proprio al piano superiore sono state aperte al pubblico le stanze private di Luigi e della madre Eugenia, che oggi ospitano capolavori d’arte affiancate dai luminosi corridoi con i guardaroba a muro di fine Ottocento, celati dalla boiserie ad ante laccate di bianco, che venivano utilizzati per ordinare gli abiti di famiglia, i raffinati accessori, i corredi e tanti preziosi ricordi.
Eccezionalmente questi armadi vengono aperti ai visitatori soltanto nelle giornate dell’ 1 e 2 Novembre 2014. Sarà così possibile rievocare gli splendori dell’alta società grazie al ricco abito in pizzo nero degli anni trenta che la signora Eugenia indossava quando era ricevuta a corte dalla regina Elena di Savoia, di cui era dama di compagnia. Ancora attuale risulta il prezioso abito da ballo in tessuto arricciato con fili in oro degli anni venti, indossato da Ada, una delle sorelle di Luigi, fra le prime donne in Italia ad adottare il taglio di capelli a la garçonne. Di Luigi Magnani è esposto anche il frac per le serate di gala e il cappello a cilindro, realizzato a Parigi negli anni quaranta, che riporta all’interno le sue cifre.
A svelare i gusti di un tempo ci sono anche gli accessori (collane, cinture, borsette, guanti) provenienti dalle più rinomate case di moda dell’epoca, tra cui spicca per la pregevole manifattura l’ombrellino Belle Epoque in pizzo nero e manico in ebano intagliato, oltre alla collezione di vezzosi cappellini che ripercorrono un lungo periodo di storia del costume con modelli dagli anni venti agli anni sessanta, che Donna Eugenia commissionava in via Condotti a Roma.
Completano la raccolta per la preziosità della fattura e dei tessuti i magnifici corredi ricamati e cifrati fra Ottocento e Novecento, utilizzati dagli ospiti della Villa, come Margaret, sorella della regina Elisabella d’Inghilterra, Giorgio Morandi, Eugenio Montale; di Montale è esposto anche uno dei rarissimi dipinti del grande poeta Premio Nobel, con la passione per l’arte e la musica, amico fra i più cari di Luigi Magnani.
Non mancano i documenti di famiglia: oltre a fotografie d’epoca e al menù del transatlantico Giulio Cesare datato 1957 per un pranzo di commiato in onore dei signori Magnani, sono stati ritrovati e ora esposti al pubblico i cimeli legati alla pratica religiosa della signora Eugenia che, per affrontare il dolore della perdita delle figlie morte giovanissime, aveva preso i voti come terziaria di Santa Teresa con il nome di Suor Teresa dell’Addolorata.
Oltre ai guardaroba, custodi di storie intime e private, anche le sale della Villa accolgono rari pezzi di alta qualità acquistati da Luigi Magnani e mai esposti al pubblico, come la bellissima lampada vittoriana Birmingham del 1858 in pasta di vetro turchese e bronzi dorati e i grandi vasi cinesi ottocenteschi.
Quelle che oggi sono diventate sale espositive ci fanno immaginare l’atmosfera vissuta dal proprietario, insieme alle supreme opere d’arte acquistate a partire dal 1941, testimonianze di diverse epoche, stili e correnti, che venivano svelate durante ricevimenti esclusivi. In pochi infatti varcavano la soglia della Villa coi suoi saloni e i suoi eventi; dalla biblioteca, ai concerti, alle cene che riunivano intellettuali, artisti e aristocratici. Rimangono a testimonianza di una speciale quotidianità le due logge all’ingresso della Villa con vista sul parco, in cui era servita la colazione all’ombra dai cedri secolari che ancora ornano lo scalone d’ingresso coi tronchi nodosi avvinghiati ai grandi vasi di antica manifattura.
La mostra “Manzù/Marino. Gli ultimi moderni” allestita nella Villa dei Capolavori, rappresenta l’omaggio alla passione di Luigi Magnani per la scultura; le opere di Tiziano, Filippo Lippi, Dürer, Canova, Rubens, Van Dyck, da lui raccolte, dialogano con gli arredi in stile impero e ora anche gli oggetti di una vita intera, seguendo quelle correspondances che egli tanto apprezzava.
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