Illustratori di altri mondi: Doré, Scaramuzza, Nattini e l'esperienza artistica della Divina Commedia

Illustratori di altri mondi: Doré, Scaramuzza, Nattini e l'esperienza artistica della Divina Commedia

 

Dal 08 Luglio 2021 al 08 Luglio 2021

Parma

Luogo: Fondazione Magnani-Rocca

Indirizzo: Via Fondazione Magnani Rocca 4, Mamiano di Traversetolo

Orari: ore 21

Curatori: Anna Mavilla


Terzo appuntamento della rassegna di eventi su Dante e la Divina Commedia“Dante a Traversetolo”, promosso dall’amministrazione comunale con la collaborazione di enti e realtà del territorio, per celebrare il VII centenario della morte del Sommo Poeta. Giovedì 8 luglio 2021 alle ore 21, alla Fondazione Magnani-Rocca di Mamiano, appuntamento con la storica dell’arte Anna Mavilla che parlerà di “Illustratori di altri mondi: Doré, Scaramuzza, Nattini e l'esperienza artistica della Divina Commedia”.
Nella splendida cornice della Villa dei Capolavori ci sarà anche la possibilità prenotare l’aperitivo o la cena al Bstrò (tel. 0521 1627509).
 
Illustrare la Divina Commedia è sempre stato un compito arduo e un’impresa ambiziosa quanto stimolante per gli artisti di tutte le epoche. Con l’itinerario profetico della Commedia, dai regni bui della dannazione a quelli luminosi della gloria celeste, gli artisti hanno presto stabilito un parallelo simbolico - visivo, traducendo la struttura poetico - verbale del Sacro Poema in immagini concrete e istituendo col testo un rapporto che, specie in epoche recenti, si è fatto progressivamente più libero.
Riallacciandosi alla mostra inaugurata nel marzo 2012 alla Magnani Rocca, verrà presentata la creatività visionaria di tre fra i più grandi illustratori di ogni tempo della Commedia, gli stessi all’epoca proposti dall’esposizione curata da Stefano Roffi:
Gustave Doré (Strasburgo, 1832-1883), il più noto e celebrato;
Francesco Scaramuzza (Sissa 1803-Parma 1886), parmense di nascita e formazione, che proprio dalla grande tradizione pittorica parmense trae ispirazione per i suoi 243 disegni danteschi;
Amos Nattini (Genova 1892-Parma 1985), che nel parmense abitò a lungo e a lungo lavorò fino a terminarvi i suoi giorni, le cui cento tavole ad acquerello, realizzate in vent’anni di lavoro esclusivo, rappresentano un’epica dantesca d’intonazione “eroica”, in linea col clima dannunziano dell’epoca.
 
Il confronto non mira a stabilire graduatorie, perché ognuno dei tre artisti è interprete ispirato e personalissimo del Poema dantesco e testimone degli ideali del proprio tempo (fra la seconda metà dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento), bensì a proporre un’occasione di conoscenza e di piacere estetico in linea con le tante iniziative culturali incentivate dal settimo centenario della morte del Sommo Poeta.

SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI